Dopo un lunghissimo anno di attesa, paure, decurtazioni importanti di stipendio e licenziamenti, finalmente il legislatore ha esplicitato chiaramente la non computabilità nel comporto del periodo di assenza (precauzionale) dal servizio equiparata al ricovero ospedaliero, fruito dai lavoratori fragili dipendenti sia del pubblico impiego che del settore privato e lo ha fatto attraverso il Decreto Sostegni.
Si è così conclusa positivamente una situazione insostenibile in cui si erano venuti a trovare i lavoratori fragili, dovuta al fatto che non tutti i contratti lavorativi (CCNL) del settore pubblico e privato escludono il “ricovero” dal computo nel periodo di comporto. Ne era, pertanto, conseguito che in base a tali CCNL tutto il periodo di assenza-“ricovero” fruito dal Marzo scorso e sino al 28 Febbraio 2021, secondo le previsioni della recente legge di Bilancio, era andato ad incidere negativamente sul comporto, con ripercussioni economiche per il lavoratore, che si è visto decurtato lo stipendio ed esposto al concreto rischio di essere licenziato, una volta superato il limite del comporto.
Il GRUPPO “LAVORATORI FRAGILI UNITI PER SOPRAVVIVERE” più volte ha chiesto aiuto ai vari politici di diversi gruppi. Gli unici disposti a volerci “vedere” ed a presentare sempre atti parlamentari concreti per aiutarci sono stati:
il Senatore Augussori,
l’Onorevole Dall’Osso,
il Sottosegretario Nisini,
l’Onorevole Spena e l’Onorevole Tasso.
Grazie anche al Sindacato SNALV Confsal per averci aiutato.
Vorrei ringraziare fortemente tutti questi politici, importanti e determinati per il conseguimento della totale e piena tutela dei lavoratori fragili e dirgli… Sono fragile e nel mio cammino ho incontrato persone affidabili,
mi ha “vista” la politica altruista,
quella bella, quella fatta da Onorevoli ammirevoli,
persone dotate di grande cuore,
persone davvero Onorevoli.
Il gruppo “Lavoratori fragili uniti per sopravvivere” conta quasi 700 persone ed è nato con lo scopo di condividere più informazioni possibili, in questo periodo di pandemia, tra lavoratori cosiddetti fragili (persone con grave disabilità, immunodepressione, patologie oncologiche, in terapia salvavita, con trapianto d’organo, etc. etc.), impossibilitati ad eseguire lavoro agile per mansione.
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