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SABATO 3 SETTEMBRE APRE A CORDENONS L’OMAGGIO AL “FILIUS” DEL FOTO-ARTISTA ROBERTO GIOVETTI

DiRedazione

Set 1, 2022

CON LA MOSTRA SI APRE LA 31^ EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA SACRA DI PORDENONE

LA MOSTRA, VISITABILE FINO AL 24 SETTEMBRE, INAUGURA IL CARTELLONE DI INIZIATIVE DEL 31° FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA SACRA, DEDICATO ALLA TERZA TAPPA DELLA SUA TRILOGIA TEMATICA: IL “FILIUS

PORDENONE – Conto alla rovescia per la 31^ edizione del Festival internazionale di Musica Sacra, e anche quest’anno il cartellone si inaugura con un percorso espositivo. Una mostra legata alla suggestione tematica della terza tappa di una trilogia che – dopo aver esplorato le figure del “Pater” e della “Mater” – si focalizza adesso sul “Filius”. «Il tema – spiega il presidente di Presenza e Cultura, don Luciano Padovese –ben si presta a ricerche e ipotesi di lavoro nell’ambito delle arti visive: in termini relativi al sacro e al religioso, ma anche in chiave semplicemente antropologica, perché coinvolge fatti quali quello della nascita, della famiglia, della responsabilità dei singoli verso gli altri e della società verso i singoli». Si intitola quindi “Filius fortunatissimus. Fotografie” la mostra allestita nell’Auditorium Aldo Moro di Cordenons, con 36 opere fotografiche dell’artista Roberto Giovetti, mai esposte in precedenza: l’inaugurazione è in programma sabato 3 settembre, alle 17.30, con ingresso liberamente aperto a tutti gli interessati. Promossa dal Comune di Cordenons con l’Associazione Media Naonis, con Presenza e Cultura e con il Centro Iniziative Culturali Pordenone, la mostra è organizzata a cura di Giancarlo Pauletto, per il coordinamento di Maria Francesca Vassallo e Mario Giannatiempo, in collaborazione con la Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone e con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. «Roberto Giovetti – spiega ancora don Luciano Padovese – attraverso queste toccanti fotografie osserva, con sguardo coinvolto e partecipe, ma anche fermamente impostato e limpido, i suoi anziani genitori. D’altra parte anche i genitori furono figli e, quando molto anziani, sono osservati con la stessa trepidazione con cui si osservano i figli, per quella sorta di inversione dei ruoli che appunto ogni “figlio fortunato” può avere, nella sua vita, la possibilità di sperimentare».

In occasione della vernice di sabato 3 settembre sarà proposto anche il breve concerto della fisarmonicista Ludovica Borsatti, con musiche di Johann Sebastian Bach e Johann Pachelbel. È questa la 483a mostra d’arte firmata dal Centro Iniziative Culturali Pordenone con la Casa dello Studente Antonio Zanussi, resterà visitabile fino al 24 settembre nelle giornate di lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 16 alle 19.  Info www.medianaonis.it e www.centroculturapordenone.it        

«La mostra di Roberto Giovetti è una vera elegia intorno ad un rapporto fondante della vita, quello tra genitori e figli – osserva il curatore Giancarlo Pauletto – Rapporto complesso, essenziale, determinante, difficile da districare e difficile da esprimere. Giovetti ci consegna immagini ricche di sapienza fotografica e di sensibilità umana. Tutte le fotografie catturano momenti di una sequenza, e diventano un racconto: la storia di una quotidianità raccontata con occhi attenti e partecipi da un figlio che guarda i suoi anziani genitori. Una quotidianità osservata con affetto ma anche con nascosta trepidazione, con la consapevolezza di chi sa che la fortuna di avere ancora i genitori con sé è una fortuna che, per comune destino, avrà fine. Sono fotografie che mettono al centro dell’attenzione i gesti e le attività per preparare la colazione, o il pranzo, che sono per loro natura, e rimangono sempre tra i più specifici momenti di vita comune, quelli in cui si va riconoscendo, anche, la densità di un’esperienza, di un’esistenza che ha assiepato alle proprie spalle tanta condivisione di sentimenti, affetti, ostacoli e difficoltà superate: tanta vita, insomma. E il generale silenzio in cui si svolge tutto il racconto è una sorta di comunicazione aggiunta, è un “clima” che mette in contatto la storia con noi che ne siamo gli spettatori».

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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