L’interconnessione tra energia sostenibile, transizione energetica e debito pubblico è un tema che ha interessato negli anni numerosi studi. Tuttavia, nel corso degli anni è mancata l’evidenza scientifica in grado di mostrare la presenza di un nesso “bidirezionale” tra debito pubblico e sostenibilità ambientale. È a questo risultato che, invece, sono giunti i proff. Mele, Magazzino e Auteri attraverso un loro studio pubblicato sulla prestigiosa rivista “Journal of Economic Asymmetries” nel mese di febbraio 2024.
Attraverso un processo d’analisi innovativo i ricercatori hanno studiato la relazione tra il debito pubblico di un paese e l’ utilizzo di energia rinnovabile, incorporando sia variabili socio-economiche che finanziarie al fine di rispettare quanto previsto dal SDG-7 delle Nazioni Unite.
Analizzando un panel di paesi appartenenti al G7 per un periodo di oltre 20 anni, è stato scoperto come investimenti in energie rinnovabili possono contribuire significativamente a ridurre il debito pubblico di un paese attraverso diversi meccanismi.
Le energie rinnovabili come solare, eolica e idroelettrica sono caratterizzate da costi di produzione più stabili e prevedibili rispetto alle fonti energetiche tradizionali come il petrolio e il carbone. Ciò significa che gli investimenti in infrastrutture per l’energia sostenibile possono ridurre la dipendenza da importazioni costose e volatili di combustibili fossili, stabilizzando i costi energetici nel lungo periodo e permettendo al governo di destinare risorse finanziarie ad altre aree prioritari.
In aggiunta, lo sviluppo dell’energia sostenibile favorisce la creazione di nuovi posti di lavoro stimolando la crescita economica. Di fatto, un settore energetico sostenibile in crescita può generare ricchezza e aumentare il gettito fiscale, contribuendo alla riduzione del debito pubblico attraverso un aumento delle entrate fiscali.
Al contrario, livelli elevati di debito possono distogliere risorse da iniziative ambientali essenziali e sostenibili, ostacolando la transizione verso fonti energetiche più pulite.
I ricercatori consigliano, quindi, di incoraggiare a perseguire strategie di politica economica che contemporaneamente puntino alla responsabilità fiscale promuovendo l’adozione di pratiche energetiche sostenibili per sostenere un’armoniosa coesistenza economica e obiettivi ambientali.