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Voce del NordEst

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Udin&Jazz International Jazz Festival – 34a Edizione a Udine dall’8 al 14 Luglio 2024

DiRedazione

Giu 7, 2024

con il patrocinio e il sostegno di

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
PromoTurismo FVG

Comune di Udine

Fondazione FRIULI

CCIAA di Udine

Lega COOP del FVG

main sponsor

Reale Mutua Assicurazioni Franz Dilena

Bcc Banca di Udine

partnership

CEC – Visionario

Medici Senza Frontiere

ConfCommercio Udine

Conservatorio Jacopo Tomadini

Università delle LiberEtà FVG

Cinemazero/Le giornate del cinema muto

Associazione Time for Africa Udine

MidJ – Associazione Musicisti Italiani di Jazz

technical partner

MD Systems

Bliz Auto

Udine Chiavi in Mano

Lorenzo Cerneaz Pianoforti / Steinway&Sons

Music Team

DP Service

Spazio 35

Groove Factory

Angolo della Musica

Libreria Cluf

Kobo Shop

Casa della Contadinanza

Osteria alla Ghiacciaia

Shi’s

media partner

Rai Radio 1 / Rai Radio 3 / Rai FVG

Messaggero Veneto

instArt / A Proposito di Jazz

Radio Onde Furlane

Radio del Cactus – ISIS Malignani

Udin&Jazz 2024 – 34a Edizione

International Jazz Festival

Walking on the blues

Presentato il calendario della 34a edizione del festival internazionale Udin&Jazz, che anche quest’anno conferma livelli qualitativi capaci di allinearlo alle più importanti manifestazioni musicali jazz italiane ed europee.

L’edizione 2024 colorerà e animerà di energia e note la città di Udine dall’8 al 14 luglio, proponendo concerti con protagoniste le migliori realtà musicali del contesto nazionale e internazionale, con numerosi momenti di approfondimento e focus sul Jazz e sul Blues e sulle nuove produzioni musicali di Euritmica. Quella al via sarà un’edizione dalla spiccata componente blues, come evidenziato dal tema scelto dal direttore artistico Giancarlo Velliscig: “Walking on the Blues”. “Il programma ripercorrerà sentieri che ci riportano all’anima più “carnale” della musica che amiamo – annuncia lo stesso direttore artistico – Andiamo alla ricerca del cuore blues del jazz. Andiamo alla ricerca delle radici, ma anche di nuove fonti di ispirazione che possano prendere direzioni nuove e inaspettate”.

Passando al programma del festival, che vedrà una grande anteprima il 24 giugno (21.30) al Castello di Udine con il trio californiano Dogstar, formato da Bret Domrose, Robert Mailhouse e dall’attore e musicista di fama planetaria Keanu Reeves. Il progetto alternative rock e post grunge è solo l’antipasto del ricchissimo calendario, che vedrà nei giorni successivi alternarsi una parata di stelle internazionali e freschissime novità.

Fra i nomi più rilevanti troviamo certamente quello di Gary Clark Jr., live al Castello di Udine l’8 luglio (ore 21.30). Chitarrista e vocalist texano tra i migliori in circolazione, spazia dal blues al jazz, dal soul al country. Descritto come “il futuro del blues del Texas”, il suo talento alla chitarra e il suo particolare timbro vocale lo accomunano a giganti quali Jimi Hendrix, Eric Clapton e Jeff Beck.

Il giorno stesso al Parco Moretti (dalle ore 18.00) la jam session “Udin&Jazz for Gaza”, con Bruno Romani & Banda delle Forze Disarmate, Zlatko Kaucic & Flavio Zanuttini, Claudio Cojaniz & Alessandro Turchet ed altri, per sostenere il lavoro di Medici Senza Frontiere in Palestina.

Martedì 9 luglio lo start sarà in Corte Morpurgo (ore 19.30) con il raffinato progetto di Letizia FellugaExù trio”, dedicato ai grandi classici e a brani meno noti della musica brasiliana, assieme ad Alessandro Scolz (piano e tastiere) e Jacopo Zanette (batteria). Alle 21.30 al Giardino Loris Fortuna, rinnovando l’annuale partecipazione ad Udin&Jazz, Zerorchestra di Pordenone presenta “The Navigator”, proiezione dell’omonimo film del grande Buster Keaton con musiche eseguite dal vivo.

Mercoledì 10 luglio, alle 19.30 al Teatro San Giorgio, è prevista la prima assoluta di “My Name is Nina” (produzione Euritmica), tributo alla immensa Nina Simone su testi di Valerio Marchi con l’eclettico quartetto della vocalist Graziella Vendramin.

