INTERAMENTE FATTI A MANO, SOLETTA INCLUSA COME DA TRADIZIONE, PERSONALIZZATE CON LE STOFFE, I COLORI E IL LOGO DEL TEATRO, TESTIMONIANO IL RISULTATO DELLA FORMAZIONE, PROPOSTA NELL’AMBITO DEL PROGETTO “SCARPETTI. I SCARPÈTS DE CJARGNE”, DELLE NEO-ARTIGIANE CHE SI SONO DIPLOMATE A MARZO.
UNA SINERGIA, QUELLA CON “IL ROSSETTI” CHE PROMUOVE, CON L’ADOZIONE DI QUESTE CALZATURE FATTE A MANO IN FRIULI VENEZIA GIULIA, LA DIFFUSIONE DI UNA CURA, CONOSCENZA E VALORIZZAZIONE DELLA TRADIZIONE ARTIGIANALE DELLA NOSTRA REGIONE ATTRAVERSO LA PRESTIGIOSA VETRINA DEL TEATRO.
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Dopo la collaborazione con ITS Arcademy – Museum of Art in Fashion per la creazione degli scarpèts “del futuro” grazie all’arte e al genio dei sedici finalisti di ITS Contest 2023-24 e dopo essere approdati negli studi – e ai piedi – dei conduttori della trasmissione “Calciomercato – L’Originale di SkySport” la scorsa settimana in diretta dalla nostra regione, per il progetto “Scarpetti. I Scarpèts de Cjargne” è ora la volta di un’altra prestigiosa collaborazione: quella con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
“Scarpetti” e “Rossetti” insieme: la collaborazione – Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha dotato il proprio personale di sala e di biglietteria degli scarpèts realizzati dalle sapienti mani delle neo-artigiane di “Scarpetti”, calzature che faranno il loro debutto in occasione della stagione teatrale estiva al Castello di Miramare. Una sinergia che promuove la diffusione di una cura, conoscenza e valorizzazione della tradizione artigianale della nostra regione attraverso la prestigiosa vetrina dello Stabile regionale e l’uso concreto di queste calzature fatte a mano in Friuli Venezia Giulia.
Per l’occasione gli scarpèts sono stati personalizzati con le stoffe, i colori e il logo del Teatro. Ogni paio è stato realizzato e cucito interamente a mano – con la sola eccezione dell’ausilio della macchina da cucire per il piccolo rinforzo della doppia cucitura sul tallone – senza l’utilizzo di colle o altri mezzi di assemblaggio e con tessuti in fibre naturali, di scarto o di recupero, come prevede il disciplinare di manifattura di “Scarpetti”. Gli scarpèts sono stati confezionati con cura, attenzione ai dettagli e soprattutto su misura per adattarsi perfettamente al piede della persona che lo avrebbe indossato.
«Il Rossetti è un teatro a vocazione internazionale – che richiama spettatori da tutto il mondo – ma fortemente e orgogliosamente radicato nel proprio territorio regionale di riferimento» ha spiegato il Presidente del Teatro Stabile regionale Francesco Granbassi. «Sentiamo infatti forte la responsabilità di essere ‘il’ Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. E per questo ci impegniamo per la valorizzazione dei preziosi giacimenti culturali di cui è ricca la nostra regione. Giacimenti culturali spesso legati alla prosa; ma la sapienza artigianale e la bellezza di questo prodotto sono pura poesia. Appena abbiamo saputo dell’esistenza di questo corso di formazione ci siamo entusiasmati, offrendo la nostra collaborazione. E così le divise del personale di sala del Teatro Rossetti, per i servizi all’aperto, saranno completate dagli scarpèts, con la speranza di poter far conoscere a un pubblico sempre più ampio il valore delle tradizioni del Friuli Venezia Giulia».
