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Rovigo – Chiostro degli Olivetani – Donne da Palcoscenico – La Zingana – Domenica 3 e Lunedi 4 luglio

DiRedazione

Giu 30, 2022

Donne da Palcoscenico 8^ edizione – 2022

Dell’Altrove Ti parlo – altri Linguaggi per nuovi Incontri

Chiostro dell’ex Monastero Olivetano a Rovigo dal 29 giugno al 5 luglio 2022

Sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo

Domenica 3 luglio, ore 18.00 e ore 19.30, Chiostro degli Olivetani, Rovigo

Lunedì 4 luglio, ore 18.00 e ore 19.30, Chiostro degli Olivetani, Rovigo

Visual A. R. Theatre

La Zingana

due scene liberamente tratte dall’omonima commedia di Gigio Artemio Giancarli, un rodigino nel Cinquecento

con Francesca Botti e Paolo Rossi

testo e regia di Letizia E. M. Piva

produzione Minimiteatri in collaborazione con Visual Roving Srls, riprese e montaggio di Tomas Pasinetti e Francesco Fara

con il patrocinio di Comune di Rovigo e Museo dei Grandi Fiumi

Donne da Palcoscenico, rassegna teatrale e culturale dedicata al femminile, al Chiostro dell’ex Monastero Olivetano dal 29 giugno al 5 luglio 2022, prosegue domenica 3, ore 18:00 e ore 19:30 e lunedì 4 luglio, ore 18:00 e ore 19:30 con lo spettacolo LA ZINGANA, un’anteprima assoluta con cui Minimiteatri vuole esplorare il teatro virtuale, fissando una sinergia esclusiva e totale con il luogo dove il teatro accade e creando un nuovo modo di fruire arte teatrale.

La Zingana, libero adattamento dell’omonima commedia di Gigio Artemio Giancarli, rodigino del Cinquecento, ha debuttato nel 2021 a Rovigo in prima ripresa assoluta in epoca moderna, per la regia site specif di Letizia E. M. Piva è uno spettacolo innovativo di Virtual A.R. Theatre con Francesca Botti e Paolo Rossi. Un’originale produzione Minimiteatri in collaborazione con Visual Roving Srls, riprese e montaggio di Tomas Pasinetti e Francesco Fara.

Commedia studiatissima dalle Università ma poco considerata dai teatri in cui tredici attori veneti abitano tutti gli spazi possibili del Chiostro, esterni ed interni, in una vicenda determinata dalle azioni di una oscura protagonista femminile, vicenda che s’innesta su intricate relazioni di seduzione, d’amore e di danaro.

Il successo della prima rappresentazione che, a detta del pubblico, “ pareva nascere direttamente nel luogo della rappresentazione”, ha portato Minimiteatri a proseguire nello studio di questo testo e del luogo architettonico in cui è stata rappresentata, andando a creare un legame sempre più intenso tra l’autore della commedia e la splendida cornice che ha accolto lo spettacolo rielaborandolo in modo da raggiungere un pubblico più giovane, costruendo così un ponte tra il patrimonio culturale (teatrale ed architettonico) e le nuove generazioni.

Inoltre, con l’avvio di questo lavoro in realtà aumentata, Minimiteatri vuole esplorare il teatro virtuale, fissando una sinergia esclusiva e totale con il luogo dove il teatro accade e creando un nuovo modo di fruire l’arte teatrale.

In un panorama dove i teatri scelgono di realizzare suggestive scenografie virtuali in cui recitano gli attori, questo progetto sceglie, invece, la bellezza del luogo reale su cui innestare scene virtuali, ma intersecate da vere presenze.

Chi si presenterà agli incontri programmati, oltre a godere di uno spettacolo con attori virtuali e reali, diverrà parte di un gruppo di sperimentazione che interagirà con Minimiteatri e con Visual Roving per la creazione e messa a punto di questa nuova esperienza.

Tale evento non si esaurirà nella sede del Chiostro, ma proseguirà con accadimenti attivabili in un secondo tempo anche da casa, attraverso gadgets che verranno forniti ai presenti.

I visitatori, quindi, fruiranno subito dei vari prodotti di spettacolo presenti e attivabili in loco con propri device e auricolari ed inoltre entreranno subito in dialogo con i produttori, dialogo che proseguirà nel tempo.

Durante l’incontro verrà chiesto di lasciare una e-mail e, attraverso questo contatto, le persone saranno avvertite degli ulteriori contenuti che verranno attivati in un secondo momento e potranno essere condivisi nei gruppi familiari e tra amici, da adulti, ragazzi e anche dai più piccoli.

Dopo essere stati schiavi degli schermi di computers e cellulari a causa della pandemia, dopo aver scoperto ed utilizzato sempre di più questa tecnologia anche in nuovi contesti, dopo aver assistito alla crescente dipendenza dei giovani dai loro telefonini con un grave rischio di crescente isolamento e di parcellizzazione del pensiero, Minimiteatri cerca un utilizzo che non escluda l’incanto del luogo, l’arricchimento culturale e la condivisione in famiglia.

