Giornata Mondiale della Prematurità
Associazioni e Istituzioni insieme per lo sviluppo di percorsi di aiuto alla famiglia
e di sostegno alla crescita dei bambini prematuri
Si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì 17 novembre, all’NH Hotel di Corso Cavour a Trieste, il convegno “Nascere prima del tempo: una riflessione sugli esiti nello sviluppo” organizzato da Scricciolo Associazione Genitori, in occasione della Giornata mondiale della Prematurità. Presenti per i saluti iniziali il vice sindaco di Trieste, Serena Tonel; l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Trieste, Carlo Grilli; e Roberto Serbottini, in rappresentanza della BCC di Staranzano e Villesse, realtà sempre attiva nel sostegno delle attività a favore dei più piccoli.
In apertura la Presidente di Scricciolo, Serena Bontempi, raccontando la storia dell’Associazione e ricordando la sua esperienza con la Terapia Intensiva Neonatale del Burlo, aperta H24 sin dalla sua attivazione, ha spiegato come la nascita pretermine possa avere degli esiti a lungo termine che riguardano i bambini, le bambine ma anche le famiglie. “La continuità di sostegno e di assistenza dopo il ricovero iniziale – ha sottolineato – è essenziale per l’individuazione precoce delle difficoltà evolutive ma, soprattutto, può essere addirittura una prevenzione a queste difficoltà, laddove si riesca ad aiutare immediatamente le famiglie nell’elaborazione delle sofferenze di una nascita improvvisa e i bambini nella costruzione di un legame profondo con i genitori, anch’essi prematuri”.
Nel corso del pomeriggio, sono intervenuti Stefano Russian in rappresentanza della direzione sanitaria del Burlo Garofolo, che ha messo in luce l’esigenza del come curare la prevenzione delle problematiche; Gianna Zamaro, medico e referente della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità della Regione FVG, che in maniera coinvolgente ha parlato di prevenzione e percorsi assistenziali, dal periodo della gravidanza alla nascita, e dell’importanza dei percorsi di cure centrato sulle famiglie, su un follow up multidisciplinare e sulla continuità assistenziale, con la creazione e il supporto di una rete di assistenza post-dimissione.
Dal Burlo Garofolo, le neonatologhe Laura Travan e Jenny Bua e la psicologa Sabrina Plet, hanno fatto un sunto di ciò che viene fatto nella pratica e nella ricerca per il futuro dei bimbi prematuri al Burlo, relazionando sulle dimensioni del problema prematurità, su come viene affrontata in Tin e su come si proceda durante i follow up.
Presenti all’incontro anche Fabio Mosca, past president Sin, e Martina Bruscagnin, presidente di “Vivere Onlus”, coordinamento nazionale associazioni per la Neonatologia che, scegliendo di partecipare a questo convegno, hanno focalizzato l’attenzione nazionale su Trieste in una giornata così importante.
Il momento clou del pomeriggio è stata la lectio magistralis di Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova ed esperta di psicologia dell’apprendimento, che ha messo in rilievo l’importanza dei processi evolutivi, dalla gravidanza e fino al secondo anno di vita del bambino. “Anni fondamentali – sottolinea Lucangeli – per la costruzione della personalità di ogni essere umano. In questo processo entra in campo l’educazione che non può essere ricondotta alla mera istruzione. Ex ducere – prosegue la prof. – significa “portare fuori”. E così genitori ed educatori devono essere capaci di scorgere e far emergere da ogni bambino e ogni bambina le sue capacità, contare sulle sue potenzialità e favorirne il dispiegamento”.
Scricciolo, che di recente ha inaugurato la seconda casa per accogliere mamme e papà durante la degenza in Tin dei piccoli prematuri e lavora per il diritto alla continuità di cure post ricovero con un appropriato follow up, in questi anni ha portato avanti diversi progetti di ricerca. Fra questi, il follow up fino a 5 e 8 anni. La richiesta e la speranza dell’Associazione, ma anche dei neonatologi, è quella di poter seguire i prematuri in maniera ufficiale e prolungata almeno fino all’età di 8 anni, come da indicazione della Carta dei diritti del bambino prematuro e in particolare dell’Art. 10 che concretizza i lavori dei sanitari, della politica e della famiglia. Per continuare a credere in una società solidale.