Tanti i temi discussi durante in incontro con l’Autorità portuale
«Quello con l’Autorità portuale, svoltosi recentemente a Trieste, è stato un incontro decisamente positivo – dice Maurizio Era, presidente regionale di Confcooperative Lavoro e Servizi e presidente di una delle cooperative attive nell’ambito del sistema portuale del capoluogo regionale -. Si inserisce nel contesto dell’impegno che, a livello nazionale, Confcooperative sta indirizzando per mettere in rete oltre 80 cooperative operanti nei diversi porti italiani: imprese che hanno spiccate specializzazioni e competenze nelle attività portuali, retroportuali e logistiche e che possono contribuire alla crescita del sistema italiano della logistica e alla competitività del Paese».
L’incontro tenutosi nella sede dell’associazione cooperativa, introdotto da Dario Parisini, vicepresidente di Confcooperative Alpe Adria, alla presenza di Vittorio Torbianelli, segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, è stato giudicato positivamente pure dai cooperatori presenti, rappresentanti di un sistema che vede attive, a livello regionale, oltre 500 cooperative (per circa 20.00 addetti) e di queste alcune specializzate proprio nell’ambito delle operazioni portuali, della logistica e trasporto e nelle altre attività rientranti nell’ambito dell’Autorità.
Partendo dai dati presentati da Sergio Signore, dirigente delle Attività Portuali della AdSP, Torbianelli ha evidenziato non solo il carattere peculiare degli ambiti del “lavoro” nel sistema del porto, ma anche gli importanti investimenti che l’Autorità ha condotto nel recente passato e la previsione di un ulteriore sviluppo per i prossimi anni, tali da portare a ulteriori spazi di crescita per gli operatori portuali, anche grazie a un programma di investimenti – sostenuto dai fondi del Pnrr – che punta sulla sostenibilità e sulla transizione energetica, cardini sui quali si misurerà la performance dei porti del futuro e, in particolare, di quelli di Trieste e Monfalcone che costituiscono un sistema complesso che va oltre il concetto di porto tradizionalmente inteso. La portualità del Friuli VG infatti è un network che comprende logistica (con gli interporti e la ferrovia); una piattaforma industriale dotata di punti franchi; un hub energetico e per le connessioni digitali: sono tasselli fondamentali di una realtà nella quale lavorano tante persone (operatori, spedizionieri, investitori di levatura internazionale e cooperative) che hanno maturato uno specifico expertise nelle attività portuali, nei cicli logistici e nei servizi complementari.
L’incontro ha visto numerosi partecipanti e collegamenti da remoto anche da Liguria, Sardegna, Sicilia, Veneto e Lazio a testimonianza dell’interesse con il quale il sistema cooperativo italiano guarda al Porto di Trieste.
Fonte : essegipress