Successo per il terzo incontro culturale promosso a Codroipo dagli studiosi Travain e Zorzini con il patrocinio del Comune e il supporto del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”.
Dal patriottismo anticlericale e filantropico del garibaldino codroipese Enrico Mattia Zuzzi al locale prorompere del grido “Viva l’Austria, la Germania e la Pace!” durante della Grande Guerra: questi gli echi contraddittori di un Risorgimento trionfante o deluso oltreché di un Contro-Risorgimento del focolare, intimo e sottaciuto, patrimonio storico spesso affidato solo a fonti orali, atte ad integrare ed a calmierare gli eccessi retorici delle fonti scritte, sono stati al centro del terzo appuntamento del ciclo d’incontri culturali di libera iniziativa civica intorno alle memorie del territorio avviato nel corso dell’estate al quadrivio del Friuli dallo studioso sig. Maurizio Zorzini e dal prof. Alberto Travain, rispettivamete referenti dei gruppi Codroipo nel tempo fb e Fogolâr Civic di Udin, ora con il patrocinio del Comune di Codroipo e con il supporto del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, aderenti l’Arengo del capoluogo friulano, il Club per l’Unesco di Udine e il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”.
La serata, dal titolo “Codroipo risorgimentale” o “Codroip Risorziment”, si è svolta venerdì 19 settembre 2025, presso la Biblioteca Civica “don Gilberto Pressacco” di Codroipo, a ridosso del 155° anniversario della Breccia di Porta Pia, tappa saliente, per l’appunto, del Risorgimento italiano, epopea d’ideali ma certo anche tempo di abominevoli violenze e soprusi da entrambi i lati del fronte. I prigionieri bavaresi lanciati dall’alto dell’Acquedotto Carolino di Maddaloni nei ricordi garibaldini del Zuzzi non sono parsi ricordo meno atroce delle fucilazioni o delle impiccagioni disposte dal governo asburgico, borbonico o pontificio!
L’incontro, che ha registrato un significativo concorso di pubblico, è stato introdotto dall’appassionato saluto dell’assessore codroipese sig. Luca Comisso, grande estimatore dell’iniziativa e primo caldeggiatore del patrocinio comunale, il quale si è soffermato su interrogativi non di poco conto che tuttora animano il dibattito sul Risorgimento, la sua concezione e la sua reale aderenza popolare. Intervenuto anche il Sindaco della Gioventù, il giovanissimo Pietro Mangiacapra, che ha rimarcato l’importanza della conoscenza di un periodo senz’altro contraddittorio che tanto e variamente ha inciso nelle coscienze della cittadinanza.
Poi, l’allocuzione, in lingua friulana, del prof. Travain, a tratteggiare le varie anime del Risorgimento e quelle del Contro-Risorgimento, in particolare a Codroipo e in Friuli ma non soltanto. L’intellettuale udinese ha fatto ricorso, a titolo paradigmatico ed alquanto suggestivo, alle sue stesse memorie familiari, per restituire un effettivo esempio della reale pluralità di vedute e posizioni nel più intimo seno della società friulana tra Congresso di Vienna e Prima Guerra Mondiale.
Ecco, allora, un giardiniere che odiava Garibaldi e un orgoglioso bersagliere di Lamarmora; un prete mazziniano mandato al confino e un poeta udinese in lingua friulana che aderì alla colletta di beneficenza alla memoria di “Cecco Beppe”… Interessante in tal senso anche il contributo del pubblico. Infatti, uno storico commerciante locale quale il sig. Carlo Maria De Mezzo ha voluto ricordare l’inedita storia privata di una nonna tarcentina che continuò sino a tarda età ad inneggiare all’Austria quando oramai l’Impero degli Asburgo era solo un ricordo. Punte, dunque, d’iceberg di una memoria sepolta dall’oblio e dal politically correct, ma specchio veritiero di una società censurata dalla retorica ufficiale e talvolta anche dalla storiografia.
È seguita splendida carrellata d’immagini selezionate dal cultore sig. Zorzini, apprezzato raccoglitore nonché studioso di foto d’epoca, che ha potuto, quindi, restituire ai presenti nozione lampante delle trasformazioni urbanistiche, architettoniche e socioculturali del capoluogo del Medio Friuli nel periodo tra Otto e Novecento, quando il paese ebbe ad acquisire sempre più quel tratto cittadino, borghese, contrassegnato splendidamente dallo stile liberty della Belle Epoque.
Gradita presenza anche del noto storico codroipese dott. Mario Banelli, che, interpellato in ordine al dato motivazionale a supporto di una ricerca procedente dalla realtà locale, ha suggestivamente evocato la metafora della toppa ovvero del buco della serratura che, guardandovi dentro, si fa finestra sull’universo mondo.
Conclusioni affidate all’assessore alla Cultura del Comune di Codroipo, prof.ssa Silvia Polo, con invito cordiale all’appuntamento prossimo, nella data fatidica del 17 ottobre, 228° anniversario della firma del Trattato di Campoformio a Villa Manin di Passariano.
