Il nome deriva dal fatto che negli anni ’50 e ’60 nell’edificio trovava posto l’ambulatorio del dottor Mario Bianchi, medico di Ruda. I lavori hanno previsto la messa in sicurezza e la sistemazione delle zone abitative dell’edificio con l’intenzione di mantenere il “sapore abitativo originale” del manufatto. Gli interventi sono stati finanziati con un contributo regionale di 800.000 euro (Decreto n. 5133/TERINF del 18/11/2019) e un cofinanziamento comunale di 107.970,38 euro. La nuova destinazione d’uso dell’immobile comprende mini-alloggi a canone calmierato e spazi comuni per la socialità, per affrontare la crescente difficoltà abitativa e la fragilità delle persone meno abbienti, in una visione di housing sociale e di rigenerazione del patrimonio pubblico. Gli interventi hanno riguardato in modo particolare il rifacimento completo dei solai e del tetto, elementi essenziali per la messa in sicurezza e la stabilità dell’edificio, la nuova distribuzione degli spazi interni, la sostituzione degli infissi con nuovi modelli che offrono una splendida vista sul paesaggio circostante. Nella nuova sistemazione sono stati ricavati alloggi: al piano terra è stato realizzato un appartamento appositamente progettato per essere accessibile anche alle persone con disabilità, inoltre lo spazio è stato ottimizzato per includere una sala comune dedicata alla socializzazione e alle attività collettive, con l’obiettivo di garantirne la massima inclusività, una lavanderia e una centrale termica moderna ed efficiente, essenziale per il riscaldamento e la gestione degli impianti.
Al primo e al secondo piano, collegati tramite ascensore e vano scale, sono stati ricavati due appartamenti per piano, ognuno con cucina, bagno, camera da letto e soggiorno. Da segnalare che durante l’esecuzione dei lavori è stata scoperta sotto la vecchia pittura la scritta “Villa Carmela – Elsa” che potrebbe far risalire la costruzione attorno gli anni ’20. Pertanto per la nuova tinteggiatura esterna è stato scelto un colore simile a quello delle scritte per avvicinarsi al presunto originale, mentre le mattonelle decorative che erano nella parte bassa delle murature sono state staccate e riutilizzate per il percorso d’ingresso all’edificio. “Questo recupero – afferma il sindaco di Ruda, Franco Lenarduzzi – rappresenta un segno concreto di come la memoria possa diventare futuro. Fa parte di un più ambizioso progetto di riqualificazione urbana a Ruda. L’Amministrazione sta agendo per integrare il recupero del patrimonio storico, la sostenibilità ambientale e la funzione sociale. Le iniziative più rilevanti includono la riprogettazione dell’area delle ex caserme per le scuole e la riqualificazione dell’Amideria. Ruda si pone come un modello di rigenerazione urbana inclusivo, riaffermando la propria identità di comunità che sa trasformare la storia e la bellezza in beni utili al servizio di tutti”.
Livio Nonis