Alle 21.30 riflettori accesi in Corte Morpurgo per “McCoy Legends”, il progetto tributo al compianto genio del pianoforte McCoy Tyner (che fu ospite di Udin&Jazz in uno storico concerto datato 1996). Sul palco Antonio Faraò (pianoforte), Chico Freeman (sassofono), Ronnie Burrage (batteria) e Steve Turre (trombone), membri storici della sua band.

L’11 luglio, alle 21.30in Castello, di scena un altro grande nome del programma: il tre volte vincitore del Grammy Award Fantastic Negrito. Songwriter, musicista e attivista americano è diventato un’icona della black music e della lotta contro le ingiustizie razziali. Aprirà la serata in Castello il trio Dang! del chitarrista udinese Gianni Rojatti.

Alle 19.00 in Corte Morpurgo ecco “Around Gato”, tributo letterario a Gato Barbieri, a cui seguirà il concerto “Reloaded”, con Andrea Polinelli (sax), Massimo Fedeli (pianoforte), Simone ‘Ndyaje (basso elettrico) e Raul “El Cuervo” Scebba (batteria).

Venerdì il 12 luglio (Castello, 21.30), il festival accoglie il newyorkese Cory Henry, apprezzatissimo compositore, produttore, polistrumentista, virtuoso della tastiera e dell’organo Hammond, vincitore anche di un Grammy con l’ensemble jazz Snarky Puppy, già ospiti del festival udinese.

Emozionante sarà sicuramente l’appuntamento delle 19.30 allo Spazio 35, dove protagonisti saranno “Il pianista di Yarmouk”, ovvero Aeham Ahmad, rifugiato palestinese cresciuto in un campo profughi a Damasco, accompagnato dal violoncellista tedesco Cornelius Hummel.

Giornata importante sarà anche quella di sabato 13 luglio con un doppio grande appuntamento: alle 19.30 al Giardino Loris Fortuna ecco il progetto “The Jazz Bins”, con il trio formato dall’iconico chitarrista Marc Ribot, Greg Lewis all’Hammond B-3 e Joe Dyson alla batteria.

In serata, alle 21.30 in Corte Morpurgo, di scena l’elegante progetto “Lean in”, con la vocalist Gretchen Parlato e il virtuoso chitarrista Lionel Loueke impegnati in un viaggio notturno dall’Africa al Brasile, dal jazz alla bossa, ai ritmi latini, al pop-rock, dal R&B alla world music.

Il gran finale di domenica 14 luglio vedrà alle 19.30 in Corte Morpurgo “Etereo trio”, con la cantante udinese Nicoletta Taricani in un assaggio del suo ultimo progetto con Mattia Romano alla chitarra e Alessio Zoratto al basso.

Alle 21.30 ai giardini Loris Fortuna chiuderà il programma l’attesissima cantante, strumentista e musicista elettronica Daniela Pes, con il progetto “Spira”, il cui omonimo album del 2023 le è valso la Targa Tenco come miglior Opera Prima.

Non solo concerti nel calendario di Udin&Jazz, ma anche molti momenti di approfondimento con dibattiti e incontri che si svolgeranno in città all’ora dell’aperitivo.

Il 9 luglio alla Libreria Cluf (alle 18.00) si presenta il libro (Edizioni KAPPAVU) “My name is Nina – A portrait of Nina Simone”, con Valerio Marchi e Graziella Vendramin.

Il 10 luglio (alle 18.00) allo Spazio 35 “Il suono di Pan” (alle radici del blues) con Marco Maria Tosolini.

Venerdì 12 luglio (alle 18.00) al Kobo Shop “L’arte di essere Tom Waits”, con l’autore udinese Tiberio Snaidero.

Anteprime

lunedì 24 giugno
ore 21:30 Udine, Piazzale del Castello
DOGSTAR
Bret Domrose – chitarra, voce / Robert Mailhouse – batteria / Keanu Reeves – basso

giovedì 4 luglio
ore 21:30 Udine, Giardino Loris Fortuna
BUENA VISTA SOCIAL CLUB
proiezione a cura di Visionario

Programma

lunedì 8 luglio
ore 18:00 Udine, Parco Moretti
Udin&Jazz for Gaza
BRUNO ROMANI & BANDA DELLE FORZE DISARMATE – War widows war orphans

Bruno Romani – flauto, piano, voce / Giuseppe Nannini – sax tenore / Hilary Binder – batteria, voce / Giulio Marino – basso
ZANUTTINI KAUČIČ – Peace in Space