Formazione artigianale per il recupero di un’antica tradizione – Il lavoro delle artigiane che li hanno creati testimonia concretamente quanto hanno potuto apprendere nel corso di formazione “Tecniche di confezionamento artigianale di calzature” curato da Enaip FVG e dal Museo Gortani che si è concluso a marzo e che ha diplomato 22 persone (selezionate tra oltre 150 manifestazioni di interesse pervenute). Una formazione che ha impegnato i corsisti per 90 ore di cui più della metà sono state dedicate alle attività laboratoriali, accompagnati dalle capacità e dal sapere – tramandato di generazione in generazione – delle donne carniche che hanno fatto da insegnanti alla quale stata una ulteriore formazione offerta dal Museo per l’ulteriore perfezione della tecnica e del dettaglio sartoriale.
« Il progetto degli scarpéts è un virtuoso esempio di come le competenze di ieri possano diventare le eccellenze di oggi. Il recupero degli antichi mestieri è oggi per noi un valore aggiunto, riuscendo a coniugare passato e presente. La Regione FVG è onorata di aver contribuito a riportare la tradizione nella modernità, sostenendo quella che è una grande opportunità di crescita del territorio » – ha sottolineato Alessia Rosolen, Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia.
Una nuova visione di “Cultura”: motore di impresa e creatività – Ricordiamo che “Scarpetti. I Scarpèts de Cjargne” è l’ampio progetto di tutela del patrimonio culturale per la valorizzazione della tradizione artigianale e del territorio, la formazione e lo sviluppo di nuova imprenditorialità. Promosso dal Museo Carnico delle Arti Popolari Michele Gortani di Tolmezzo è realizzato in collaborazione con Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ERPAC FVG, Carnia Industrial Park, ENAIP Friuli Venezia Giulia, Comunità di Montagna della Carnia e con il patrocinio del Comune di Tolmezzo.
Al centro di questo percorso – avviato più di un anno fa – è posta una nuova visione di “Cultura” che diventa motore di impresa e creatività, attraverso un “luogo della cultura”, il Museo Gortani di Tolmezzo, che ripensa la propria missione, non più solo di tutela e conservazione, ma anche di soggetto attivo e propositivo per il benessere e la crescita della propria comunità. Un progetto che per la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è modello al quale riferirsi per attivare altre iniziative di valorizzazione degli antichi mestieri del Friuli Venezia Giulia.
« Con Scarpetti passato e futuro si compenetrano e convergono in un’unica dimensione, quella del patrimonio materiale e immateriale – lo Scarpèt e le centenarie tecniche di produzione tramandate di donna in donna – che va al di là di tempo e spazi. Una dimensione universale che unisce uomini e donne che guardano verso un universo interiore, legato alle proprie radici. Radici che non limitano, ma permettono al pensiero di esprimere la propria anima » – ha sottolineato Aurelia Bubisutti, Presidente della Fondazione “Museo Carnico delle Arti Popolari Michele Gortani” di Tolmezzo.
“Sullo “scarpèt” ha camminato per secoli e secoli l’anima carnica”, Domenico Zannier – Gli scarpèts rappresentano un elemento significativo della cultura e delle tradizioni della Carnia e di tutto il Friuli Venezia Giulia. Sono un simbolo di ingegnosità e autosufficienza, riflettendo lo spirito delle comunità montane che sapevano sfruttare al meglio le risorse limitate a loro disposizione. Gli scarpèts sono diventati anche un simbolo di moda sostenibile. Per la tutela dell’arte artigianale tradizionale nella realizzazione di questa particolare calzatura il Museo Carnico delle Arti Popolari M. Gortani ha provveduto alla registrazione del marchio di certificazione nazionale “Scarpetti”.
Per tutte le informazioni sul progetto: www.scarpetti.it
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Alla presentazione dell’iniziativa – nella sala Predonzani della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – sono intervenuti: Alessia Rosolen, Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia; Aurelia Bubisutti, Presidente Museo Carnico delle Arti Popolari Michele Gortani di Tolmezzo, capofila del progetto; Francesco Granbassi, Presidente de Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Serena Tonel, Vicesindaco del Comune di Trieste con delega ai Teatri.