PORDENONELEGGE EDITORE DI POESIA CON SAMUELE: LA GIALLA 2025 FESTEGGIA 82 PUBBLICAZIONI E UN PROGETTO EDITORIALE CHE SI RINNOVA E RIUNISCE IN UN’UNICA COLLANA ANCHE LE PROPOSTE DELLA GIALLA ORO.
6 VOLUMI IN ARRIVO IN ANTEPRIMA A PORDENONELEGGE 2025: LUIGI NACCI (QUEL CHE IL LAMPO HA DA DIRTI), NOEMI NAGY (SOTTOPELLE), MARIO SANTAGOSTINI (L’ANTOLOGIA RAGIONATA), LUIGI BRESSAN (QUANTO UN BAMBINO), ESORDI E LA PUBBLICAZIONE DEDICATA ALLA NUOVA POESIA CROATA.

PORDENONE – Con 6 anteprime e un rinnovato progetto editoriale torna la Gialla, la storica collana dedicata alla poesia italiana e internazionale promossa da Fondazione Pordenonelegge.it con Samuele Editore, un progetto curato da Gian Mario Villalta e Alessandro Canzian, con i contributi di Augusto Pivanti e Roberto Cesco. In vista della presentazione in anteprima a pordenonelegge 2025 la grande novità è la riunificazione in un’unica linea editoriale – la Gialla, appunto – delle proposte che includevano anche la collana “gemella” Gialla Oro: «una scelta – spiegano o curatori – che vuole testimoniare la profonda convinzione del lavoro svolto nel tempo». E superano quota 80 – 82 per la precisione – i volumi pubblicati dal 2016 a oggi: il progetto editoriale si è consolidato negli anni e anche quest’anno rappresenterà una tappa fondamentale della Festa del libro e della libertà, attraverso gli incontri che illustreranno le nuove pubblicazioni 2025.
In anteprima al festival, saranno presentate domenica 21 settembre alle 16.00 alla Libreria della Poesia di Palazzo Gregoris, le nuove raccolte di Luigi Nacci, Noemi Nagy, Mario Santagostini e Luigi Bressan, in dialogo con Alessandro Canzian e Roberto Cescon.
Luigi Nacci firma Quel che il lampo ha da dirti. Tutto comincia da un’interruzione. Ma cosa rimane dopo la fine? Auspici, resti organici, ricordi aggrappati alle cose, foto non scattate; un mondo che finirebbe se rimanessimo al Prologo, ma la nostra vita è fatta degli incontri e delle storie che vengono a trovarci facendoci rivivere l’amicizia e la disperazione, le verità scambiate più forti delle solitudini, storditi e incantati dal vino o dalla birra, in osmiza o per strada. Ecco allora che la sezione Eravamo poco più che ombre ci mostra fantasmi indimenticabili. Poi c’è Passa come una luce,la sezione allocutoria e oracolare sulla viandanza. Fino all’Epilogo: “ora che tutto è deciso” non c’è fine, tutto ci porta sempre a un nuovo sentiero.
In Sottopelle diNoemi Nagy, è visibilmente presente la consapevolezza che nulla è visibile quanto ciò che sembrerebbe mancare. Ed è nella ricorrenza del corpo come verità e metafora che emerge – nel dire di Nagy – una mappa di situazioni che mirano a interpretare la complessità del presente, della sua fatica e del suo orrore: la cruenza delle immagini – nel susseguirsi di un disagio che si mantiene coerentemente sotto la pelle, in un sangue mai dichiarato ma sempre circolante – sostiene una narrazione tesa, che vuole – e sa – farsi ricordare per l’incisività delle scene evocate e per l’esattezza delle proporzioni.
Mario Santagostini è autore di L’antologia ragionata: un libro vero, coerente e vivissimo. Percorrendolo, si viene coinvolti in una tonalità espressiva che fa convivere tempi e paesaggi, presenze e assenze. E questo senza che mai venga meno il senso di una necessità, di un radicamento nel corpo/psiche dal quale la forma poetica emerge con naturalezza, nonostante le asperità e la complessità del testo.
Le poesie di Luigi Bressan in Quanto un bambino, cantano un’infanzia trasognata e spersa nella natura che chiama e viene colta nel suo cangiante mutare lungo le stagioni: quella prevalente è l’autunno, regno di illusione e coda dell’estate, seguito dall’inverno. Gli sprazzi d’estate e di primavera che si vedono nella seconda parte del libro sono insidiati dalle altre stagioni, dove trionfano il paesaggio dei Magredi e il greto del Tagliamento, mentre lo sguardo addita il maggiociondolo e la rara eremofila, le malve, i trifogli, per poi posarsi sugli uccelli, protagonisti della sezione finale: allodole, grifoni, gazze, cince, pettirossi.
Inoltre, la pubblicazione “Esordi” diventa per la prima volta un libro della collana Gialla, dopo essere stato nei mesi precedenti un laboratorio poetico di grande successo condotto da Roberto Cescon, Azzurra D’Agostino, Tommaso Di Dio, Massimo Gezzi e Franca Mancinelli, i quali hanno scelto i tre autori esordienti, che cioè prima d’ora non hanno mai pubblicato un’opera compiuta: Fedro Fioravanti (Dove vanno quelli che sono andati), Maria Teresa Rovitto (Beautiful feet – ةلیمج مادقأ) e Matteo Vavassori (Autoipnosi), che saranno presentati dalla giuria sabato 20 settembre alle 18.00 alla Libreria della Poesia di Palazzo Gregoris. Esordire, come principiare, come nascere, ha nel suo seme un che di lontano dal calcolo e dall’agire razionale. Non è stata una scelta generazionale, perché la gioventù e la meraviglia che si sono ricercate sono invece quelle della lingua, dello sguardo e del pensiero, all’interno di testi che finora non abbiano trovato una destinazione compiuta sulla carta. Uno sguardo in divenire sulla lingua del nostro tempo: qualcosa che in Italia, oggi più che mai, sembra essere necessario.
Completa il sestetto della Gialla 2025, l’antologia Nuova poesia Croata firmata dai poeti Irena Skopljak Barić, Maja Klarić, Ivan Herceg, Davor Šalat e Ana Brnardić. Sarà presentata domenica 21 settembre alle 11.30 alla Libreria della Poesia di Palazzo Gregoris nell’incontro con Irena Skopljak Barić e Maja Klarić, in dialogo con Marijana Mare Sutič. In collaborazione con il festival Stih u Regij di Zagabria.
