Nella Marca Trevigiana sono interessate oltre 6.000 imprese artigiane
Confartigianato ha richiesto un modello standard alle banche del territorio
Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. «L’accordo assicura agli imprenditori chiarezza e trasparenza, attraverso la possibilità di comparare le differenti proposte di condizioni dei Pos.»
Siglato l’accordo tra banche e imprese per ridurre costi dei pagamenti con Pos. Porta la firma di ABI, APSP, Confartigianato e associazioni di categoria. Punta alla mitigazione, maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione degli strumenti di pagamento elettronici. Sulla scia di questo accordo, Confartigianato Imprese Marca Trevigiana ha richiesto alle banche del territorio di fornire il modello standard della convenzione per confrontare le condizioni commerciali proposte e renderle note agli associati così da assicurare loro la possibilità di scegliere la soluzione più vantaggiosa al fine di assicurare il servizio al cliente e contenere i costi , facilitando la definizione di una logica di mercato concorrenziale con commissioni azzerate sui micropagamenti.
«L’accordo, raggiunto presso il Ministero dell’Economia e le Finanze», commenta Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «è di particolare interesse per chi svolge attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, tenuti ad accettare pagamenti con Pos e che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro.»
Nella Marca Trevigiana sono interessate in particolar modo le imprese che effettuano interventi di piccola manutenzione e riparazione (2.400 imprese), quindi gli operatori del benessere (2.162), le imprese del settore alimentare (1.184) e le lavanderie (175).
L’obbligo generalizzato di adozione del Pos, in particolar modo in considerazione della disposizione che prevede di accettare qualunque transazione a prescindere dall’importo, ha reso evidente il problema dei costi delle transazioni sugli incassi più modesti. L’Italia è il Paese con il più alto numero di Pos installati, ma resta dietro per numero di transazioni, in particolare quando si tratta di micro pagamenti. Confartigianato ha svolto una specifica analisi, individuando l’iniquità della distribuzione dei costi, una criticità reale e non un alibi. Un sistema nel quale le commissioni arrivano anche ad azzerare i margini nella vendita di un prodotto o di un servizio.
«Il Protocollo raggiunge risultati utili alle imprese», sottolinea il presidente Oscar Bernardi, «in termini di modernizzazione e digitalizzazione, con un ulteriore elemento di valore: assicurare agli imprenditori chiarezza e trasparenza, attraverso la possibilità di comparare le differenti proposte di condizioni dei Pos. L’accordo testimonia lo sforzo di abbattere i costi e semplificare gli adempimenti a carico degli imprenditori».