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Recensione del libro “Ombre di carta” di Valeria Girardi

DiRita Bompadre

Ott 7, 2025

“Ombre di carta” di Valeria Girardi (Amazon KDP, 2023 pp. 98 € 10.40) omaggia il personale processo di crescita e maturità personale attraverso l’esplorazione della poesia, la consapevolezza di un itinerario meditativo che tocca i passaggi di una resilienza emotiva, confronta la relazione dei pensieri e delle emozioni con le esperienze della vita. La natura poetica di Valeria Girardi incrocia il percorso evolutivo dell’indagine sulla propria essenza, pone interrogativi e riconosce una vocazione intimista, una proiezione elegiaca dell’entità invisibile che governa i sentimenti, appaga la ricerca del significato e della prospettiva esistenziale nella necessità di restituire al lettore la propria autentica testimonianza. Valeria Girardi identifica la coscienza dei propri versi con il tessuto luminoso e oscuro dei sentimenti, sovrapponendo la superficie dei dettagli, le zone d’ombra e le estensioni della luce, ritagliando il margine dell’autobiografia in un profilo riflesso delle atmosfere perdutamente vissute. “Ombre di carta” avvolge, in uno stile espressivo riconoscibile e confidenziale, la pagina intrisa di suggestioni liriche, ripercorre il vincolo misterioso e seducente con l’altro, condensa la parabola emozionale in una selezione sensibile di incontri e di riflessioni dove il confronto con l’umanità rivela il proposito positivo di affrancare il guscio protettivo dell’anima e di estendere l’equilibrio delle sensazioni conquistando l’infinito del dire poetico. La scrittura di Valeria Girardi coglie i coinvolgimenti interiori, alterna gli ostacoli della sofferenza alla libertà della felicità, incide sulla carta la memoria viva delle attese e i solchi profondi delle assenze, lungo il rituale delle stagioni degli inganni e delle illusioni, contrasta gli argini di ogni eclissi sentimentale, dispersa in frammenti di inevitabile disincanto. Valeria Girardi esamina la frattura malinconica della depressione concentrando sul proprio incedere personale l’elaborazione del proprio mutamento psicologico, indagando la propria identità, analizzando le esitazioni e le incomprensioni che circondano il suo trovarsi nel mondo, indugiando nel modo di esistere in affinità con la cura dell’ascolto, la ricchezza dello spirito, la qualità incoraggiante della riconquista e della rinascita. La poesia di Valeria Girardi si fa mezzo rassicurante per manifestare apertamente il lascito distintivo e spiazzante del tormento, per ricongiungere le discordanti emozioni collegate al contesto umano, per scoprire uno spontaneo sentiero verso la guarigione e l’efficacia creativa. L’autrice impiega l’uso nobile della poesia per identificare il suo percorso e dare voce ai ricordi, per assimilare il disagio degli stati d’animo e individuare una corrispondenza del sentire tra un codice metaforico e simbolico e un linguaggio educativo sentimentale. Valeria Girardi plasma il caos interno, orienta le ispirazioni per motivare la responsabilità cognitiva degli impulsi, da senso al dolore emotivo trasformandolo in un’attenzione tangibile e afferrabile a tutto ciò che accomuna la sensibilità all’introspezione. Attende la purificazione poetica come una rivelazione che permette di inoltrare la catarsi delle parole verso la speranza, disorienta lo spazio bianco dalle imperfezioni delle sospensioni, recupera il presagio del tempo attuale, immerso nella sua contraddittorietà, nell’irresolutezza dei rapporti umani, traduce la limitazione dell’essere nella forma più suggestiva per comprendere e interagire con il mondo.

Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti” https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/

Primo bacio

Creami nel tuo oblio

Un posto riparato

Dal freddo del male.

Con l’amore ogni giorno

Tradita dalle circostanze

mi addentro nel deserto della vita

con la carcassa dell’amore sulle spalle.

Divorata fuori dagli avvoltoi del tempo,

scavata dentro dalle mie lacrime.

In fede, vacilla

Seppur dal cielo solo grigio cade

spinge negli occhi luce argentata

mesti pensieri a farsi scintille

di una parola, una nuova speranza.

Si può credere ancora?

Peregrinaggio urbano

Riprendi la vita da un vetro imbrattato,

con la mano poggiata tenendoti il viso,

gli occhi si muovono a ritmo deciso

seguono quello che accade al di fuori.

Gli sprazzi di luce si alternano ai tunnel,

e ancora alle case strappate alle strade,

mentre il grigio cemento vorace trasmuta

il verde sbiadito dell’uomo moderno.

Stanchi e pensosi quei viaggi sul treno,

che trovano spazio in un finestrino,

da cui guardi il mondo mentre vivi nel tuo.

Stringo una rosa

E stringo tra le mani una rosa,

ne stringo più forte le spine.

Le ferite del tempo e quelle del cuore

hanno qualcosa in comune tra loro:

la sanabilità.

E ciò che rimane è una cicatrice bianca,

che risplende nel buio dei pensieri più caldi.

Vuoto a vivere

Bianche onde di cotone

Sorreggono la barca

Del mio corpo vuoto.

Grazie

L’albero è cresciuto:

tra le sue fronde

un raggio di sole.

Di Rita Bompadre

Rita Bompadre è operatrice culturale, scrittrice, poetessa. Vive e lavora a San Ginesio (Macerata) Ha pubblicato tre raccolte di poesie: “Collezione privata” (Bravi Edizioni, Macerata 1999), “Blu notte” (Bravi Edizioni, Macerata 2002), “Ad arte” (Bravi Edizioni, Macerata 2006) "È presente in varie testate giornalistiche e riviste on line di critica letteraria con le recensioni di libri" Email: ritabompadre@hotmail.com https://www.facebook.com/rita.bompadre.10 https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/