Flavio Zanuttini – tromba, gong ed effetti / Zlatko Kaučič – batteria, percussioni
COJANIZ TURCHET – Madeleine

Claudio Cojaniz – pianoforte / Alessandro Turchet – contrabbasso
concerti e jam session a sostegno diMedici Senza Frontiere
ore 21:30 Udine, Piazzale del Castello
GARY CLARK jr.

martedì 9 luglio ore 18:00 Udine, Libreria Cluf
Udin&Jazz Talks
MY NAME IS NINA – A portrait of Nina Simone

presentazione del progetto e del volume KAPPAVU
con Valerio Marchi e Graziella Vendramin
ore 19:30 Udine, Corte Morpurgo
LETIZIA FELLUGA – Exù trio

Letizia Felluga – voce / Alessandro Scolz – pianoforte / Jacopo Zanette – batterista
ore 21:30 Udine, Giardino Loris Fortuna

ZERORCHESTRA – The Navigator
proiezione con musiche dal vivo

Günter Buchwald – partitura, pianoforte, violino, voce, direzione orchestra / Francesco Bearzatti – sax / Mirko Cisilino – tromba e trombone / Luca Grizzo – percussioni ed effetti speciali / Didier Ortolan – flauto e clarinetto / Gaspare Pasini – sax / Romano Todesco – contrabbasso / Luigi Vitale – vibrafono

mercoledì 10 luglio
ore 18:00 Udine, Spazio 35
Udin&Jazz Talks
Il suono di Pan (alle radici del blues) di Marco Maria Tosolini

incontro con l’autore

ore 19:30 Udine, Teatro San Giorgio
MY NAME IS NINA

Graziella Vendramin – voce, percussioni / Valerio Marchi – voce narrante / Alessandro Scolz – pianoforte, tastiere / Romano Todesco – contrabbasso / Emanuel Donadelli – batteria
ore 21:30 Udine, Corte Morpurgo
McCOY LEGENDS

Avery Sharpe – basso / Antonio Faraò – pianoforte / Ronnie Burrage – batteria / Chico Freeman – sax / Steve Turre – trombone

giovedì 11 luglio

ore 10:30 Udine, Spazio 35
Udin&Jazz Workshop
Nuove frontiere della chitarra moderna
masterclass a cura di Gianni Rojatti

19:00 Udine, Corte Morpurgo
Udin&Jazz talk&sound
AROUND GATO – Tributo a Gato Barbieri
GATO BARBIERI RELOADED concerto introdotto da

Gato Barbieri, una biografia dall’Italia tra jazz, pop e cinema di Andrea Polinelli

Andrea Polinelli – sax tenore / Massimo Fedeli – pianoforte / Simone Ndiaye – basso elettrico / Raul “El Cuervo” Scebba – batteria

ore 21:30 Udine, Piazzale del Castello
opening act DANG!

Gianni Rojatti – chitarra / Marco Scipione – sax / Daniel Fasano – batteria

FANTASTIC NEGRITO

Fantastic Negrito – voce, chitarra / Bryan Simmons – tastiere / Andrew Levin – chitarra / Clark Sims Gaines – basso / Scott Keller – batteria

venerdì 12 luglio
ore 18:00 Udine, Kobo Shop
Udin&Jazz Talks
L’arte di essere Tom Waits di Tiberio Snaidero (Vololibero edizioni)

incontro con l’autore
ore 19:00 Udine, Spazio 35AEHAM AHMAD & CORNELIUS HUMMEL
concerto introdotto da un incontro con Aeham Ahmad

Aeham Ahmad – pianoforte / Cornelius Hummel – violoncello
ore 21:30 Udine, Piazzale del Castello
CORY HENRY – Music for yo soul!

Cory Henry – tastiere, voce / TaRon Lockett – batteria / Josh Easley – basso / Nicholas Semrad – tastiere.

sabato 13 luglio

ore 11:00 Udine, Corte Morpurgo

LA MUSICA È DI CASA

concerto partecipato per bambini e famiglie

Giovanna Pezzetta – pianoforte / Leo Virgili – theremin, chitarra, trombone / Stefano Gion Fattori – contrabbasso
ore 19:30 Udine, Giardino Loris FortunaMARC RIBOT – The Jazz Bins

Marc Ribot – chitarra, voce / Greg Lewis – organo Hammond B3 / Joe Dyson – batteria

ore 21:30 Udine, Corte Morpurgo
GRETCHEN PARLATO & LIONEL LOUEKE – Lean in

Gretchen Parlato – voce / Lionel Loueke – chitarra

domenica 14 luglio
ore 19:30 Udine, Corte MorpurgoNICOLETTA TARICANI – Etereo trio

