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Starship decolla: il decimo test apre la strada a una tecnologia energetica futura

DiRedazione

Set 2, 2025

Il decimo volo di prova della Starship è atterrato con successo, segnando un passo storico per SpaceX verso la piena riutilizzabilità. Lanciata dal Texas, la missione ha coinvolto il lancio del razzo Super Heavy e della capsula Starship, con rilasci simulati in orbita. Il tutto in una prospettiva sostenibile dell’energia e dell’efficienza nella propulsione spaziale e nel mercato energetico.

Energia e propulsione – i 33 motori Raptor al servizio della sostenibilità

Il lancio, avvenuto il 26 agosto 2025 da Starbase, Texas, ha rappresentato una svolta nella propulsione energetica: il razzo Super Heavy si è attivato grazie a 33 motori Raptor, una configurazione che massimizza la potenza e l’efficienza del lancio. Questo robusto sistema motore, combinato con tecnologie di controllo e stabilità avanzata, incarna i progressi continui nell’utilizzo energetico nel settore aerospaziale.

Il cuore energetico del veicolo si basa su una miscela di metano liquido e ossigeno, consentendo una spinta elevata con minori combustibili fossili. L’uso di questo propellente meno inquinante riflette una direzione innovativa verso energie più “pulite” anche nelle missioni spaziali. Inoltre, l’ottimizzazione del design dei motori permette una durata maggiore e un minor consumo energetico per unità di spinta, un approccio simile a quello che i cittadini cercano quando valutano il cambio fornitore luce e gas.

Infine, la gestione dei sistemi energetici integrati—dalla separazione del booster al rientro controllato—offre dati utili per migliorare l’efficienza delle future missioni. Ogni test fornisce indicazioni su come modulare l’immissione di energia, il recupero della spinta residua e l’uso sostenibile delle risorse, elementi fondamentali per infrastrutture spaziali energeticamente responsabili.

Rilancio con impatto – dal Golfo del Messico all’Oceano Indiano

Un aspetto energetico rilevante del test riguarda il rientro controllato del booster Super Heavy nel Golfo del Messico, un’operazione che ha richiesto una precisa gestione dell’energia nei sistemi di frenata e manovra. La capacità di eseguire un landing burn con consumo energetico calibrato è una pietra miliare nella gestione efficiente dell’energia in volo.

Nel frattempo, la capsula Starship ha proseguito il volo suborbitale fino all’Oceano Indiano, compiendo azioni energeticamente complesse come l’accensione di un motore in orbita, una prova critica per missioni a lunga durata. Questo re-ignition dimostra come l’energia possa essere modulata e controllata anche in condizioni estreme, un requisito per manovre orbitali più avanzate e sostenibili.

Inoltre, il rilascio di otto satelliti Starlink simulati durante il volo è un esempio di:

  • Distribuzione intelligente dell’energia
  • Adattamenti energetici precisi per mantenere equilibrio
  • Riduzione degli sprechi energetici durante la fase critica

Così come nelle abitazioni è possibile ridurre sprechi grazie alla scelta di offerte luce e offerte gas, valutando al tempo i costi dell’energia elettrica, anche nel volo spaziale la capacità di bilanciare correttamente le risorse energetiche diventa essenziale. In sintesi, il lancio e le manovre successive rappresentano un modello per la gestione dinamica dell’energia in ambienti ostili, delineando un futuro dove l’efficienza energetica guiderà le missioni spaziali.

Energia per la sostenibilità del volo – verso un sistema completamente riutilizzabile 

Il pieno successo del test Flight 10 ha significato non solo un avanzamento tecnologico, ma anche un salto verso la sostenibilità energetica nella missione spaziale. SpaceX punta a sviluppare un sistema completamente riutilizzabile, capace di ridurre l’energia sprecata nella costruzione e nel lancio di nuovi veicoli.

Il riutilizzo di componenti come Super Heavy e Starship riduce la carbon footprint delle attività spaziali. Evitare la produzione di componenti ex novo richiede meno energia industriale e supporta l’obiettivo di una space economy maggiormente circolare. Inoltre, ogni recupero – anche nel caso di impatti o esplosioni – fornisce dati preziosi per migliorare l’efficienza e ridurre consumi futuri.

Questa missione ha anche validato la capacità del sistema di rilanciare un motore in orbita, un traguardo energetico fondamentale per futuri rifornimenti e missioni di lunga durata, come quelle lunari o marziane. La gestione energetica avanzata richiesta da queste manovre sarà cruciale per pianificare infrastrutture spaziali stabili e autosufficienti.

Infine, l’attenzione all’ambiente non è passata inosservata: il test è avvenuto in un contesto di maggiore attività a Starbase, resa possibile da nuove autorizzazioni FAA, che permettono fino a:

  • 25 lanci all’anno
  • 50 atterraggi all’anno

Mantenere questi ritmi sostenibili richiederà un equilibrio tra energia consumata e riciclata, rafforzando il ruolo della propulsione riutilizzabile anche sotto il profilo ecologico.

Fonte: papernest.it

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