BENE LA PIOGGIA MA ANCORA NON BASTA
L’emergenza continua, vanno evitati sprechi d’acqua dice il Consorzio di bonifica
La pioggia degli ultimi giorni ha rappresentato una manna per la Destra Tagliamento ma lo spettro della siccità non è alle spalle, anzi. Il consueto bilancio settimanale del consorzio di bonifica Meduna Cellina parla chiaro: le precipitazioni che dalla scorsa settimana hanno interessato a più riprese il territorio provinciale hanno mitigato la fase più critica ma non appaiono ancora sufficienti. “I bacini montani hanno visto aumentare il livello di contenimento e ciò consente un po’ di respiro nell’imminenza della stagione delle bagnature massive – ha spiegato al proposito il presidente Valter Colussi -. In pianura non sono caduti tanti millimetri quanti ce ne saremmo aspettati ma si è trattato di fenomeni non violenti, il che ha permesso che il terreno assorbisse ogni goccia. L’ondata di maltempo appena archiviata permette di non ricorrere alle irrigazioni per circa una decina di giorni e di creare così delle ulteriori riserve. Molto dipenderà dall’andamento delle prossime settimane: il meteo annuncia probabili nuove perturbazioni ma anche un notevole innalzamento delle temperature”. Qualche dato consente di capire la reale gravità del problema dopo un inverno così secco da esser entrato nei record storici. “Al momento i tre laghi della Val Tramontina contengono complessivamente 12 milioni di metri cubi – ha detto l’esponente del Meduna Cellina -. Decisamente meglio rispetto ai 4 – 5 di qualche settimana fa ma ancora lontanissimi dalla media dei 30 milioni che dovrebbe essere a disposizione all’avvio della fase irrigua. In passato abbiamo registrato un invasamento di 52 milioni di metri cubi in questo periodo, si capisce bene che la siccità non è ancora alle spalle”. Il lago di Barcis, colpito dal costante inghiaiamento, può invece trattenere una decina di milioni di metri cubi di acqua e basta poco per raggiungere questa quota. A breve possono quindi iniziare le operazioni di riempimento del sottostante impianto di Ravedis, creando così un sistema a scale che dovrebbe mettere al riparo i consorziati del Pordenonese durante i picchi di richieste idriche dell’estate, quando anche gli usi civili aumentano a dismisura. “Monitoriamo quotidianamente la situazione e confidiamo anche nello scioglimento della neve ancora presente in quota ma la soluzione vera è evitare ogni tipo di spreco dell’acqua”, ha concluso Colussi.