Nicoletta Taricani – voce, loop station / Mattia Romano – chitarra / Alessio Zoratto – basso elettrico
ore 21:30 Udine, Giardino Loris Fortuna
DANIELA PES – Spira

Daniela Pes – voce, synths, samplings / Maru Barucco – synths, elettronica

Mariagiulia Degli Amori – percussioni

E ancora:

dal 9 al 13 luglio ore 12:00
Udine, Osteria alla Ghiacciaia

Artist&press meetings

Uno spazio informale, un aperitivo, due chiacchiere per introdurre i concerti della giornata, raccontare aneddoti, storie, visioni d’artista, conoscere i protagonisti e tenersi aggiornati su quanto sta accadendo al festival.

È l’occasione per fare domande! La voce è quella dei giornalisti, instancabili cronisti e narratori della musica in città.

Udin&Jazz Ospitalità

Gli spettatori di U&J potranno usufruire di agevolazioni e sconti negli hotel e locali coinvolti nella rete d’impresa Udine chiavi in mano, creata con la volontà di valorizzare e promuovere l’ospitalità nella città di Udine, garantendo servizi di qualità. La collaborazione consente una promozione strategica che unisce turismo e cultura, ambiti che possono ispirare un modello collaborativo integrato.

informazioni: www.udinechiavinmano.comwww.udineturismo.it

Grazie alla collaborazione con PromoTurismo FVG, gli acquirenti di FVG CARD avranno diritto, presentando la tessera alle casse, ad un ingresso con biglietto ridotto per gli eventi del Festival.

informazioni: www.turismofvg.it

Udin&Jazz per i musicisti

Se sei un musicista iscritto a MIDJ e sei in possesso del QR code (inviato dalla segreteria al tuo indirizzo di posta) hai diritto al biglietto ridotto per gli eventi del Festival. Info sulla convenzione: www.musicisti-jazz.it

Biglietti /Ticket

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito ad eccezione di:

lunedì 24 giugno, ore 21:30

Castello di Udine

DOGSTAR

Poltronissima numerata: intero € 50,00 + d.p. | ridotto € 40,00 + d.p.

Platea numerata intero: € 40,00 + d.p. | ridotto € 32,00 + d.p.

lunedì 8 luglio, ore 21:30

Castello di Udine

GARY CLARK

Poltronissima numerata: intero € 35,00 + d.p. | ridotto € 28,00 + d.p.

Platea numerata: intero € 28,00 + d.p. | ridotto € 23,00 + d.p.

mercoledì 10 luglio, ore 19:30

Teatro San Giorgio

MY NAME IS NINA

Platea numerata: posto unico € 10,00 + d.p.

mercoledì 10 luglio, ore 21:30

Corte di Palazzo Morpurgo

MCCOY LEGENDS

Posto unico a sedere: intero € 20,00 + d.p. | ridotto € 16,00 + d.p.

giovedì 11 luglio, ore 21:30

Castello di Udine

FANTASTIC NEGRITO

Poltronissima numerata: intero € 35,00 + d.p. | ridotto € 28,00 + d.p.

Platea numerata: intero € 28,00 + d.p. | ridotto € 23,00 + d.p.

venerdì 12 luglio, ore 21:30

Castello di Udine

CORY HENRY

Poltronissima numerata: intero € 35,00 + d.p. | ridotto € 28,00 + d.p.

Platea numerata: intero € 28,00 + d.p. | ridotto € 23,00 + d.p.

sabato 13 luglio, ore 11:00

Corte di Palazzo Morpurgo

LA MUSICA È DI CASA

Posto unico a sedere: € 6,00

sabato 13 luglio, ore 19:30

Giardino Loris Fortuna

MARC RIBOT

Posto unico a sedere: intero € 20,00 + d.p. | ridotto € 16,00 + d.p.

sabato 13 luglio, ore 21:30

Corte di Palazzo Morpurgo

PARLATO & LOUKE

Posto unico a sedere: intero € 20,00 + d.p. | ridotto € 16,00 + d.p.

domenica 14 luglio, ore 21:30

Giardino Loris Fortuna

DANIELA PES

Posto unico a sedere: intero € 20,00 + d.p. | ridotto € 16,00 + d.p.

