Il regista Giuseppe M. Gaudino protagonista di un omaggio speciale
a ShorTS International Film Festival
La 22° edizione del Festival, in programma dal vivo a Trieste e
online dal 1 al 10 luglio, annuncia un omaggio al cineasta campano
Giuseppe M. Gaudino, che giovedì 8 luglio sarà protagonista di
un incontro con il pubblico al Cinema Ariston e di una masterclass online.
In programma la proiezione speciale del suo film “Giro di lune tra terra e mare”, che a 24 anni dalla prima uscita torna finalmente in sala in pellicola 35mm, e di “Per questi stretti morire (Cartografia di una passione)” girato insieme a Isabella Sandri, anche sceneggiatrice e produttrice del film, che sarà presente in sala.
ShorTS International Film Festival, la manifestazione cinematografica in programma dal vivo a Trieste e sul web dal 1 al 10 luglio, annuncia il focus “Rewind!”, curato da Luigi Abiusi e che quest’anno consiste nell’omaggio al regista Giuseppe M. Gaudino realizzato in collaborazione con la Cineteca Nazionale.
Giovedì 8 luglio il cineasta di Pozzuoli (Napoli), autore di film misteriosi e ipnotici realizzati con un linguaggio poetico e personalissimo, sarà protagonista di una masterclass online condotta dal giornalista Luigi Abiusi e trasmessa sulla pagina Facebook del Festival, e di un incontro con il pubblico alle ore 20.00 presso il Cinema Ariston di Trieste che terrà insieme alla regista e produttrice Isabella Sandri.
In programma sempre giovedì 8 luglio la proiezione speciale del suo film “Giro di lune tra terra e mare” (1997), di cui è anche produttore e co-sceneggiatore insieme a Isabella Sandri, che a ventiquattro anni dalla sua partecipazione in Concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e dalla prima uscita nelle sale, torna finalmente al cinema e verrà proiettato al Festival ShorTS di Trieste in pellicola 35mm. Protagonista della narrazione è Pozzuoli, città natale del regista e luogo carico di storia antica e misteri, in cui una famiglia cerca di sopravvivere come può cambiando continuamente casa, in una zona devastata da terremoti, non solo naturali. Il film ha vinto numerosi riconoscimenti (tra cui il Tiger Award al Festival di Rotterdam, la Grolla d’Oro per la Regia a Saint- Vincent e il premio come Miglior Regista alla Semana dos Realizadores al Fantasporto) ed è stato selezionato in alcuni dei principali Festival del mondo.
La serata di giovedì 8 luglio proseguirà con la proiezione di “Per questi stretti morire (Cartografia di una passione)” (2010), girato da Gaudino insieme a Isabella Sandri che ne è anche sceneggiatrice e produttrice. Potente e suggestivo film documentario sulla figura dell’esploratore italiano Alberto Maria De Agostini, partito missionario per la Patagonia e la Terra del Fuoco nel 1910, l’opera è stata insignita del Premio Città di Imola come Miglior Film Italiano al Film Festival di Trento 2011 e del Premio Speciale della Giuria al 18° Premio Libero Bizzarri. In programma sempre per l’8 luglio anche la proiezione di uno dei numerosi cortometraggi girati da Gaudino, “Aldis, amore 101, 102, 103″.
Nato a Pozzuoli nel 1957, Giuseppe M. Gaudino è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha frequentato il DAMS, indirizzo Spettacolo, a Bologna, per poi diplomarsi nel 1982 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma in Scenografia, specializzandosi successivamente in Regia Cinematografica e Televisiva.
Ha esordito nel 1985 con “Aldis”, che è stato selezionato a numerosi festival. Nel 1988 con il film “00580 Annotazioni per un Documentario su Pozzuoli” Gaudino inizia un racconto creativo sui Campi Flegrei, che si svilupperà poi nell’arco di ulteriori nuovi lavori filmici, documentaristici, radiofonici: “Per il Rione Terra”, “L’Assunta”, “Verso Baia”, “Giro di Lune: video-trailer per un progetto di film”, “Là dove Bocca, Sguardo e Cuore s’incontrano”. Alla XIV Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro nel 2000 riceve il Premio CinemAvvenire come Autore emergente del Cinema Italiano degli anni ’90. Le sue opere successive guardano alla geografia contemporanea (Afghanistan, Medio Oriente, America Latina, Terra del Fuoco), sempre orientate alla sperimentazione di nuovi linguaggi e modelli produttivi.