Adottato ieri dal consiglio comunale il progetto che definisce il nuovo volto della costa attrezzata
Il Consiglio Comunale ha adottato ieri la variante al Piano particolareggiato dell’arenile. Il progetto è stato illustrato all’aula e ai numerosi cittadini che hanno seguito la seduta dall’assessore al demanio, Alberto Maschio, facendo seguito agli incontri avuti con gli operatori delle diverse categorie del settore turistico, alla seduta della Commissione capigruppo e della Terza commissione.
L’iter
Il piano vigente venne elaborato alla fine Ottanta dall’esigenza di accorpare le centinaia di concessioni in cui era frammentato l’arenile, in accoglimento di un’istanza giunta dall’Ammiragliato di allora e dalla Capitaneria di Porto. Videro così la luce i consorzi così come li conosciamo oggi. Il piano ha conosciuto diverse varianti nel corso degli anni, l’ultima delle quali è datata 2007. Nel maggio 2018 la validità del piano venne prorogata per 5 anni, fissando così la sua scadenza al maggio 2023. L’iter burocratico prevede ora la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e le intese con gli enti superiori (Regione, Soprintendenza e Demanio marittimo), la pubblicazione per 30 giorni, cui seguirà un periodo di ulteriori 30 giorni per la raccolta delle eventuali osservazioni portate dagli stakeholders e infine l’approvazione in consiglio comunale con risposta puntuale alle diverse osservazioni pervenute. Successivamente sarà preso in esame il Regolamento di disciplina ed utilizzo degli arenili, delle spiagge e delle attività balneari attualmente esistente.
La nuova spiaggia di Jesolo
Il nuovo Piano particolareggiato dell’arenile prevede l’accorpamento dei settori che passeranno dagli attuali 31 ai futuri 16, che vengono ora definiti “Unità minime di gestione”. In questi nuovi soggetti rientrano tutte le concessioni attualmente esistenti, quindi anche quelle relative a chioschi, garantendo gli spazi al noleggio natanti e centri velici, con l’obiettivo di creare dei soggetti capaci di rispondere alle nuove logiche di mercato. La suddivisione dell’arenile nelle diverse Unità minime di gestione ha tenuto conto dei servizi esistenti a monte della spiaggia, quindi delle esigenze delle strutture ricettive e degli altri immobili che afferiscono a ciascuna zona, ma anche della possibilità di valorizzare l’area a disposizione dato che il fronte concessionato non è omogeneo. All’interno dell’Unità minima di gestione che avranno in utilizzo, i concessionari godranno di un certo grado di libertà per implementare servizi e migliorare l’esperienza degli utenti. Anche per questo, potranno valutare la distribuzione delle aree libere al proprio interno. A tal proposito, come da disposizioni di legge, la città deve garantire il 20% del fronte concessionato a spiaggia libera: il 13% viene garantito dalle 5 macro aree della foce del Piave e del Sile, della zona Casabianca, della zona Croce Rossa e della Laguna del Mort mentre le Unità minime di gestione devono gestire il restante 7%.
Le aree di posa ombra
Le normative regionali dispongono una misura minima per ciascuna postazione ombrellone di 16 metri quadrati, 4 metri per 4 metri. Il Comune di Jesolo prevede oggi delle deroghe che vengono confermate anche con il nuovo Piano particolareggiato dell’arenile, ma solo per le zone impossibilitate a rispettare le norme regionali e comunque con un limite di 12 metri quadrati a piazzola.
I chioschi bar
Il piano attualmente vigente fissa delle caratteristiche rigide per i chioschi: devono avere forma quadrata con 5,5 metri per lato, tetto spiovente e pertinenze che si estendono per una superficie totale di 110 metri quadrati. Il nuovo piano introduce un certo grado di flessibilità sia per quanto riguarda la superficie occupabile sia per la forma delle strutture. Nel dettaglio, sarà possibile ampliare il chiosco fino a una superficie massima di 42 metri quadrati con lato lungo di 7,5 metri e lato corto di 5,5 metri, senza escludere forme diverse da quella quadrata o rettangolare. La superficie totale di pertinenza potrà raggiungere al massimo i 150 metri quadrati. Questo possibile sviluppo, tuttavia, dovrà essere proporzionale all’incremento di servizi e lo spazio per la posa tavoli dovrà rappresentare il 40% del totale. Ci sarà, inoltre, la possibilità di utilizzare diversamente il piano tetto che non dovrà più essere necessariamente spiovente ma potrà prevedere ad esempio un terrazzo come spazio aggiuntivo per il posizionamento di tavoli e servizi.
Servizi e camminamento
Gli accorpamenti prevedono che tutti i servizi messi a disposizione dallo stabilimento ai suoi utenti siano a beneficio – e a carico – a tutti gli attori che compongono l’Unità minima di gestione. Tra le novità previste dal piano anche la creazione di isole ecologiche per efficientare il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti da parte di ogni settore. Il percorso perdonale, di cui il vecchio piano definisce anche il motivo a onda dei piastroni, potrà essere rinnovato purché mantenga omogeneità di realizzazione lungo tutto l’arenile.
Risposta all’erosione
Per garantire la possibilità di erogare servizi all’ospite della città, il nuovo piano adotta una formula di flessibilità nella rimodulazione degli spazi di particolare importanza per le aree soggette a maggiore erosione ma che potrà essere utilizzate anche nelle aree soggette a ripascimento naturale. In altre parole, l’allestimento delle piazzole d’ombra potrà accompagnare l’evoluzione della linea di costa sfruttando i maggiori spazi derivanti dal ripascimento naturale o andando a comprimere altri servizi per garantire la griglia attrezzata.
“Oggi la spiaggia di Jesolo è organizzata secondo un piano vecchio di 30 anni, che nel tempo ha conosciuto degli aggiustamenti ma evidentemente non è in grado di rispondere alle nuove esigenze del mercato e dei milioni di ospiti che ogni anno raggiungono la nostra città – dichiara l’assessore al demanio della Città di Jesolo, Alberto Maschio –. Abbiamo lavorato alacremente insieme agli uffici e alle associazioni di categoria, condividendo il progetto e l’iter, per arrivare a un modello a tutela dell’economia turistica ma allo stesso tempo lanciasse uno sguardo al futuro, lasciando libertà d’espressione e manovra di investimento ai nuovi soggetti che vengono a comporsi attraverso gli accorpamenti. Crediamo che questa variante al Piano particolareggiato dell’arenile offra nuove possibilità agli operatori e alla città, senza dimenticare i grandi impegni che attendono tutti nei prossimi mesi. Ora si apre una nuova fase, con ulteriori momenti di illustrazione del piano a tutti gli operatori per raccogliere eventuali istanze e rispondere alle domande. Siamo sicuri che le categorie e i concessionari saranno in grado di trovare le forme di gestione unitaria delle nuove unità minime e ci impegniamo come amministrazione a essere garanti dell’equità di questo dialogo”.