Spilimbergo aggiunge un importante “tessera” al mosaico della “Foresta dei Giusti” del Friuli Venezia Giulia: mercoledì 10 dicembre, alle 10.30 nel Centro Progetto di Spilimbergo – Palazzetto dello sport, un gelseto sarà dedicato ad Antonio Maglio, il medico neuropsichiatra “inventore” dei Giochi Paralimpici. Direttore del Centro Paraplegici di Villa Marina a Ostia, sul litorale romano, Maglio ha dedicato la sua vita professionale al miglioramento delle condizioni dei suoi pazienti e al reinserimento sociale delle persone affette da lesione spinale. L’iniziativa rientra nel vasto cartellone di incontri ed eventi “La memoria del legno”, di scena fino al marzo 2026 in dieci centri del Friuli Venezia Giulia per iniziativa di Damatrà onlus e della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura, e del quale è capofila proprio il Comune di Spilimbergo. Alla cerimonia di intitolazione, che vedrà la partecipazione del Sindaco di Spilimbergo Enrico Sarcinelli con l’Assessore comunale alla Cultura Ester Filipuzzi, parteciperanno un centinaio di studentesse e studenti dell’IIS “Il Tagliamento”, insieme alla Dirigente Scolastica Lucia D’Andrea. Il sindaco di Spilimbergo Enrico Sarcinelli sottolinea: «in qualità di Comune capofila siamo fieri di sostenere e coordinare La memoria del legno, che ben rappresenta la visione di un nuovo umanesimo e che deve partire dall’educazione delle giovani generazioni; un progetto condiviso con la Regione e gli altri Enti Locali, le Istituzioni Scolastiche e le Associazioni. Siamo convinti che la cultura e la natura, le persone e l’ambiente, la giustizia climatica, la pace e i diritti umani siano facce dello stesso sistema, e che la vitalità del bosco sia simbolo e fonte di ispirazione per una nostra visione della Vita nel mondo e per il mondo». La cerimonia è aperta alla partecipazione del pubblico, partner di riferimento è l’organizzazione internazionale no profit Fondazione Gariwo – La Foresta dei giusti. Info e dettagli damatra.com.

Il neurologo Antonio Maglio ha lasciato un segno indelebile nella storia del movimento paralimpico, promuovendo una società più giusta e rispettosa nei confronti della disabilità. Grazie a lui sono state appoggiate le fondamenta dei Giochi Paralimpici nella forma attuale, un evento che oggi mobilita milioni di spettatori e ha conquistato rispetto e popolarità in tutto il mondo. Nell’Italia degli anni ‘50, in cui le terapie e le cure riabilitative per le lesioni midollari erano ancora un campo in gran parte ignoto, il grande neurologo pugliese sfidò a lungo l’inerzia e lo scetticismo di colleghi, di politici e di imprenditori. Con le sue intuizioni anticipò il corso della storia e riuscì a ridare una vita normale ai paraplegici, trasformando molti di loro in campioni dello sport. La sua utopia divenne realtà nel settembre del 1960, quando all’aeroporto romano di Ciampino iniziarono ad atterrare aerei carichi di uomini e donne che si appoggiavano alle stampelle e si muovevano su sedie a rotelle. Erano le delegazioni sportive che avrebbero preso parte alle prime Paralimpiadi della storia. Per due settimane, subito dopo la chiusura dei Giochi della XVII Olimpiade, circa 400 atleti in carrozzina provenienti da una ventina di Paesi in rappresentanza di cinque continenti si sfidarono negli impianti romani dell’Acqua Acetosa in varie discipline, dalla scherma alla pallacanestro, dal nuoto all’atletica, dal lancio del peso al tiro con l’arco e tante altre ancora. Antonio Maglio è mancato nel 1988 per un malore improvviso.
