«Da bambina ero silenziosa ma osservavo molto, fantasticavo, leggevo e scarabocchiavo dappertutto (…) Leggevo il Corriere dei Piccoli, che era illustrato da bravissimi illustratori e li ammiravo tutti… Grazia Nidasio, Hugo Pratt, Gioia, Aldo di Gennaro, Iris de Paoli… cercavo di carpire i loro segreti (ma non ci sono mai riuscita! ognuno di loro aveva un suo qualcosa di prezioso e inimitabile). Un ringraziamento speciale a Munari per avermi insegnato che l’arte può essere un mestiere, che la curiosità e la sperimentazione sono uno strumento, che si devono guardare tutte le cose da un altro punto di vista, che semplificare è difficile mentre complicare è facile. E a Silvestrini, per avermi insegnato la grammatica segreta dei colori. E che quando nessuno li guarda i colori non esistono». Giulia Orecchia
«Nei personaggi di Giulia Orecchia rimane sempre traccia del metodo, quel vedere superfici e colori e ritagliare. Le sue forme un po’ spigolose non nascondono il taglio delle forbici virtuali, ma anzi ne esibiscono la traccia come codice linguistico (…) La semplicità, è bene ribadirlo, è un valore alto. La semplificazione invece ha sempre finalità strumentali e regressive. La nostra illustratrice ha per finalità la prima, e non intende derogare mai. Ecco perché nel suo lavoro fantasia, immaginazione e creatività trovano un’esemplare e originale sintesi». Angelo Bertani
PORDENONE – Con le sue illustrazioni ha animato i testi di autori iconici del nostro tempo, da Andrea Camilleri a David Grossman da Italo Calvino a Gianni Rodari. E ha illustrato oltre 200 titoli lavorando spessoin coppia con autori come Bruno Tognolini, Roberto Piumini, Vivian Lamarque. Giulia Orecchia è una delle più note e amate illustratrici italiane per l’infanzia, più volte Premio Andersen, e nella sua intensa carriera ha pubblicato con i maggiori editori nazionali, da Mondadori a Erickson, Feltrinelli, Salani, EL, Giunti, Piemme, Bompiani, Rizzoli: illustrando testi, disegnando copertine e progettando libri per i più piccoli con invenzioni cartotecniche e sorprese visive. Dal 14 settembre e fino al 17 novembre 2024, nella Galleria Sagittaria di Pordenone un appassionato omaggio alla sua straordinaria creatività arriva con la mostra “Giulia Orecchia. Aria Giochi Luce”, promossa dal Centro Iniziative Culturali Pordenone a cura di Silvia Pignat e Angelo Bertani , per il coordinamento di Maria Francesca Vassallo, nell’ambito della 16^ edizione di “Sentieri Illustrati”, l’annuale evento espositivo in omaggio all’illustrazione per l’infanzia,e anche nel contesto della 25^ edizione di pordenonelegge. Appuntamento sabato 14 settembre, alla Galleria Sagittaria nella Casa dello Studente di Pordenone dove, alle 17.30, l’artista Giulia Orecchia presenzierà al taglio del nastro e alla vernice. Più di un centinaio le opere presenti in mostra tra i quali troviamo disegni preparatori che sono stati successivamente utilizzati in collage digitali, ma anche una ventina di prime opere con tecniche più tradizionali e collage cartacei con il tipico layout a mano, con le indicazioni per l’impaginazione tipografica dei testi. Si possono pure ammirare riproduzioni di giochi fuori scala realizzati con la casa editrice Erickson e le illustrazioni dell’ultimo libro di prossima uscita con Topipittori. Ma non mancano poi le proposte di gioco e laboratoriali, pensate da Giulia Orecchia, con cui scoprire anche il metodo e lo stile dell’autrice.
