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Recensione a “Destini sfuggiti a trame di seta” di Sandra Valenti

DiRoberta AMORINO

Ott 15, 2025

“Dove poteva essere finito il capello?” è l’inquietante interrogativo intorno al quale ruota buona parte della narrazione nel romanzo, dal titolo “Destini sfuggiti a trame di seta” (Bcsmedia Editore), scritto dall’Autrice siciliana Sandra Valenti.

Per quest’ultima, incapace di resistere al richiamo di un mix esplosivo di tradizione e mito, sembra essere naturale inserire, nei propri scritti, riferimenti fiabeschi carichi di mistero.

Il racconto, ambientato nella sua terra d’origine, in un’atmosfera senza tempo ma collocabile approssimativamente intorno alla fine del 1700, risulta fin da subito accattivante, se non altro per la figura controversa di una madre, incline ad andare contro natura.

La sua inadeguatezza nell’amare la figlia, Serafina, emerge come una forza distruttrice, prendendo le mosse da un’antica leggenda, avente per protagonista proprio un capello.

Il senso di colpa per non aver voluto quella figlia, così solare e genuina, che altri avrebbero fortemente desiderato, pervade le accorate pagine del romanzo, scritto con trasporto e passione.

Antiche leggende e aspetti magici condiscono la narrazione, cullando il lettore tra fantasia e realtà e facendogli assaporare un’atmosfera ovattata, ricca di enigmi.

Non a caso, a proposito di Serafina, si legge: “Tra le cose invisibili c’erano i sentimenti, di cui aveva una vaga percezione…”, a riprova delle rovinose ripercussioni di un intricato rapporto filiale, condito da parole non dette e sensi di colpa non risolti.

Un’inquietante cornacchia umanizzata fa da sfondo alla narrazione corale che si sviluppa con ritmo, diventando via via sempre più chiara, proprio come un puzzle in procinto di essere completato.

Non volendo togliere ai lettori il gusto della scoperta, mi limiterò a sottolineare la profondità di alcune riflessioni che permeano il romanzo.

L’importanza della resilienza emerge tra le righe dello scritto, sia pure in un’atmosfera fantastica, che ci fa assaporare, al tempo stesso, un po’ della solarità e del mistero che connotano la bellissima Sicilia.

In tale scenario, il percorso dei rapporti familiari si delinea non privo di ostacoli, come sottolineato più volte, sempre con estrema grazia e compostezza.

Anche per tale aspetto, di sicuro non trascurabile, consiglio la lettura di “Destini sfuggiti a trame di seta”, un’opera non scontata, che va dritta al punto, ma in maniera soave, esplorando la selva intricata del rapporto filiale.

“Tutto è passibile di errore, anche l’amore di una madre”, precisa l’Autrice, in una sorta di benevolenza che esorta a una riflessione senza condanna.

Di Roberta AMORINO

Dottoressa in Giurisprudenza, formatrice giuridica, criminologa, scrittrice, correttore di bozze, ghostwriter, recensore, articolista. Email: robertascrittriceamorino@gmail.com https://amorinoscrittriceecorrettoredibozze.blogspot.com/?m=1