Il territorio dà il benvenuto a 9 nuovi cittadini, che nel 2025 saranno accolti nelle due strutture gestite da Auser Polaris e cooperativa sociale Picos. I cohousing si inseriscono in una progettualità di inclusività diffusa, il villaggio solidale “Terre di Vita”, che è stato presentato oggi e che prevede tra le varie azioni anche l’avvio di un percorso di agricoltura sociale.
Silea, 10.12.2024. Il Comune di Silea oggi martedì 10 dicembre ha dato il benvenuto a 8 nuovi cittadini speciali, gli ospiti di due cohousing inaugurati a Silea e a Sant’Elena di Silea, e ha ospitato la firma della convenzione tra Auser Polaris e la cooperativa sociale Picos, primo passo verso la realizzazione del villaggio solidale “Terre di Vita”, progettualità che comprende una serie di azioni specifiche per favorire l’inclusione diffusa di persone con fragilità.
Le associazioni coinvolte. Auser Polaris è l’associazione che ha ricevuto in affidamento dal Comune di Silea, del centro ricreativo Parco dei Moreri e che, in base alla valutazione preliminare, ha realizzato interventi coerenti con le finalità istituzionali relative alla lotta alla marginalità e fragilità e ha attivato processi di promozione della cittadinanza attiva e di aggregazione sociale e solidale lì attivati.
Picos è braccio operativo del Coordinamento Provinciale Associazioni per le Disabilità di Treviso e promuove servizi e attività di sensibilizzazione sul tema della disabilità e della fragilità, ponendosi come punto di riferimento territoriale sia per i privati che per gli enti pubblici. L’associazione porta avanti il progetto di cohousing e ha già avviato due esperienze a San Polo di Piave e a Fontane di Villorba.
Il pauso del Comune. L’Amministrazione Comunale di Silea crede con convinzione nella via dell’inclusione e, dopo aver accolto e ascoltato la presentazione dei progetti, ha espresso la condivisione delle finalità.
“L’idea di sostenere il progetto del villaggio solidale, contesto ideale per accogliere e supportare specifiche progettualità innovative, – intervengono il sindaco del Comune di Silea Rossella Cendron e l’assessore alle politiche sociali Francesco Biasin – è anzitutto un atto politico: questa progettualità è infatti riconducibile ad un interesse di natura generale e definisce finalità e contesto operativo nell’ottica dell’inclusività diffusa. Oggi, in particolare, diamo il benvenuto ai 9 nuovi cittadini che risiederanno nei due cohousing sorti sul territorio comunale a partire dal 2025”.
Con l’occasione Francesco Biasin ha ricordatoche lunedì 16 dicembre il Comune di Silea promuove con Auser Polaris e Uisp l’incontro “Costruiamo insieme il Natale inclusivo”, che riunirà le diverse realtà che operano a favore dell’inclusione sul territorio.
- I due cohousing rappresentano una proposta di residenzialità innovativa che si propone come elemento di garanzia dei diritti e della qualità della vita, nel rispetto dei desideri, delle ambizioni, dei bisogni del singolo come cittadino attivo della società. Grazie alla generosità di due privati a Silea si inaugurano due strutture, una nel capoluogo e l’altra a Sant’Elena.
- Il progetto vuole essere inoltre un laboratorio per percorsi propedeutici per altre persone con disabilità o con fragilità ai fini dell’elaborazione di nuove proposte e realizzazioni di residenzialità innovative sia come cohousing, come social-housing o con l’attivazione di assistenti personali condivise in ambito condominiale o di quartiere.
- Il cohousing di Sant’Elena è dedicato a giovani adulti con disabilità, sorge a Sant’Elena di Silea e consiste in un appartamento al piano primo di un’abitazione inserita in contesto rurale. La capacità di accoglienza del cohousing sarà di 4 persone.
- Il cohousing di Silea, invece, è dedicato a persone con differenti fragilità (4 persone disabili e una persona con fragilità di tipo sanitario) e in questo risiede l’aspetto più innovativo.
- L’accoglienza degli ospiti in entrambe le strutture avverrà nel corso del 2025.
“Tra le finalità strategiche di Polaris – sottolinea Manuela Beni, presidente di Auser Polaris – rientra la definizione di scenari innovativi nella pianificazione di nuove proposte. Anche nella co-progettazione e co-programmazione con gli enti pubblici, per la promozione e la realizzazione di nuovi spazi di comunità dai profumi di inclusione e di solidarietà, fondamentali per l’implementazione di un benessere vero e duraturo delle persone con fragilità attraverso un continuo atteggiamento di ascolto, accoglienza e cura dei loro bisogni”.
“Il progetto Villaggio Solidale, che vede la realizzazione delle due cohousing, – spiega Francesca Baldasso, presidente della cooperativa sociale Picos – si innesta in ambito più esteso, più ambizioso, che fa delle parole “Autonomia” e “Inclusione” la fattiva realizzazione. La collaborazione con il Comune di Silea, con l’associazione Auser Polaris, con le famiglie/proprietà ha dato vita ad un’iniziativa unica nel nostro territorio. Non dimentichiamo che con questa iniziativa ci si pone l’obiettivo di realizzare, tra le altre, anche attività inclusive nel settore dell’agricoltura. L’obiettivo è la definizione di un “progetto di vita” che miri a valutare le effettive potenzialità della persona disabile, di creare con loro un percorso significativo; ma andando oltre, perché viene valorizzata la compresenza di altre categorie considerate fragili e sicuramente bisognose di un’attenzione specifica. La rete di interventi è variegata, non semplice e sicuramente non semplicistica”.
Il villaggio solidale “Terre di vita” Il progetto, che rientra nella programmazione della Conferenza dei Sindaci rispetto all’Ambito Territoriale sociale ATS 9, sarà gestito dal Comune di Silea, quale ente pubblico capofila, con il compito di co-progettare e co-gestire con gli enti del terzo settore individuati e coinvolti. Una sfida che vede protagonisti pubblico e privato, organizzato quest’ultimo in Rete Aperta coordinata da Auser Polaris con il supporto di Picos, in quanto le progettualità proposte si innestano per area territoriale e riconosciuta competenza progettuale e gestionale su quelle già esistenti.
Si tratta di un “progetto di vita” predisposto secondo gli attuali indirizzi indicati dalla Regione Veneto che, partendo da una valutazione del bisogno e dalla relativa segnalazione da parte dell’Ente Pubblico, attiva il processo di risposta attraverso una condivisione con gli enti del terzo settore accreditati. “Terre di Vita” presuppone, in particolare, l’avvio di quattro progettualità: la realizzazione di un Parco Aperto (partendo dall’esperienza già avviata al Parco dei Moreri di Silea) con un approccio intergenerazionale e multiproblematico, per superare i confini fisici dell’area verde; l’avvio di un percorso di Agricoltura Sociale; la realizzazione dei due co-housing per giovani adulti con fragilità nel territorio comunale di Silea, in grado di rispondere in modo coerente allo sviluppo di un “progetto di vita”; la costituzione di un centro polivalente con un polo operativo a supporto del villaggio, che comprenda un centro amministrativo-contabile, la Bottega solidale Terre di Vita per la promozione e la vendita dei prodotti ortofrutticoli e dei manufatti artigianali realizzati dalle persone con fragilità e un centro di formazione per le attività degli enti del terzo settore.