Il mese di ottobre porta un nuovo aggiornamento del Prezzo Unico Nazionale (PUN), il valore di riferimento per il costo dell’energia elettrica nel mercato all’ingrosso.
Questo cambiamento ha un impatto diretto sulle bollette elettriche degli italiani, soprattutto per chi ha contratti indicizzati al mercato.
In un contesto segnato dalla prossima fine del mercato tutelato, è fondamentale comprendere come le oscillazioni del PUN influenzino i costi domestici e le abitudini di consumo.
Il prezzo del PUN in ottobre: andamento e fattori determinanti
Nel mese di ottobre 2025, il prezzo medio del PUN si è attestato a 0,111 €/kWh, in aumento rispetto a settembre (0,109 €/kWh), secondo i dati pubblicati dal Gestore dei Mercati Energetici (GME).
L’aumento riflette una pressione rialzista sul mercato all’ingrosso, dovuta a una maggiore domanda di energia elettrica con l’arrivo della stagione fredda e a una minore produzione da fonti rinnovabili.
L’analisi giornaliera del PUN mostra una notevole volatilità nelle ultime settimane di ottobre:
- il 30 ottobre, il prezzo si è attestato a 0,117 €/kWh;
- il 31 ottobre, ha raggiunto 0,1245 €/kWh, segnando un +6% in un solo giorno.
Questi dati confermano la tendenza al rialzo del PUN verso fine mese.
Anche le fasce orarie presentano differenze significative:
- F1 (ore di punta): 0,095 €/kWh
- F2 (ore intermedie): 0,126 €/kWh
- F3 (ore fuori punta): 0,103 €/kWh
Le ore intermedie (F2) risultano dunque le più costose per i consumatori.
Le novità regolatorie del 2025: verso la fine del mercato tutelato
Dal 1º luglio 2025, l’Italia dirà addio in via definitiva al mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas.
Da quella data, tutti i consumatori dovranno scegliere un’offerta nel mercato libero, poiché i contratti regolati dall’ARERA cesseranno di esistere.
Le nuove regole prevedono che chi non sceglierà attivamente un nuovo fornitore verrà automaticamente trasferito al servizio di tutela graduale, con condizioni economiche aggiornate periodicamente.
In questo scenario, conoscere il PUN e comprendere le dinamiche del mercato energetico diventa essenziale per effettuare una scelta consapevole e vantaggiosa.
- I clienti domestici non vulnerabili dovranno passare al mercato libero prima di luglio 2025.
- Il servizio di tutela graduale sarà temporaneo e con condizioni definite.
- I consumatori dovranno confrontare le offerte per individuare quella più adatta alle proprie esigenze.
Questo cambiamento rappresenta un’opportunità per rivedere il proprio contratto e risparmiare scegliendo tariffe più competitive o sostenibili.
Strategie per gestire l’impatto del PUN sulla bolletta
Con l’aumento del PUN e l’imminente fine del mercato tutelato, i consumatori devono adottare strategie concrete per contenere i costi energetici.
- Analizzare la propria bolletta per verificare se il contratto è indicizzato al PUN.
In tal caso, il prezzo dell’energia varia ogni mese (o addirittura ogni giorno) in base al mercato. - Confrontare le offerte del mercato libero, valutando non solo il prezzo, ma anche i servizi aggiuntivi offerti dai fornitori.
Alcune includono strumenti per monitorare i consumi o bonus per l’uso di energia rinnovabile. - Modificare le abitudini di consumo:
- evitare l’uso di elettrodomestici energivori nelle ore di punta (F2);
- privilegiare le fasce orarie più economiche;
- monitorare regolarmente l’andamento del PUN per scegliere il momento giusto per cambiare fornitore.
- evitare l’uso di elettrodomestici energivori nelle ore di punta (F2);
L’aumento del PUN a ottobre 2025, con un prezzo medio di 0,111 €/kWh e picchi giornalieri superiori a 0,12 €/kWh, evidenzia la volatilità del mercato elettrico.
Per le famiglie, questa evoluzione sottolinea l’importanza di restare informati, confrontare le offerte e prepararsi in anticipo alla transizione verso il mercato libero.
Una gestione consapevole e attenta delle scelte energetiche può fare la differenza sulla bolletta, soprattutto in questa fase di cambiamento verso un mercato completamente liberalizzato.
Fonte: https://www.papernest.it/