La mostra “Giulia Orecchia. Aria Giochi Luce” sarà visitabile con ingresso gratuito, tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00. Chiuso venerdì 1 novembre. Inviando preventivamente una email a cicp@centroculturapordenone.it, dal 28 ottobre all’8 novembre 2024 sarà possibile partecipare a Laboratori per le scuole con la partecipazione di illustratori. A richiesta sono previste visite guidate per gruppi. Info centroculturapordenone.it
«É una meravigliosa lunga storia quella della rassegna Sentieri Illustrati – sottolinea Maria Francesca Vassallo, presidente del Centro Iniziative Culturali Pordenone – Alla sua 16^ edizione la rassegna ospita a Giulia Orecchia, “streghetta dei colori che – come dice Bruno Tognolini – piú ha i capelli bianchi e meno invecchia”. Dal 1980 impegnata come illustratrice di grandi autori, sperimenta sempre nuove strade per dialogare con i bambini attraverso il linguaggio e la narrazione per immagini. Con lei si arricchisce ulteriormente il percorso di Sentieri Illustrati, che ha ospitato artisti rappresentativi del territorio regionale e nazionale – nelle due ultime edizioni Nicoletta Costa e Altan – ma anche da Slovenia, Ungheria, Polonia».
«Nei personaggi di Giulia Orecchia – osserva il co-curatore della mostra, Angelo Bertani – rimane sempre traccia del metodo, quel vedere superfici e colori e ritagliare. Le sue forme un po’ spigolose non nascondono il taglio delle forbici virtuali, ma anzi ne esibiscono la traccia come codice linguistico (…) La semplicità, è bene ribadirlo, è un valore alto. La semplificazione invece ha sempre finalità strumentali e regressive. La nostra illustratrice ha per finalità la prima, e non intende derogare mai. Ecco perché nel suo lavoro fantasia, immaginazione e creatività trovano un’esemplare e originale sintesi»
Il primo libro di Giulia Orecchia, Cinque Topiniè un pop-up del 1983 per la casa editrice La Coccinella. Il secondo libro, Ti faccio Bau! sempre della Coccinella, nel 1985 ha vinto il premio Andersen per la fascia di età 0-6. Ultimamente l’artista milanese ha illustrato un libro di poesie di Bruno Tognolini e Silvia Vecchini. «Da bambina – ricorda Giulia Orecchia – ero silenziosa ma osservavo molto, fantasticavo, leggevo e scarabocchiavo dappertutto (…) Leggevo il Corriere dei Piccoli, che era illustrato da bravissimi illustratori e li ammiravo tutti… Grazia Nidasio, Hugo Pratt, Gioia, Aldo di Gennaro, Iris de Paoli… cercavo di carpire i loro segreti (ma non ci sono mai riuscita! ognuno di loro aveva un suo qualcosa di prezioso e inimitabile). Un ringraziamento speciale a Munari per avermi insegnato che l’arte può essere un mestiere, che la curiosità e la sperimentazione sono uno strumento, che si devono guardare tutte le cose da un altro punto di vista, che semplificare è difficile mentre complicare è facile. E a Silvestrini, per avermi insegnato la grammatica segreta dei colori. E che quando nessuno li guarda i colori non esistono».
GIULIA ORECCHIA vive da sempre a Milano, con piccole parentesi in luoghi del cuore: Orvieto, Berlino, Venezia, Parigi. Ha frequentato il Liceo artistico di Brera e il corso di Visual Design alla Scuola Politecnica del Design di Milano, dove insegnavano Bruno Munari, Pino Tovaglia, Silvestrini. Ha ottenuto il Kleine Deutsche Sprachdiplom all’Università di Monaco di Baviera nel 1982. Ha partecipato a corsi di incisione all’Accademia Estiva di Salisburgo e alla Scuola d’Arte estiva di Urbino. Ha seguito il percorso di formazione in arteterapia presso la scuola Artiterapie Lecco e la scuola Metàfora di Barcellona. Ha seguito un corso breve di Stop Motion alla Central Saint Martins di Londra. I suoi primi lavori da illustratrice free-lance sono stati la collaborazione con Grazia, rivista femminile di Mondadori, e con Candy Candy, rivistina per ragazzine della Fabbri, costruita intorno a uno dei primi manga arrivati in Italia. Dal 1980 al 1990 ha realizzato illustrazioni per molti periodici (Grazia e Candy Candy, Epoca, Moda, King, Insieme, Donna e mamma, Corriere dei piccoli, Atinù…) e agenzie di pubblicità. Dopo il 1990 ha lavorato quasi esclusivamente come illustratrice editoriale per l’infanzia. Adora questo mestiere, nonostante tutte le difficoltà (che non sono poche). Nel 1986 ha vinto il Premio Andersen il mondo dell’infanzia per il libro pop-up Ti faccio bau, migliore libro dell’anno per la fascia 0-6 anni. Nel 1997 il Premio Nazionale di illustrazione per ragazzi del Battello a Vapore e il Premio Andersen quale migliore illustratore dell’anno. Nel 2001 il Premio Andersen con Emanuela Bussolati per Pollicino verde, miglior libro di divulgazione scientifica dell’anno per la fascia 0-6 anni. Con Roberto Piumini per il libro Indovinelli ha ricevuto la segnalazione di merito al Premio Cento nel 2001. Nel 2003 il Premio di Legambiente-Marche, assegnato da una giuria di 550 bambini di Ancona, per il libro Piccoli cittadini del mondo, con Vivian Lamarque. Nel 2004 ha vinto insieme a Giusi Quarenghi il Premio Libri Infiniti – Leggere per crescere per il libro Lupo lupo, ma ci sei? assegnato da una giuria composta dai bambini delle scuole materne di Verona.