La rassegna Donne da Palcoscenico 8^ edizione – 2022. Dell’Altrove Ti parlo – altri Linguaggi per nuovi Incontri è realizzata in collaborazione con il Comune di Rovigo – Assessorato alla Cultura, con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Rovigo e con il contributo della Fondazione Rovigo Cultura, Azimut Group, Lions Club Rovigo, Carla Import Sementi, Banca del Veneto Centrale, Bimi Sushi, sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento europeo e con il Patrocinio della Provincia di Rovigo, l’Accademia dei Concordi, la Fondazione Sviluppo Polesine, CPSSAE, CPO – Ordine Avvocati Rovigo, Acli Padova, Acli Rovigo.

Si ringraziano inoltre la Fondazione Banca del Monte di Rovigo per la concessione delle immagini delle opere di Gabbris Ferrari e Carlo Alberto Schiesaro per le riprese video.

Per informazioni:

info@minimiteatri.it

Facebook: Minimiteatri

Instagram: Minimiteatri

Biglietteria:

Prezzo unico: Euro 10,00 a spettacolo

Abbonamento: Euro 30,00 (4 spettacoli) – fino al 28 giugno 2022

La Zingana ingresso gratuito

Prenotazione e acquisto online su Eventbrite: https://bit.ly/3tgOlBp

oppure cell: 375 7992419

Donne da Palcoscenico – VIII edizione (2022)

Presidente: Ruggero Zambon

Direttore Artistico: Letizia E. M. Piva

Produzione esecutiva: Francesca Chiappetta

Biglietteria e Informazioni: Andrea Rossato

LA ZINGANA

La zingana del Giancarli (Rovigo, ? – Venezia, pres. 1561) è un’opera studiatissima dagli Accademici per la sua valenza letteraria e linguistica, ma mai rappresentata in epoca moderna, fino alla ripresa di Minimiteatri nel 2021 nell’ambito della rassegna teatrale Donne da Palcoscenico.

Nella Zingana c’è un intricato labirinto d’idiomi: dialetti dal veneziano al pavano al rodigino al bergamasco, lingue dal greco fino alla commistione di arabo, aramaico, ebraico della parlata della Zingana; tali idiomi sono la rappresentazione di una Venezia mercantile e cosmopolita, ma anche di un mondo ingovernabile ed imprevedibile. Questo plurilinguismo crea incomprensioni e incomunicabilità, in un’epoca (com’è anche quella odierna) in cui si è smarrita la fiducia in un significato oggettivo della realtà.

La zingana incontrò grande favore di pubblico e di critica, la sua fama varcò i confini dell’Italia.

SINOSSI

Una zingara scambia il proprio figlioletto con quello dei ricchi Acario e Barbarina; mentre, però, questo infante muore, la zingara alleva il pargolo rapito che, adulto, vuole conoscere le proprie origini e la sorella gemella Angelica.

Il ritorno della zingara e del rapito, travestito da donna, crea equivoci che s’innestano su raggiri dei servi a danno dei padroni e su vicende amorose tipiche: il vecchio Acario vuole la giovane Stella, figlia della ruffiana Agata; sua moglie Barbarina vuole il gentiluomo Cassandro; il gentiluomo Cassandro vuole Angelica, figlia di Acario e gemella del rapito; il servo Spingarda se la fa con la serva Annetta, ma vuole anche Stella; il servo del gentiluomo Cassandro vuole anch’esso Stella…

Sullo sfondo, la tragicomica povertà dei villani Martino e Garbuglio offre a Cassandro occasione di sfoggio di saggezza e al pubblico divertimento assicurato.

L’AUTORE: GIGIO ARTEMIO GIANCARLI

Nato a Rovigo, si ritiene nei primi decenni del XVI secolo; si formò alla corte Estense di Ferrara; lo si ritrova alla corte mantovana dei Gonzaga e visse poi a Venezia. Morì presumibilmente nel 1561, circa vent’anni dopo Ruzante.

Pittore (contemporaneo al Tintoretto), poeta e scrittore, il Giancarli si cimentò con vari generi (componimenti non sopravvissuti al tempo), ma il suo nome resta legato alle due commedie, La capraria (1544) e La zingana 1545, che rivelano una totale padronanza del mestiere e un’eccezionale cultura teatrale.

Personaggio singolare ed estroverso, il Giancarli segna e rinforza il «trapasso da un teatro quasi esclusivamente ‘cortigiano’ a forme di spettacolo meno elitarie; dalla Capraria, ancora d’impianto ariostesco […], alle libere fantasie verbali della Zingana, dove ormai il repertorio volgare ha soppiantato quello d’ispirazione classica» (L. Lazzerini); questa esigenza di rinnovamento finirà per dare vita alla commedia dell’arte.

IL COMPLESSO MONUMENTALE EX MONASTERO DEGLI OLIVETANI

Nel XIII secolo fu monastero degli Umiliati, ordine soppresso nel 1474 da papa Sisto IV che v’insediò la congregazione benedettina di Monte Oliveto.

Nel 1480 iniziarono lavori di ricostruzione e restauro che coinvolsero anche la chiesa e perdurarono fino alla metà del ‘700.

Nel 1810, ad opera dei Francesi, gli Olivetani vengono allontanati definitivamente.

Utilizzato come casa di riposo fino alla metà del ‘900, ora è sede museale e culturale.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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