• Ven. Dic 5th, 2025

Voce del NordEst

online 24/7

“Ti amo da morire”: torna la rassegna del Comune di Staranzano, dedicata alla violenza di genere fino al 30 novembre

DiRedazione

Nov 13, 2025

Torna a Staranzano la rassegna di eventi in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

“Ti amo da morire” è il titolo della serie di talk, laboratori e performance sulla violenza di genere che si terranno a Staranzano fino al 30 novembre.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero

Anche quest’anno un messaggio diretto e urgente è quello che il Comune di Staranzano (Assessorato alla Cultura) vuole lanciare in merito alla violenza di genere, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne: la giornata è stata istituita per la data del 25 novembre nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in ricordo delle sorelle Mirabal, attiviste brutalmente uccise per aver protestato contro una dittatura che non concedeva loro l’occupazione di uno spazio pubblico e politico; ancora oggi questa simbolica data rimane un importante spunto per riflettere e non ignorare.

Si rinnova dunque una ricca e varia rassegna di eventi a ingresso libero che Staranzano propone al fine di sensibilizzare la propria comunità rispetto a una situazione che tocca da vicino la cronaca e la vita quotidiana di ciascuno.

Dopo l’avvio del Percorso Emozionale inaugurato lo scorso 5 novembre nella sede della Pro Loco (Associazione curatrice dell’attività) che rimarrà fruibile fino al 29 novembre, sabato 22 novembre, alle ore 20.30 sul palcoscenico della Sala San Pio X sale il Coro Audite Nova, in “Concerto per la donna”, una rivisitazione di brani che toccano da vicino le tematiche al centro della rassegna (anch’essa un’iniziativa curata dalla Pro Loco di Staranzano).

Lunedì 24 novembre la Sala Delbianco ospita, alle ore 18.00 l’incontro, che dà il titolo alla rassegna: “Ti amo da morire: quando un no diventa una condanna a morte”. Ospiti della serata sono la criminologa Linda Pontoni (in copertina) e Loreta Ucini, psicologa. Un momento di incontro tra criminologia e psicologia per analizzare i meccanismi (individuali, sociali e culturali) che alimentano dinamiche di controllo e relazioni tossiche e, soprattutto, l’incapacità dell’aggressore di accettare la libertà e l’autodeterminazione dell’altro. Quali sono i profili di rischio, i segnali di allarme delle dinamiche criminali più frequenti? Si entrerà in vere scene del crimine, dove questo “no” avrà anche un volto, e non sarà solo un titolo. 

Sgobino, Oscuro, Buttus – Se non avessi più te

Martedì 25 novembre ancora in Sala Delbianco, alle ore 17.00, è la volta di “Ciò che non ferisce, fiorisce”, laboratorio di rinascita individuale e collettiva a cura di Elena Tuan, facilitatrice in trasformazione organica (proposto anche in diverse sedi agli studenti e ai docenti delle scuole). Un momento di condivisione emotiva e di pensiero che nasce nell’ambito dell’articolato progetto del Centro Antiviolenza Da donna a DONNA. Un confronto sulla società, sulla cultura, sul linguaggio che passa attraverso attività coinvolgenti, che partono dal vissuto personale: il laboratorio coinvolgerà pensiero, corpo ed emozioni, incoraggerà la riflessione sul cambiamento, visto non solo come una necessità, ma anche come pratica quotidiana da agire in prima persona. Ognuno può essere un agente di cambiamento e questa consapevolezza è indubbiamente il primo passo verso la sua materializzazione. Per partecipare si può scrivere a email@elenatuan.com.

Mercoledì 26 novembre, alle ore 18.00, sempre nella Sala Delbianco è la volta di “La violenza economica nel quadro della violenza di genere” con Roberta Nunin, docente di Diritto del lavoro presso l’Università degli Studi di Trieste e Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Udine. L’incontro pone il focus sulla cosiddetta violenza economica. I tassi di occupazione femminile decisamente inferiori a quelli maschili, il gender pay gap, le difficoltà talora riscontrate nell’accesso al credito, ad esempio, finiscono per rendere più difficile per le donne sottrarsi alla violenza di genere, in particolare nelle relazioni familiari. Info e iscrizioni: email@elenatuan.com

Venerdì 28 novembre, alle ore 18.00, in Sala Peres, un’ospite particolarmente nota e amata dal territorio (e artista di calibro internazionale): con “Sguardi di specie – Una trilogia ecofemminista”, Marta Cuscunà,autrice e performer di teatro visuale e voce tra le più originali della scena italiana, presenta il suo volume che raccoglie le sue opere teatrali Earthbound, Bucolica e Corvidae, insieme ad approfondimenti interdisciplinari di Telmo Pievani, Marco Paolini e altri. Tre storie non antropocentriche, che guardano a un nuovo ecosistema che progetti un futuro con uno sguardo multispecie; oltre una società sbilanciata al maschile, che opprime le donne e indubbiamente favorisce gli uomini, ma non per questo li rende liberi. Marta Cuscunà, artista multiforme e impegnata, si distingue per la sua incessante opera di ricerca personale e professionale, volta a unire l’attivismo alla drammaturgia contemporanea per figure.

Sabato 29 novembre, alle ore 16.00 sempre in Sala Peres: “Vite sprecate. Rosita e le altre”, una performance a cura del Laboratorio Teatrale La Barraca. I giovani attori, guidati da Massimo Palmieri, si cimentano in un reading che si ispira alla vicenda di Rosita, celebre personaggio di García Lorca, intrecciando racconti tratti dalla cronaca della violenza di genere: un intenso dialogo tra la dimensione artistica e quella concreta dell’esperienza femminile.

La rassegna si sposta in Sala San Pio X, sempre sabato 29 novembre, alle ore 21.00 per “Se non avessi più te…”,uno spettacolo scritto e diretto da Manuel Buttus, con Manuel Buttus, Nicoletta Oscuro, Matteo Sgobino (produzione Teatrino del Rifo). La violenza maschile nei confronti delle donne non è un fatto privato, ma è un fenomeno strutturale e trasversale della società, che affonda le sue radici nella disparità di potere fra i sessi. La figura maschile ha perso il suo ruolo predominante, posseduto per millenni, che nessuno aveva mai osato mettere in discussione fino a questi ultimi anni; la donna viene uccisa perché donna, la vittima è colpevole di essere ciò che è. L’unica arma possibile è l’educazione, che insegni genere, differenze e uguaglianze, un’educazione, sociale, scolastica, familiare, culturale, un impegno che deve vederci tutti uniti e coinvolti. “Il diario di Giulia”, “Il punto di vista di lei” e “Se non avessi più te” sono le tre storie che danno vita al racconto dello spettacolo, e cominciano con la Genesi, perché, dalla notte dei tempi, siamo tutti responsabili.

Chiude in musica la rassegna staranzanese, domenica 30 novembre, alle ore 18.30 in Sala Delbianco con l’ensemble – di soli uomini – Kalincante in “Tante canzoni per tante donne”, curato dalla Pro Loco Staranzano; è un gesto di responsabilità attraverso suoni, parole e musiche condivise, nei confronti dei temi della violenza, espressi e portati alla luce dalla voce dell’uomo.

La rassegna “Ti amo da morire” è organizzata dal Comune di Staranzano – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Centro Antiviolenza Da donna a DONNA, Pro Loco Staranzano

Info: Ufficio Istruzione, Cultura, Sport 
0481 716917 / cultura@com-staranzano.regione.fvg.it / www.comune.staranzano.go.it

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it