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Riscontrato idrocarburi nell’acquedotto delle Valli del Natisone: quali le cause dell’inquinamento??

DiRedazione

Ott 27, 2024
gallarate acqua potabile, rete idrica, rubinetto

Da notizie apparse sulla stampa nei giorni scorsi e da colloqui con amministratori locali, come Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli V.G. abbiamo appreso che in diciannove frazioni dei comuni di Savogna e di Pulfero, l’acqua della rete dell’acquedotto risulta contaminata per probabile inquinamento da idrocarburi.

Si tratta delle località di Barza, Dus, Franz, Iellina, Ieronizza, Losaz, Masseris, Montemaggiore, Stefenig, Stermizza in Comune di Savogna e delle località di Bardo, Clin, Ierep, Iuretig, Marseu, Medves, Oballa, Pozzera, Zorza in Comune di Pulfero; tutte queste località sono situate nelle zone di maggiore altitudine dei due comuni.

Risulta che tutte queste località abbiano la rete dell’acquedotto collegate alla capillare rete realizzata da CAFC.- Consorzio Acquedotto Friuli Centrale- nelle Valli del Natisone e alimentata da un complesso di condotte aventi origine alle sorgenti di Molino del Bosso in Comune di Artegna.

In particolare, le località colpite dall’inquinamento dipendono da un serbatoio di pompaggio situato nell’abitato di Savogna;

Cafc, per precauzione, ha vietato l’utilizzo dell’acqua ad uso potabile ed ha provveduto a distribuire contenitori di acqua potabile nelle località interessate, fino alla conclusione delle analisi ed alla individuazione delle cause di tale evento.

E’ preoccupante il fatto che sia stato riscontrato in un punto terminale di un acquedotto così esteso realizzato dopo il terremoto del 1976, ed in una zona scarsamente antropizzata, mentre in tutto il resto del sistema idrico non risultano problematiche di alcun genere.

E’ una contaminazione dovuta agli straordinari eventi idrogeologici di questo periodo, ad incauti o fortuiti interventi sulla rete dell’acquedotto, senza voler pensare a ad azioni dolose o goliardiche??

L’Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli V.G che da tempo si interessa delle problematiche relative alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, ritiene opportuno che vengano ricercate le cause di tali eventi riscontrati in una zona così ristretta, dotata di un limitato sistema di viabilità e priva di insediamenti che possono provocare, soprattutto al fine di tranquillizzare i numerosi utenti che godono di un servizio efficiente, puntuale ma anche oneroso per la società che lo garantisce.

Marino Visintini x ‘Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli V.G.

Di Redazione

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