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Rinascita della pesca friulana: a Fiumicello il progetto che unisce ricerca e inclusione sociale

DiRedazione

Dic 1, 2025

Dopo quasi dieci anni di incroci, selezioni e valutazioni, il progettoMiglioramento varietale della pesca friulana” sta portando alla definizione della prima nuova varietà del territorio, mentre accanto alla ricerca cresce un modello di innovazione partecipata che coinvolge persone fragili, scuole e imprese agricole nella rinascita della peschicoltura locale

Unire scienza, agricoltura e impegno sociale. È questa la sfida del progetto “Miglioramento varietale della pesca friulana”, un percorso iniziato nel 2016 che oggi entra nella sua fase decisiva. Un lavoro che non solo punta a rilanciare la storica peschicoltura friulana, ma rappresenta anche un esempio concreto di come l’agricoltura possa diventare un luogo di crescita, inclusione e formazione per persone fragili.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra CREA – Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, Università Politecnica delle Marche, Comune di Fiumicello-Villa Vicentina, aziende agricole del territorio e la Cooperativa Sociale Thiel. È proprio l’intreccio tra ricerca avanzata e dimensione sociale a renderlo un modello innovativo per le aree rurali del Friuli Venezia Giulia e non solo.

Ricerca e tradizione: così rinasce la pesca friulana

L’obiettivo è selezionare nuove varietà in grado di ereditare le qualità organolettiche delle storiche Iris Rosso e Triestina, rendendole però più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici. Dopo anni di osservazioni e prove in campo, sono state individuate tre selezioni particolarmente promettenti: nei prossimi mesi inizieranno le analisi fitosanitarie e i DUS test necessari per  l’inserimento nel registro nazionale delle varietà delle piante da frutto.

È un passaggio decisivo, che potrebbe segnare la nascita della prima nuova varietà di pesca interamente sviluppata nella Bassa Friulana dopo decenni.

Inclusione sociale: il frutteto come laboratorio di autonomia

La componente sociale è uno dei pilastri del progetto. Grazie al coinvolgimento della Cooperativa Thiel, persone fragili hanno potuto partecipare a tutte le fasi: dalla cura dei frutteti alla selezione delle piante, fino alla presenza nelle sagre e negli eventi pubblici dedicati alla valorizzazione della pesca friulana.

Per molti si è trattato della loro prima esperienza reale in un contesto lavorativo. Nel tempo hanno acquisito autonomia, sviluppato capacità relazionali e imparato a lavorare in squadra. Alcuni hanno trovato successivamente impiego in altre realtà del territorio, portando con sé le competenze maturate sul campo. È la dimostrazione di come l’agricoltura sociale possa diventare un motore di cambiamento concreto nella vita delle persone.

Fondata nel 2001, Thiel porta avanti da più di vent’anni un impegno costante per valorizzare territorio, persone e comunità, promuovendo un’integrazione positiva tra individuo e ambiente. Un impegno radicato nel tempo, che continua a generare valore per tutto il territorio.

Come spiega Luca Fontana, Presidente della Cooperativa Sociale Thiel, «il progetto rappresenta molto più di un intervento tecnico: è l’espressione concreta di un approccio che intreccia innovazione, sostenibilità e valorizzazione del territorio. Le persone coinvolte hanno potuto immergersi nel mondo reale, lavorare nei frutteti, confrontarsi con gli agricoltori, partecipare alle feste della comunità, sviluppare nuove competenze e, in molti casi, trovare lavoro fuori dalla cooperativa. È questa la missione più profonda di Thiel: creare percorsi abilitativi capaci di restituire dignità e futuro”.

Scuole protagoniste: il prossimo anno laboratori, visite nei frutteti e creatività

Un ruolo fondamentale sarà svolto anche dalle scuole del territorio. A partire dal prossimo anno, gli studenti parteciperanno a laboratori didattici sulla biodiversità, visite nei frutteti e attività sensoriali dedicate alla scoperta delle pesche locali. Saranno inoltre chiamati a proporre il nome della nuova varietà e a creare il logo che identificherà la futura linea di pesche friulane.

Un coinvolgimento che intende educare le nuove generazioni alla sostenibilità e rafforzare il legame tra il progetto e la comunità, trasformando i bambini nei primi ambasciatori della rinascita della pesca friulana.

Verso una filiera sostenibile che unisce territorio e comunità

Il progetto si propone di ricostruire una filiera agricola capace di valorizzare il territorio, generare nuove opportunità per gli agricoltori e restituire dignità a un prodotto che è parte integrante della storia della Bassa Friulana. Una filiera sostenibile non solo sul piano ambientale, ma anche sul piano umano, grazie a un modello in cui la ricerca scientifica e l’inclusione sociale procedono nella stessa direzione.

Il progetto è stato finanziato da Cassa Rurale FVG, che con il proprio sostegno ha riconosciuto il valore agricolo, sociale e comunitario dell’iniziativa, contribuendo a renderne possibile la crescita e l’impatto sul territorio.

Di Redazione

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