Un passo avanti per dare maggiore tranquillità alle centinaia di aziende che insistono sul demanio marittimo con le loro attività, e allo stesso tempo sicurezze agli amministratori dei territori della costa veneta.
È stato presentato questa mattina al Palazzo Grandi Stazione della Regione Veneto, a Venezia, il regolamento comunale di assegnazione ed uso dei beni demaniali marittimi, stilato in accordo tra tutti i comuni aderenti alla Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto.
All’incontro erano presenti i primi cittadini affiancati dai propri dirigenti tecnici competenti, i rappresentanti delle categorie economiche e i padroni di casa, gli assessori regionali al Demanio e Turismo, Francesco Calzavara e Federico Caner.
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato di fine 2021, che in adunanza plenaria ha stabilito la proroga per le concessioni balneari solo fino al dicembre 2023, i sindaci della costa si erano incontrati il 27 novembre dello scorso anno a Chioggia per discutere della delicata questione.
A nemmeno un anno da quell’incontro si possono già cogliere i frutti del percorso iniziato quel giorno che, grazie a un confronto serrato tra i vari amministratori, tecnici, associazioni di categoria, avvocati e Regione ha portato alla definizione di un documento utile a tutti: l’elaborazione di uno schema unitario di regolamento comunale di assegnazione ed uso dei beni demaniali marittimi.
«Auspichiamo che ci sia da parte del nostro Governo una riforma che ci dia garanzie e certezze in merito alla questione demaniale. Nel frattempo però il gruppo di lavoro che abbiamo costituito ha fatto un enorme lavoro per arrivare a un nostro regolamento che ponga dei criteri molto importanti: tra domande concorrenti che pervengano bisogna privilegiare la salvaguardia del
Know-how dei nostri imprenditori, l’aspetto sociale ed economico del territorio, come anche l’aspetto ambientale – ha spiegato la presidente della Conferenza e sindaca di Cavallino-Treporti Roberta Nesto –.
Il regolamento consiste in disposizioni attuative di secondo livello, cioè vanno a integrare la norma statale e la norma regionale per degli aspetti pratici. Ovvero, dove non interviene la norma nazionale o regionale, interviene a completamento e integrazione la nostra fonte regolamentare. Questo è un aspetto importante, perché va a dare dei criteri specifici all’ufficio demanio che sono uniformi per tutta la costa veneta.
Il regolamento potrà essere modificato per aspetti pratici territoriali dai singoli consigli comunali.
Si tratta di uno strumento molto flessibile e facilmente modificabile. Quindi se dovessero arrivare anche dei nuovi criteri da Roma o da Regione Veneto, siamo in grado in pochissimi giorni di modificare il regolamento, che sarà operativo già dai prossimi mesi».
Il testo del regolamento-base è stato predisposto tenendo conto della cornice normativa nazionale, costituita essenzialmente dal Codice della navigazione, dal relativo regolamento di attuazione, da alcune norme di leggi speciali, e della cornice normativa regionale, costituita essenzialmente da alcune disposizioni della legge veneta sul turismo balneare e relativi allegati.
Il testo del regolamento-base ha apportato soltanto lievi modifiche alla normativa-cornice nella misura minima ritenuta necessaria per assicurare il rispetto del diritto dell’Unione, prevalente sul diritto interno, come nel caso delle modalità di pubblicità e dei termini per partecipare alle gare e della parità di trattamento fra operatori economici italiani o di altri Paesi dell’Unione.
Naturalmente, se e quando dovesse entrare in vigore una nuova normativa nazionale, ed eventualmente anche regionale, il testo del regolamento-base dovrà essere adeguato alla nuova cornice normativa sopravvenuta e prevalente nella gerarchia delle fonti normative sull’atto regolamentare comunale.
Nel frattempo, però, proprio per evitare l’effetto contrario a quello voluto dal Consiglio di Stato, ossia la paralisi delle procedure di assegnazione delle nuove concessioni, è indispensabile avere una disciplina giuridica atta a consentire l’espletamento delle gare, e tale disciplina non può che essere quella risultante dal diritto oggi vigente, statale regionale e comunale, con gli adattamenti necessari per il rispetto immediato del prevalente diritto dell’Unione.
«Siamo molto favorevoli al lavoro che la Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto, assieme alle categorie, ha fatto – ha commentato l’assessore regionale al turismo Federico Caner –. Perché nell’attesa dei decreti legislativi che andranno a stabilire i criteri per il rinnovo delle concessioni, alcuni comuni hanno già provveduto alle gare e altri lo stanno facendo.
Avere un regolamento unico in tutta la costa per disciplinare alcune situazioni penso sia un aspetto molto positivo».
Dello stesso avviso è stato anche l’assessore regionale al demanio, Francesco Calzavara: «Questo è un grande documento di condivisione tra tutti i sindaci del litorale che riguarda in Veneto circa 600 concessioni, migliaia di posti di lavoro, e un indotto economico di miliardi che deve essere preservato.
Si tratta di un documento che cerca di dare certezza agli imprenditori e sicurezza agli amministratori locali riguardo a un processo che molto probabilmente saremo tenuti ad attuare da qui al 2023. Naturalmente nelle attese di quello che eventualmente il Governo deciderà nei decreti attuativi siamo pronti ad adeguare questo regolamento per far si che ci siano le migliori condizioni affinché questo straordinario comparto della nostra economia possa continuare a vivere».