SIPARIO LUNEDÌ 13 MAGGIO AL TEATRO VERDI DI PORDENONE (ORE 20.30) SULL’ULTIMO APPUNTAMENTO DI STAGIONE CON IL CARTELLONE DELLA GRANDE DANZA INTERNAZIONALE: I 16 DANZATORI DELLA COMPAGNIA ATERBALLETTO PRESENTANO, PER LA PRIMA VOLTA A PORDENONE, LE COREOGRAFIE DI DUE GRANDI COREOGRAFI ISRAELIANI, EYAL DADON, CON “YELED”, E OHAD NAHARIN (“SECUS”), INFRAMEZZATE DAL NUOVISSIMO LAVORO DI IRATXE ANSA E IGOR BACOVICH “RHAPSODY IN BLUE”
PORDENONE – Ultimo sipario al Teatro Verdi di Pordenone per la grande Danza internazionale di questa Stagione: lunedì 13 maggio (inizio 20.30) è la volta di Fondazione nazionale della Danza / Aterballetto che presenta in esclusiva regionale, per la prima volta a Pordenone, le coreografie di due grandi coreografi israeliani, Eyal Dadon e Ohad Naharin, inframezzate da un nuovo lavoro di Iratxe Ansa e di Igor Bacovich. I 16 danzatori di Aterballetto saranno impegnati in un trittico di grande impatto coreografico: “Yeled”, su coreografia e musica del pluripremiato danzatore e coreografo Eyal Dadon, la nuovissima creazione firmata da Ansa e Bacovich, “Rhapsody in Blue” e “Secus” di Ohad Naharin.
In ebraico, “yeled” significa “bambino”. Yeled, dunque, è una anche riflessione sul significato dell’infanzia, attraverso gesti che ne raccontano i simboli e i fantasmi. «Possiamo cambiare noi stessi da adulti? Possiamo tornare bambini? Possiamo “pulire i filtri”? Nel processo di creazione insieme ai danzatori ho riflettuto in quale momento della nostra vita, da adulti, abbiamo perso la sensazione di essere bambini – spiega il celebre coreografo israeliano – la sensazione di essere naturalmente puri, e la capacità di avere filtri puliti. Quando è stato il momento in cui abbiamo perso la nostra innocenza e perché? Una delle chiavi principali della creazione sono le cose reali che abbiamo imparato da bambini, e come queste cose ci hanno formato per essere le persone che siamo oggi». La nuova creazione di Ansa e Bacovich si basa sulla Rhapsody in blue di Gershwin, brano di cui nel 2024 si festeggia il centenario della composizione. L’energia ritmica della musica di Gershwin e gli slanci che la attraversano saranno trasposti nei gesti dei danzatori in un risultato ricco di verve, ironia e virtuosismo. Rhapsody in blue è di per sé un giocattolo fantastico per un coreografo, per un creativo. Essendo così potente, così allegra, così frizzante, la musica è percorsa da varianti di forma costanti, e sembra di attraversare una foresta incantata: nel giro di pochi passi, di pochi minuti, incontri un essere magico, un cielo irreale che cambia di colore sopra di te. La creazione di Ohad Naharin Secus vanta un collage musicale che si estende dagli insoliti stili elettronici di AGF alle seducenti melodie indiane di Kaho Naa Pyar Hai alle armonie risonanti dei Beach Boys. Questo mix avventurosamente eclettico funge da sfondo adatto per la coreografia audacemente stravagante. Si compone sotto i nostri occhi increduli un alfabeto umano fatto di corse, assoli, gesti tersi e puliti, duetti interrotti, che, attraverso calci precisi e improvvisi, sinuose disarticolazioni delle anche, torsi che si piegano in tutte le direzioni come gomma da plasmare, esprime emozioni e sentimenti puri senza diventare sentimentale. Gioia, vulnerabilità, paura, innocenza, confusione e rabbia tessono una tela armonica e dinamica che oscilla fra delicatezza ed esagerazione.
Info e biglietti in biglietteria (Tel 0434 247624) e su www.teatroverdipordenone.it
Dalle 19.00 è aperto il Caffè Licinio per un aperitivo o per un buffet pre-spettacolo: prenotazioni in biglietteria.