Abbonamenti/Package

Blue (CLARK+FANTASTIC NEGRITO+HENRY+RIBOT) € 100,00

Yellowfull festival (7 concerti a esclusione di Dogstar) € 150,00

+ t-shirt in omaggio

biglietteria e prevendita

> circuito e punti vendita Vivaticket

abbonamenti • My name is Nina • McCoy Legends • La musica è di casa • Parlato & Loueke • Marc Ribot • Daniela Pes
>circuito e punti vendita TicketOne

Dogstar Gary Clark jr. Fantastic Negrito Cory Henry

I biglietti e gli abbonamenti ridotti sono riservati a:

studenti di ogni ordine e grado under 26; Soci Banca di Udine; possessori CONTATTO CARD, possessori card IO SONO VISIONARIO; iscritti Groove Factory, iscritti Università delle Liberetà, Associati Arci; musicisti iscritti al MIdJ.

Informazioni

Euritmica associazione culturale

via Caterina Percoto 2, Udine

t. 0432 1720214 – tickets@euritmica.it

www.euritmica.it

Udin&Jazz 2024 – 34a edizione

Direttore Artistico Giancarlo Velliscig
Coordinamento Organizzativo: Angela Di Francescantonio angela@euritmica.it

Eventi Collaterali e PCTO: Silvia Colle silvia@euritmica.it

Ufficio Stampa e Comunicazione:
Giovanni Candussio giovanni.candussio@gmail.com;
Andrea Ioime andrea.ioime@gmail.com

Social Media Manager: Fosca Pozzar Colinassi

Logistica e Produzione: Alessio Velliscig, Domenico Dragotti, Giuliano Velliscig

Illustrazioni: Dimitri Fogolin

Realizzazioni Grafiche: Gianluca Pisacane

#euritmicasocial:

Pagina Facebook Udin&Jazz / Twitter Udin&Jazz / Instagram Udin&Jazz

Canale YouTube euritmicavideo / Instagram Euritmica / Pagina Facebook Euritmica

Schede artisti

DOGSTAR | 24/06/2024

Bret Domrose – chitarra, voce / Robert Mailhouse – batteria / Keanu Reeves – basso

All’apparenza, sono una delle tantissime band di “alt rock” nate all’inizio degli Anni ‘90 in America. Per la precisione nel 1991 a Los Angeles, quando l’attore – già stella di Hollywood – Keanu Reeves incontra Robert Mailhouse a una partita di hockey su ghiaccio (o in un supermercato, a seconda delle versioni). E così, molto prima di scegliere la “pillola blu o pillola rossa” nei panni di Neo di “Matrix”, decide di vivere un sogno diverso e di provare anche una carriera parallela: quella nel mondo della musica. I Dogstar (Reeves al basso, Mailhouse alla batteria e alla chitarra e voce prima Gregg Miller e poi Bret Domrose) nascono per gioco, ma escono subito dal garage, aprono i concerti di artisti come David Bowie e Bon Jovi e nel 1996 pubblicano il primo Ep “Quattro Formaggi” e l’album “Our Little Visionary”. Nel 2000, dopo aver suonato in alcuni dei festival più importanti del mondo, fanno uscire il secondo lavoro “Happy Ending”, che nel titolo è già un anticipo dello scioglimento, avvenuto puntualmente due anni dopo. Inattivo per più di due decenni, il progetto è stato ripescato durante la pandemia con una serie di jam session californiane, realizzate in amicizia. Nel maggio 2023 lo storico trio è ritornato attivo con la stessa line-up di due decadi prima, pubblicando il singolo “Everything Turns Around”, una ballad seguita pochi mesi dopo dall’album “Somewhere Between the Power Lines and Palm Trees”, portato in tour negli Usa e da quest’anno finalmente anche in Europa. Il suono è quasi lo stesso di trent’anni fa: post grunge, alt rock, onesto e ispirato, capace di riflettere e raccontare le storie delle vite e i sogni di tre “ragazzi” comuni, o quasi.

BRUNO ROMANI & BANDA DISARMATA | 08/07/2024 | Udin&Jazz for Gaza

Bruno Romani – flauto, piano, voce / Giuseppe Nannini – sax tenore / Hilary Binder – batteria, voce / Giulio Marino – basso

