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Rovigo, presentato il romanzo “I delitti dell’Altopiano”

DiRedazione

Nov 23, 2024

Presentato il romanzo “I delitti dell’Altopiano” a Rovigo

Il giudice Mazzoni tra leggi razziali ed una fidanzata ingombrante

Performance de “Il teatro siete voi”

ROVIGO, 23/11/2024 – Un misterioso ed inquietante dialogo tra militari delle Schutzstaffel (SS) tedesche, che avviene nel giugno 1944, da qualche parte della pianura Padana, è il prologo del romanzo d’esordio dell’avvocato Stefano Fasolin, presentato ieri, 22 novembre, alla sala Celio della Provincia di Rovigo con il patrocinio dell’Ente. “I delitti dell’Altopiano” è il titolo della storia poliziesca, edita da Edizioni Clandestine, gruppo Santelli. La conversazione puntuale su varie sfaccettature dell’impianto narrativo, tra l’autore e la giornalista Nicoletta Canazza, è stato preceduto dall’interpretazione del “prologo” da parte di Paolo Meneghetti e Giulio Bellinello, dei laboratori “Il teatro siete Voi” di Rovigo. 

da sx Canazza, Fasolin, Meneghetti e Bellinello

La storia è ambientata nell’estate del 1960: i giochi olimpici di Roma, le elezioni politiche con la Dc che incassa percentuali astronomiche, la vita che scorre debordante di frizzanti promesse per il futuro, per una società che ancora ha una dimensione comunitaria, mentre è protesa verso la prima rivoluzione tecnologica. Lentamente emergono due piani narrativi, uno in un passato inconfessabile, radicato nelle odiose leggi razziali; l’altro nel presente del giudice istruttore Matteo Mazzoni, trasferito suo malgrado da Padova al Tribunale di Bassano del Grappa, dove si trova ad indagare su tre inspiegabili delitti di persone molto perbene e a guerreggiare con una fidanzata fortemente assertiva. Soltanto alla fine, quel prologo oscuro diventa l’ultima tessera del puzzle, che porta al disvelamento dell’assassino.

Con grande maestria Nicoletta Canazza ha posto tante domande a Stefano Fasolin, indagando sulle fonti narrative, sull’ispirazione storica del romanzo, sulla costruzione dei personaggi, senza rivelare troppo per non togliere il gusto della lettura. “Questo romanzo – ha detto la giornalista – ha un punto di originalità, che è la conoscenza della materia: la legge, la procedura dell’epoca, le sentenze, le indagini, sono precise, ma spiegate bene e trasportano il lettore dentro la vicenda”. “Gustosa la costruzione dei personaggi – ha continuato – che affiorano nella trama quando servono, e mettono un tassello per andare avanti. Anzitutto gustosi i dialoghi tra il giudice e la fidanzata Francesca, donna di successo per quegli anni; il superiore di Bassano, ‘originale’ nella comunicazione (un bestemmiatore seriale, ndr); il maestro del protagonista e lo stesso Matteo Mazzoni, trovo che non somigli a nessuno dei vari commissari, marescialli, ispettori, don Matteo, suore, avvocato Guerrieri e via discorrendo”. “Il romanzo – ha affermato Canazza – ci dà l’occasione anche per riflettere su un periodo terrificante del Novecento, le leggi razziali del 1938 e la persecuzione degli Ebrei”. Da sempre appassionato di storia contemporanea, Stefano Fasolin ha voluto inserire il movente del suo assassino proprio in quel clima, andando ad indagare soprattutto gli aspetti di sottrazione dei diritti civili ed economici degli ebrei italiani. “Quando pensiamo alle leggi razziali – ha spiegato Fasolin – ci vengono subito in mente gli orrori delle deportazioni, ma questi sono fatti successivi all’8 settembre 1943, data di pubblicazione dell’armistizio di resa dell’Italia agli Alleati. Fino a quel momento ci sono stati soprattutto atti di privazione dei diritti civili e delle attività economiche; gli ebrei non potevano fare il servizio militare; vennero espulsi dal pubblico impiego e dalle scuole; non potevano esercitare le professioni, nemmeno attraverso una società; non potevano avere proprietà immobiliari oltre un certo limite. Pensate che il podestà di Ferrara, uomo inserito nell’organizzazione fascista, era Ebreo. Per dire della pacifica convivenza fino all’occupazione tedesca. Con le leggi razziali progressivamente gli Ebrei divennero cittadini di serie C o non-cittadini. In pochi capirono che quello era il momento per lasciare l’Italia”.

Il romanzo “I delitti dell’Altopiano”, collana Narrazioni Clandestine, Edizioni Clandestine, di Stefano Fasolin è in vendita in libreria e online, sul sito dell’editore e su Amazon.

Qui la pagina Fb dedicata

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