Venerdì 9 dicembre, alle 18, al Caffè Caucigh di Udine (via Gemona 36), il gruppo Udine per Nûdem – che unisce varie anime della società civile, il festival vicino/lontano e le Librerie in Comune di Udine, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei prigionieri di coscienza – presenta l’iniziativa “Una cartolina per Nûdem Durak”.
Nûdem Durak è una cantante curda nata in Turchia. Nel 2015 è stata arrestata con l’accusa assurda di promuovere il terrorismo. Condannata a 19 anni di carcere – dove le è proibito suonare – vi ha già passato 7 anni, a centinaia di chilometri dalla sua famiglia e dai suoi amici. Una campagna internazionale chiede la riapertura del processo a favore di una giusta difesa. Per lei si sono mossi, tra gli altri, Roger Waters – che ha cercato di farle avere una delle sue chitarre -, Geena Davis, Pete Townshend, Peter Gabriel e Brian May. Il gruppo Udine per Nûdem, per sostenerla, ha ideato l’iniziativa di solidarietà che verrà presentata venerdì dalla musicista Bruna Perraro edal ricercatore dell’Università di Udine Federico Venturini.
Bruna Perraro partecipa attivamente alla campagna di solidarietà internazionale “Free Nûdem Durak“ e a lei ha dedicato il brano Donna chiama libertà. Federico Venturini è esperto in ecologia sociale e processi partecipativi. Ha fatto parte delle delegazioni internazionali di pace di İmrali organizzate dalla Commissione civica dell’EU-Turchia e ha curato il volume La vostra libertà e la mia. Abdullah Öcalan e la questione curda nella Turchia di Erdoğan (con J Miley, Edizioni Punto Rosso, con copertina di Zerocalcare).
SEPIDEH GFHOLIAN TRA LE 100 DONNE DELL’ANNO PER BBC NEWS
Sepideh Gholian è una giovane iraniana. Una ragazza come tante, come quelle che in questi mesi manifestano coraggiosamente il loro dissenso contro il regime teocratico del loro Paese che le vuole velate e sottomesse al potere di una religione sessuofobica e liberticida. il 18 novembre 2018, mentre seguiva lo sciopero dei lavoratori della più grande raffineria di zucchero dell’Iran, è stata arrestata assieme al leader sindacale Esmail Bakhshi e a una ventina di lavoratori. Condannata a 5 anni di carcere dalla Corte d’appello di Teheran, ha rifiutato di inoltrare richiesta di perdono alla guida suprema, l’ayatollah Khamenei. È attualmente detenuta nel carcere di Evin, a Teheran. Durante la prigionia ha scritto un diario che è riuscita a far avere al sito di informazione IranWire, dove è apparso in persiano e in parziale traduzione inglese. Ed è proprio il coraggio di questa sua testimonianza che BBC Nes ha messo in luce nelle motivazioni.
Il festival vicino/lontano e le Librerie in Comune hanno pubblicato, grazie a un crowdfunding e con il patrocino di Amnesty International Italia, la traduzione italiana dell’originale persiano. I diari dal carcere (Gaspari editore, traduzione e note di Fabrizio Foschini) sono stati presentati in anteprima al festival vicino/lontano 2021.
Il ricavato della vendita del libro è destinato a coprire le spese legali di Sepideh Gholian. Una quota è stata devoluta ad Amnesty International, che in 60 anni di attività ha contribuito a liberare oltre 50.000 “prigionieri di coscienza”.
FABRIZIO FOSCHINI Dottore di ricerca in Storia, Istituzioni e Relazioni Internazionali dell’Asia, in particolare dei Paesi di lingua persiana e dell’Afghanistan, dove ha condotto progetti di ricerca nell’ambito della storia orale e della situazione politica, sociale e culturale. Collabora con l’Afghanistan Analysts Network, The United States Institute of Peace, The Heart of Asia Society ed Emergency. Dal 2014 è anche interprete di lingua Dari/Farsi per richiedenti asilo e rifugiati. Ha tradotto e annotato i Diari dal carcere di Sepideh Gholian (Gaspari Editore 2021).