L’iniziativa di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, sarà presentata il 19 febbraio alle 18.30 nella sede di piazza delle Istituzioni a Treviso
Il vicepresidente Loris Balliana: «Emersa la propensione delle micro e piccole imprese ad avviare percorsi volontari di sostenibilità. Una sfida di competitività per il nostro sistema territorio»
Sostenibilità fa rima con opportunità. Lo hanno sperimentato le venti imprese artigiane coinvolte nel progetto “Misurare, praticare e comunicare la sostenibilità”, promosso da Confartigianato Imprese Marca Trevigiana in collaborazione con la Fondazione Ca’ Foscari. «Ne è emersa la propensione delle micro e piccole imprese ad avviare percorsi volontari di sostenibilità», sottolinea il vicepresidente Loris Balliana, «dimostrata dall’adesione di aziende appartenenti a settori produttivi differenti: metalmeccanica, moda, Itc e alimentare».
Un progetto cadenzato in fasi, centrato soprattutto su laboratori e spazi di confronto, che ha riservato più di una sorpresa, come sarà testimoniato dagli artigiani Michele Caoduro di MT Camini e Mario Baggio della Sagotec nell’incontro del 19 febbraio alle 18.30 nella sede di Confartigianato in piazza delle Istituzioni a Treviso.
Il punto di partenza è stata l’analisi della strategia aziendale rispetto alla sostenibilità, il valore del saper comunicare i propri punti di forza e la presa di coscienza degli impatti che l’azienda ha su dipendenti, investitori, consumatori e ambiente. Ne è scaturito, per ciascuna realtà, l’identikit del proprio consumatore futuro, proiettato su un arco temporale di tre-cinque anni.
«Non si è trattato di un esercizio teorico», spiega Loris Balliana, «ma di uno strumento concreto, immediatamente utilizzabile dall’impresa, per ottimizzare i prodotti, rendere più efficienti i processi aziendali e meglio definire i propri target di mercato. Gli imprenditori artigiani sono stati così aiutati a focalizzare i vincoli considerandoli in chiave di opportunità di crescita. Da qui l’esigenza dell’Associazione di continuare a fornire percorsi di consulenza personalizzati e di allargare la platea delle imprese coinvolte».
Il progetto ha toccato i diversi ambiti della sostenibilità, dall’impronta di carbonio al ciclo di vita dei prodotti e dei servizi, dalla responsabilità sociale a una visione globale della propria strategia d’impresa, dal piano dei conti alla reportistica. Il tutto coordinato sulle tre domande chiave: cosa cambiare, in cosa cambiare e come cambiare?
«Il radicamento dell’artigiano nella propria comunità favorisce la sensibilità verso la sostenibilità», conclude il vicepresidente Loris Balliana. «Non a caso il risultato più importante del progetto sono state le possibili traiettorie evolutive in termini di riposizionamento sul mercato e di diversificazione in risposta a un modello di business sostenibile. Si tratta di una sfida che mette in gioco la competitività del “sistema territorio” della Marca Trevigiana, in vista delle sempre più intense turbolenze dei mercati, locali e internazionali».