Ha partecipato a numerose mostre collettive, fra le quali15 illustratori italiani in occasione dei 25 anni della Fiera del Libro per ragazzi di Bologna alla Fiera del libro di Francoforte nel 1988; Favolose, 15 illustratrici italiane per l’infanzia allo Spazio Guicciardini a Milano nel 1995; Illustratori a Verbania nel 1996,1997 e 1998; Matite Italiane, illustratori italiani per la Fiera del Libro per l’infanzia di Bologna nel 2000; Giulia Orecchia. Vom Pop-up-Buch zur fröhlichen Rätselzeit all’Istituto Italiano di Cultura di Colonia nel 2001; L’una e un quarto, lune sogni e illustrazioni, Provincia di Genova 2001; L’altra metà di Pinocchio, mostra organizzata dal comune di Genova, 2002. E più recentemente: Antichi incanti, I fratelli Grimm, organizzata dalla rivista Andersen nel 2005, Castelli in aria a Riccione, 2006, Le immagini della Fantasia a Sarmede, 2006, Favorisca, ritratti di sans-papier organizzata dall’associazione Illustratori Italiana al Festival Filosofia a Carpi, 2006. Nel 2015 è stata ospite d’onore alla Mostra internazionale di Illustrazione di Sarmede.
SENTIERI ILLUSTRATI da quindici anni valorizza le artiste e gli artisti che si dedicano all’illustrazione. L’iniziativa è nata per far conoscere, nelle prime edizioni, i talenti del territorio, visto che Pordenone e poi il Friuli Venezia Giulia esprimono molti artisti che mettono la loro arte al servizio di un testo narrativo o poetico, a volte rifacendosi alle fiabe classiche o a testi più contemporanei, a volte di scrittori o poeti, altre magari accompagnando con illustrazioni testi scritti di propria mano. Tra questi ultimi casi, c’è l’esempio di Nicoletta Costa, ospite dell’ultima edizione di Sentieri illustrati, che realizza le sue tavole soprattutto per personaggi e storie di sua invenzione. Per non parlare della Pimpa di Altan, altra ospite di grande successo della rassegna: anche in questo caso Altan ha inventato il personaggio e scritto anche le storie che coinvolgono la famosa cagnetta. Sentieri illustrati ha, anno dopo anno, allargato la sua ricerca di talenti nel campo dell’illustrazione, uscendo dai confini del Friuli e abbracciando l’Italia, ospitando, per esempio, i giovani illustratori dell’ISIA di Urbino, fino ad arrivare a Luca Novelli, che ha portato i suoi particolari disegni al servizio dell’informazione scientifica, sia tramite edizioni dedicate che nella televisione italiana. Poi lo sguardo si è allargato ulteriormente, ospitando prima alcuni autori e autrici dell’Associazione Slovena di Belle Arti e il gruppo Lična Hiša, sempre sloveno, per raggiungere poi gli artisti dell’illustrazione dell’Ungheria, della Polonia e dei Paesi Baltici.
La ricerca di Sentieri illustrati è indirizzata a continuare a far conoscere artisti e artiste che propongono opere che riescono a far sognare, a partire dai bambini, dimensioni fantastiche e originali, per accompagnare testi senza tempo, classici o nuovissimi. L’idea è che anche ciò che è espresso attraverso l’illustrazione sia arte e, come tale, vada proposta ad un grande pubblico di tutte le età.