Durante i “favolosi” (e un po’ plasticosi) Anni ‘80, mentre tutti sceglievano o la musica “colta” o l’underground, il sassofonista udinese classe 1960 Bruno Romani si metteva in una posizione “diversa”. La band da lui fondata nel 1983, i Detonazione, è stato infatti uno dei primi e forse il migliore esempio di “no wave”in Italia, ma anche di post-punk. Dopo aver inciso un paio di album e una serie di singoli – al netto degli inediti postumi, con ospiti davvero “a sorpresa” – e aver partecipato nel 1984 alla prima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo a Barcellona, a fine decennio ha chiuso quel progetto. Ma ha continuato ad accogliere tutte le possibilità offerte dal jazz contemporaneo, sia come leader di formazioni a dimensione variabile, che al fianco di grandi artisti, anche di area pop e dintorni. Vincitore di diversi concorsi nazionali, instancabile esploratore di un jazz avant-garde senza confini né definizioni, in cui mescola diversi stili e influenze anche lontani, dall’elettronica alla contemporanea, negli ultimi anni ha fondato il Monteggiori Ensemble. Un ensemble che suona sotto la direzione di diversi compositori, alternando improvvisazione alla musica scritta, portando però avanti anche il suo eclettico Organic Crossover Group. L’ultima “creatura” è la Banda delle Forze Disarmate, o Banda Disarmata: un progetto mosso da una forte identità pacifista.

COJANIZ TURCHET | 08/07/2024 | Udin&Jazz for Gaza

Claudio Cojaniz – pianoforte / Alessandro Turchet – contrabbasso

Per Claudio Cojaniz, improvvisatore “colto” con studi classici, “Madeleine” è il diciottesimo disco da leader per l’etichetta veneta Caligola Records. Una fruttuosa collaborazione iniziata nel 2004 con “War Orphans”, registrato in duo con il trombonista Giancarlo Schiaffini. Esattamente vent’anni dopo, il vulcanico pianista, organista e compositore, caratterizzato da un tocco autorevole ed essenziale, sempre lontano dall’estetismo un po’ lezioso, torna al duo. Una delle sue formazioni preferite di sempre (vedi i lavori con Francesco Bearzatti, Franco Feruglio…), in una carriera poliedrica che ormai sfiora i quarant’anni di attività. Per l’occasione è accompagnato dal sempre più autorevole contrabbasso di Alessandro Turchet, molto più giovane di lui, con cui sta suonando ormai da più di un decennio, sia in trio che in quartetto. Un musicista e anche didatta che ha studiato con Piero Cescut, Romano Todesco, Franco Feruglio, Marc Abrams, punto di riferimento centrale per il jazz regionale, presente ormai in più di un centinaio di incisioni. Il nuovo album di quello che è considerato, e non soltanto per il ricchissimo curriculum, uno dei più importanti ed originali esponenti della scena jazz italiana, presenta sette brani originali, oltre a una nuova interpretazione di “Round Midnight”, tra echi del maestro Thelonious Monk e quelli sempre presenti della Grande Madre Africa, amore mai dimenticato.

ZANUTTINI KAUČIČ | 08/07/2024 | Udin&Jazz for Gaza

Flavio Zanuttini – tromba, gong ed effetti / Zlatko Kaučič – batteria, percussioni

Due generazioni a confronto, due “scuole” e background diversi per due musicisti che in passato si erano già incrociati per collaborare assieme a diversi progetti. Il primo incontro del trombettista friulano e del batterista sloveno in duo è avvenuto in studio di registrazione nell’aprile 2023. Flavio Zanuttini, trombettista votato alla ricerca e all’improvvisazione libera, a una sperimentazione senza connotazioni di genere, da anni ormai porta avanti una ricerca sulle risonanze dei gong sollecitati dal suono della tromba, unendole all’uso dell’elettronica. Due i dischi finora pubblicati per tromba sola, uno in trio, uno in solo elettroacustico, oltre a decine di altri lavori come co-leader o sideman. L’approccio alla batteria e percussioni di Zlatko Kaučič, nato a Postumia nel 1953, autore di oltre 60 lavori discografici e con moltissimi riconoscimenti sia in patria sia all’estero, si è unito in modo sinergico creando un’ambientazione spaziale intitolata “Peace in Space”. Nell’album in uscita l’8 luglio per l’etichetta romana Folderl Records, tutte le tracce richiamano nomi di operazioni spaziali che hanno avuto luogo grazie a collaborazioni internazionali. Come se lo spazio fosse l’unico posto dove ci sia sempre stata pace tra le nazioni: e in effetti è così, visto che anche oggi, nonostante i conflitti in atto e il clima di forte tensione, Usa e Russia lavorano assieme a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

