“ALLO SPECCHIO DELL’ERA KENNEDY” – LA RASSEGNA
LE QUESTIONI RAZZIALI NEI PROSSIMI FILM IN PROGRAMMA: THE INTRUDER DI ROGER CORMAN, CRISIS: BEHIND A PRESIDENTIAL COMMITMENT DI ROBERT DREW E IL GRANDE SENTIERO DI JOHN FORD
Mercoledì 21 e 28 febbraio e mercoledì 6 marzo, ore 20.30, al Cinema Sociale di Gemona
Presenta lo storico del cinema Sergio M. Grmek Germani
La rassegna kennediana della Cineteca del Friuli in corso al Cinema Sociale di Gemona toccherà nei prossimi tre appuntamenti, sempre il mercoledì alle 20.30, uno dei temi che anche nella mostra “Allo specchio dell’era Kennedy”, allestita dal Comune con la Cineteca al Castello di Gemona, evidenzia uno dei caratteri più importanti della presidenza Kennedy, quello di sapersi confrontare con le molteplici radici della civiltà americana. All’inizio degli anni ’60 diventano infatti acute negli Stati Uniti le tensioni razziali, collegandosi al tema dei diritti e delle ingiustizie sociali.
Il film di mercoledì 21 febbraio, The Intruder di Roger Corman, è importante anche per la rilettura che ne ha dato la distribuzione italiana. Esce nel 1962, in piena epoca kennediana, con anteprima alla Mostra di Venezia, e si richiama sin dal titolo al tema trattato da Faulkner degli odi razziali nel Sud. Resterà inedito per le sale italiane fino al 1965, quando un distributore penserà di dargli un titolo che sottolinea il rapporto con la vicenda di Kennedy: L’odio esplode a Dallas. La Cineteca lo presenta in questa versione di cui la forzatura del titolo si rivela adeguata al tema trattato, l’odio razziale, che qui assume gli stessi caratteri feroci degli horror di cui il regista Roger Corman è stato principalmente maestro con una serie di film tratti da Edgar Allan Poe.
Il 28 febbraio è in programma Crisis: Behind a Presidential Commitment (1963) di Robert Drew, non solo il più importante documento della vicenda che vide l’intervento di JFK e del fratello Robert a favore dell’integrazione di due studenti afroamericani nell’università dell’Alabama governata dal segregazionista Wallace, ma diventa anche il documento umano per eccellenza del carattere di combattenti politici dei due Kennedy. Inedito in Italia, è stato sottotitolato in italiano per questa rassegna.
La vicenda che prima ancora di quella afroamericana segnò tragicamente la nascita degli Stati Uniti è il confinamento dei nativi americani e a questo tema è dedicato l’appuntamento del 6 marzo. Nel 1964 esce uno dei massimi capolavori western di uno dei massimi registi, Il grande sentiero (Cheyenne Autumn, 1964) di John Ford, che si rivela il film più radicale sulla vicenda indiana, magnificamente interpretato da Richard Widmark, Carroll Baker, Sal Mineo. Progettato in epoca kennediana e uscito subito dopo, questo film che è anche un atto di scuse dell’America ai suoi primi abitatori, si apparenta all’attenzione che JFK manifestò verso i pellerossa senza avere il tempo di affrontare adeguatamente anche questo trauma della storia americana.
Le proiezioni, a ingresso libero, saranno anticipate dall’introduzione dello storico del cinema Sergio M. Grmek Germani, curatore della rassegna e della mostra.