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Salute mentale: l’attualità invita a riflettere e reclama risposte incisive e condivise

DiRedazione

Nov 19, 2025

Federsolidarietà Belluno e Treviso auspica che la cooperazione sociale e il servizio pubblico lavorino insieme per offrire soluzioni integrate.

Almeno 700 le persone seguite ogni anno sul territorio dell’Ulss 2 grazie al contributo delle cooperative sociali del territorio.

Treviso, novembre 2025. La cronaca quotidiana dà voce ad un contesto civile in cui i bisogni legati alla salute mentale si presentano sempre più complessi, interconnessi e in costante evoluzione. In vista delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre, L’Associazione, che riunisce 66 cooperative, di cui 11 a Belluno e 55 a Treviso, e dà lavoro al oltre 10 mila persone, chiama a raccolta i partner territoriali e lancia un appello ai candidati affinché si facciano promotori dello sviluppo di collaborazioni virtuose tra enti pubblici e cooperazione sociale, fondamentali per offrire risposte integrate, radicate nei territori e orientate alla persona. Una collaborazione che permetta di evitare la frammentazione degli interventi e costruire reti di prossimità in grado di unire professionalità, partecipazione e inclusione.

Linda Torri

I dati.

Sul territorio dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, le imprese associate a Federsolidarietà Belluno e Treviso seguono ogni anno almeno 700 persone adulte con problemi di salute mentale includendole nell’ambito di servizi, progetti e percorsi personalizzati realizzati in stretta collaborazione con i Dipartimenti di Salute Mentale e i servizi territoriali.

I numeri restituiscono la dimensione dell’impegno quotidiano:

  • circa 300 persone in percorsi in strutture residenziali;
  • circa 250 accolte nei Centri Diurni;
  • circa 100 persone coinvolte in percorsi di inserimento lavorativo attraverso tirocini, cooperative di tipo B e programmi di Individual Placement and Support (IPS);
  • quasi 100 persone inserite in servizi complementari quali Inserimento Eterofamiliare Supportato di Adulti (IESA), percorsi personalizzati, abitare supportato, centri di promozione sociale e progetti di comunità.

Il benessere psichico è una componente essenziale della condizione umana: non coincide con l’assenza di disturbi, ma riguarda la capacità di affrontare le sfide quotidiane, – dichiara la delegata area salute mentale di Federsolidarietà Belluno e Treviso, Linda Torri, – costruire relazioni significative, avere una esistenza piena e soddisfacente e partecipare a quella della propria comunità. Investire nella salute mentale significa quindi agire sulla qualità della vita e sulla coesione sociale. La comunità di cura è una forma di vita, di vicinanza umana e di solidarietà alla quale siamo tutti chiamati”.

L’attualità della cronaca lancia, inoltre, un allarme legato all’aumento significativo del disagio psicologico tra adolescenti e giovani adulti: ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare, ritiro sociale e altre forme di sofferenza che rappresentano spesso la fatica di una generazione segnata dall’incertezza, dalla solitudine relazionale e dalla pressione competitiva. – riprende Linda Torri – Un malessere crescente che rende indispensabile distinguere fra patologia e disagio evolutivo: l’adolescenza è, per definizione, un periodo di crisi ma anche di possibilità. Interpretare ogni difficoltà come un disturbo clinico rischia di ridurre la complessità del percorso di crescita, ignorandone la dimensione educativa e relazionale.”

Le proposte.

Federsolidarietà Belluno e Treviso rileva come quello dalla salute mentale sia un ambito in costante evoluzione e come sia necessario ripensare i servizi in un’ottica transizionale, costruendo ponti tra i servizi per minori e quelli per adulti e coinvolgendo i giovani nella progettazione delle risposte che li riguardano. Renderli protagonisti significa riconoscerli come primi portatori di interesse rispetto alla propria salute mentale e valorizzarne idee, competenze e capacità di innovazione.

Parallelamente l’Associazione invita i decisori politici a cogliere la crescente complessità dei bisogni, che richiama l’urgenza di un vero investimento nell’innovazione sociale in salute mentale, nel quale la collaborazione tra istituzioni, cooperazione sociale e comunità deve diventare una scelta strategica.
Gli strumenti della co-programmazione e della co-progettazione previsti dal Codice del Terzo Settore costituiscono un’opportunità importante, purché si sviluppino in un quadro di trasparenza, valutazione d’impatto e riconoscimento reciproco dei ruoli tra istituzioni e privati. L’obiettivo è alimentare veri e propri “laboratori di innovazione sociale” capaci di immaginare e realizzare servizi orientati non solo alla cura, ma anche alla prevenzione e al benessere.

Un ruolo centrale è rivestito dalla prevenzione e dalla lotta allo stigma. Intervenire prima che la sofferenza esploda – nelle scuole, nelle famiglie, nei gruppi, nelle comunità – è essenziale per costruire contesti in cui ciascuno possa esprimersi con i propri talenti e le proprie fragilità. Lo stigma resta un muro invisibile che isola e alimenta la vergogna: raccontare la salute mentale con parole nuove è una responsabilità collettiva.

La cooperazione sociale del nostro territorio rappresenta una forza capace di unire competenza, prossimità e innovazione. – sottolineaLuca Sartorato, presidente di Federsolidarietà Belluno e TrevisoI numeri dimostrano l’ampiezza del nostro impegno quotidiano, ma ciò che conta davvero è la visione: la salute mentale non può essere trattata solo come un tema sanitario. È una questione di comunità, di legami, di dignità. Per questo chiediamo con forza ai candidati, che si sono dimostrati attenti al tema, che il partenariato pubblico–privato sociale venga riconosciuto e sostenuto come asse strategico per il futuro dei servizi, affinché le imprese cooperative possano lavorare con efficacia”.

Info www.bellunotreviso.confcooperative.it

Di Redazione

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