GARY CLARK JR | 08/07/2024

A lungo definito “il futuro del blues”, il quarantenne texano Gary Clark Jr. è diventato pian piano un genio della musica del 21° secolo, immerso nella grande tradizione del songbook americano. Un bluesman virtuoso che però fonde anche reggae, punk, R&B, hip-hop e soul, ridisegnando il genere per il nostro tempo. Chitarrista da quando aveva 12 anni, cresciuto nel club Antone’s di Austin che aveva già lanciato a suo tempo Stevie Ray Vaughan, vince il primo Grammy nel 2014 come “Best Traditional R&B Performance” per “Please Come Home”, compresa nel suo primo album per una major, “Blak and blue”. Da lì, inizia a girare il mondo, salendo ancor più di livello con il successivo “This Land” del 2019, ispirato nel titolo a un classico della canzone politica di Woody Guthrie, che raggiunge il 6° posto nella Billboard Top 200, il suo terzo debutto consecutivo nella Top 10, e lo porta a condividere il palco con i Rolling Stones, con Lenny Kravitz, e ad esibirsi alla Casa Bianca per la famiglia del presidente Obama. Con “The story of Sonny Boy Slim” perfeziona quello che diventa il suo stile caratteristico, un mix di influenze blues, jazz, soul e country, ma anche hip hop. Uno stile unico e particolare, dove il suono spesso sporco della chitarra, da cui sa estrarre assoli mozzafiato, è accompagnato da una morbida vocalità. Clark però a continuare a sperimentare dentro e oltre le possibilità della musica roots americana. L’ultimo album “JPEG Raw”, pensato in solitudine durante la pandemia, comprende anche ospiti d’eccezione come Stevie Wonder e George Clinton e lo vede espandere ancora di più le sue influenze, fino al jazz, al rock e alla musica africana. Un universo eclettico fatto di interazioni molto genuine. 

LETIZIA FELLUGA – Exù trio | 09/07/2024

Letizia Felluga – voce / Alessandro Scolz – pianoforte / Jacopo Zanette – batterista

Un progetto nato nel 2022 da un’idea di Letizia Felluga, che nel 2017 a “Udin&jazz” ha aperto i concerti di Maria Gadù e Toquinho, Exù Trio propone grandi classici della musica brasiliana e brani meno noti di Antonio Carlos Jobim, Guinga, Milton Nascimento, Djavan e molti altri autori, cercando di esplorare i molteplici stili: choro, baião, maracatù e non solo samba e bossa nova. Il viaggio artistico alla scoperta della musica e della cultura del Brasile è guidato dalla voce di una cantante friulana che ha studiato alla Goldsmiths University di Londra con Michael King, e ha proseguito la specializzazione in canto moderno e improvvisazione jazz al conservatorio “Tomadini” di Udine con Glauco Venier e Alfonso Deidda. Passione e versatilità interpretativa l’hanno fatta notare da critici e esperti del panorama musicale italiano come Max De Tomassi, che l’ha voluta ospite nel programma “Brasil” su Radio Rai 1 e in “Torcida Radio1”. Sul palco anche Alessandro Scolz, pianista e tastierista eclettico, compositore e arrangiatore, con numerosi progetti musicali anche in ambito pop, e collaborazioni con artisti di calibro internazionale. A completare il trio, il batterista e compositore Jacopo Zanette: studente a Klagenfurt e L’Aia, insegnante a Corfù, si è esibito in concerti e festival in mezza Europa, guadagnandosi anche il titolo– tra gli altri – di Best drummer alla Casa del jazz di Roma.

ZERORCHESTRA – The Navigator | 09/07/2024

Günter Buchwald – partitura, pianoforte, violino, voce, direzione orchestra / Francesco Bearzatti – sax / Mirko Cisilino – tromba e trombone / Luca Grizzo – percussioni ed effetti speciali / Didier Ortolan – flauto e clarinetto / Gaspare Pasini – sax / Romano Todesco – contrabbasso / Luigi Vitale – vibrafono

La Zerorchestra è nata nel 1995 su iniziativa di Cinemazero, in occasione del centenario della nascita del cinema. L’ambizioso progetto di proporre musiche originali per accompagnare dal vivo i capolavori del cinema delle origini non poteva che uscire dall’esperienza straordinaria delle “Giornate del Cinema Muto” partite già nel 1982 e dalla rassegna “Schermo sonoro”, avviata a metà Anni ‘90 con l’intento di offrire ai musicisti uno spazio per la ricerca e l’improvvisazione. Partita come un laboratorio per la scrittura di nuove partiture musicali per pellicole spesso ignote al grande pubblico, ha iniziato con la sonorizzazione dal vivo del capolavoro di Buster Keaton “The cameraman”. Nel corso degli anni, sempre con un ensemble “variabile” che comprende alcuni dei maggiori musicisti jazz della scena regionale, soprattutto del Friuli Occidentale, ma anche del vicino Veneto, l’orchestra è stata invitata ad accompagnare con la propria musica i grandi classici del cinema muto in diverse città italiane. Le colonne sonore composte sono decine e comprendono pietre miliari del cinema delle origini. “The Navigator”, il film che sarà presentato a “Udin&Jazz”, è il secondo girato da Buster Keaton nel 1924 sfruttando la sua intera gamma comica e racconta le (dis)avventure di due giovani ricchi dei “Roaring Twenties”, che si ritrovano insieme alla deriva su una nave passeggeri deserta. La partitura è stata realizzata appositamente da Günter Buchwald.

