Replicate le rimembranze annuali di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl in onore di Magno Massimo, l’imperatore decapitato il 28 agosto 388 alle porte dell’antica metropoli alpino-adriatica e divenuto matrice del mito cavalleresco internazionale di Artù. Incontri a Udine presso la “Mascare dal Diaul”, cimelio storico della cavalleria friulana, e lancio di fiori nelle acque del Terzo in omaggio a tutti gli Artù della Storia ricordandone un archetipo. Apprezzata allocuzione del prof. Travain ed applaudito intervento del sindaco Quaini in mezzo a varia rappresentanza di civismo culturale.
Il titolo proposto: “Lidrîs d’Artuì”. Suggestiva cerimonia a Udine, al mattino del 28 agosto 2025, di fronte alla celeberrima “Mascare dal Diaul”, pur sinistro cimelio delle tradizioni della cavalleria friulana, dove il prof. Alberto Travain, leader del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e presidente del Circolo Universitario friulano “Academie dal Friûl”, ha consegnato al Sindaco di Terzo di Aquileia, sig. Giosualdo Quaini, una civica dedica floreale alla memoria dell’imperatore romano Magno Massimo, giustiziato “in tertio ab Aquileia lapide” il 28 agosto 388 e matrice del mito internazionale di Artù nonché dell’epopea cavalleresca europea e di certi suoi intramontabili valori da ritrovare o da recuperare nella società e nel civismo di oggi: una simbolica dedica floreale da lanciare nelle acque del Terzo, il fiume che lambisce la località, come già nel 2017, quando delegazione fogolarista udinese, giunta per compiere, per la prima volta, il medesimo gesto, fu cordialmente accolta e accompagnata alla banchina fluviale dall’allora primo cittadino avv. Michele Tibald seguito da rappresentanza di Giunta. Un appuntamento che i civisti friulani raccolti dal prof. Travain hanno cercato poi di rinnovare ogni anno tra Terzo ed Udine, dove, quale simbolo commemorativo, è stata eletta appunto l’armatura storica cavalleresca custodita all’ingresso dello storico santuario della Beata Vergine delle Grazie. La cerimonia udinese ha registrato, quest’anno, quindi, la squisita partecipazione e l’intervento dell’odierno sindaco terzese Quaini, il quale ha voluto testimoniare, in fascia tricolore, la più viva attenzione e la gratitudine della sua Amministrazione nei riguardi dei promotori di un’iniziativa potenzialmente di ampio respiro e richiamo culturale e valoriale oltreché di evidente e profonda vocazione internazionale. Nel suo discorso commemorativo, in lingua friulana, il prof. Travain aveva ribadito, infatti, come il mito arturiano possa davvero essere riletto e riproposto come antico codice di valori della civiltà europea e occidentale, individuando in Terzo di Aquileia un luogo deputato di certa pregnanza quale tomba di un Artù archetipo, oriundo di Spagna ed eroe di Britannia oltreché di Bretagna nel suggestivo quadro di una grande civiltà romana cosmopolita i cui capi politici e militari spesso e volentieri scelsero Aquileia e l’antico Friuli per contendersi il potere supremo e non di rado per lasciarci le ossa. Riguardo al riverbero dei miti arturiani nella cultura locale il professore, nella sua allocuzione, aveva, inoltre, fatto un excursus sull’onomastica nobiliare friulana, con i suoi tanti Artico, Galvano, Ginevra, Tristano ecc. e si era soffermato anche sul dato simbolico della Tavola Rotonda, cifra geometrica dell’eguaglianza. Intervenuta anche la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, fogolarista storica, “camerarius” dell’Arengo udinese partecipativo oltreché presidente del Club per l’Unesco di Udine, che ha ringraziato il prof. Travain per la generosa perseveranza con cui, attraverso mille iniziative commemorative, persegue il suo disegno di recupero e riproposizione sociale attualizzata di figure e momenti di storia e cultura del passato utili ad arricchire e ad approfondire la coscienza del presente. Altre figure del fogolarismo civista intervenute: la dott.ssa Maria Luisa Ranzato, procuratore arengario, nonché la maestra Manuela Bondio e la sig.ra Marisa Celotti, consigliere rionali elette dall’Arengo locale, le quali hanno riflettuto poi a ruota libera sull’argomento, durante il successivo incontro conviviale, sostenendo la prima l’opportunità di un richiamo ad un ragionamento aperto, anche nelle scuole, sul tema arturiano del buon governante e del buon governo; la seconda rimarcando l’utilità di una didattica scolastica che procedendo anche dal Ciclo Bretone educhi al valore della fedeltà ai principi; la terza sottolineando la necessità assoluta di riuscire a tramandare ai giovani la grande eredità culturale dell’Umanità. E poi esponenti del più ampio mondo della cultura, tra cui la celebre cantante lirica Mirna Pecile. Nel pomeriggio, il sindaco Quaini si è prontamente recato alla sponda del suo verde Terzo, insieme alla Giunta municipale, per ripetere il gesto del 2017, quando, appunto, una dedica floreale fu affidata alla acque indirizzandola “a ducj i ‘Artùs’ dal mont ricuardant il prin”, a tutti gli Artù nella storia e nel mito ricordandone il primo. Un richiamo di speranza per un mondo migliore sempre all’orizzonte dell’animo umano, della cultura e della sua letteratura.