MY NAME IS NINA | 10/07/2024

Graziella Vendramin – voce, percussioni / Valerio Marchi – voce narrante / Alessandro Scolz – pianoforte, tastiere / Romano Todesco – contrabbasso / Emanuel Donadelli – batteria

Uno spettacolo per raccontare con parole, musica e immagini una parte di Nina Simone poco conosciuta ai più. Il ritratto di una donna, artista e combattente, tra brani originali e pezzi scritti da altri autori, che Nina cantava nei suoi innumerevoli concerti in tutto il mondo, durante una vita forsennata, difficile, piena di sfruttamento, solitudine e disagio interiore. L’icona del jazz nell’epoca delle battaglie per i diritti civili, l’artista che aveva scelto di cantare “per la sua gente”, assumendo posizioni sempre più radicali, lontane dall’industria musicale mainstream e, alla fine, anche dall’America, in una vita di continue ricerche e trasferimento in giro per il mondo, viene raccontata da un progetto tutto made in Friuli. A dare voce a Eunice Kathleen Waymon – il vero nome della cantante del North Carolina – è infatti una delle vocalist più eclettiche della scena jazz regionale, Graziella Vendramin, nell’occasione anche impegnata alle percussioni. Rodata e composta da musicisti di grande esperienza la band – Alessandro Scolz al pianoforte, Romano Tedesco al contrabbasso e Emanuel Donadelli alla batteria – che accompagna il ritratto musicale. Nelle vesti di narratore c’è Valerio Marchi, scrittore che ha già realizzato numerosi spettacoli teatrali e pubblicazioni dedicati a grandi personaggi della storia, compresa una biografia su John Coltrane.  

McCOY LEGENDS | 10/07/2024

Avery Sharpe – basso / Antonio Faraò – pianoforte / Ronnie Burrage – batteria / Chico Freeman – sax / Steve Turre – trombone

Scomparso nel marzo 2020 all’età di 81 anni, McCoy Tyner (ospite col suo trio di Udin&Jazz nel 1996 in un memorabile concerto con il compianto Michael Brecker) è indiscutibilmente nel pantheon dei geni assoluti del pianoforte, quelli che hanno spinto il jazz nell’era moderna all’inizio degli Anni ’60. Partito con Benny Golson e Art Farmer, lodato per la sua partecipazione al leggendario e rivoluzionario quartetto di John Coltrane, questo stravagante artista di stile ha forgiato il proprio successo personale nel corso degli anni, esplorando nel corso del tempo tutte le forme della tradizione afroamericana in un mix di hard bop e jazz modale, mai però vicino alla fusion, né al free. 

Dagli anni Ottanta ha girato il mondo, prima con Avery Sharpe al contrabbasso e Louis Hayes alla batteria, poi con una serie quasi infinita di gruppi. Proprio l’eclettico bassista Avery Sharpe, musicista classe 1954 di solida fondazione, che lo ha accompagnato per oltre vent’anni in innumerevoli band, si è messo alla guida di questa formazione di “all stars” internazionale e intergenerazionale. I McCoy Legends non sono soltanto un tributo a un maestro e alla sua eredità musicale, ma un ensemble davvero in grado di catturare la vastità e la diversità del suo repertorio e del suo catalogo. Una serie di composizioni oggi riproposte anche con alcuni musicisti già incrociati da Sharpe nel corso della sua articolata carriera: Antonio Faraò (pianoforte), Chico Freeman (sassofono), Ronnie Burrage (batteria) e Steve Turre (trombone). L’obiettivo è semplice: raccontare e rivelare al pubblico di oggi e ai fans di ieri la straordinaria ricchezza di un gigante del jazz con una musica lirica, energica e colorata.

GATO BARBIERI RELOADED | 11/07/2024

Andrea Polinelli – sax tenore / Massimo Fedeli – pianoforte / Simone Ndiaye – basso elettrico / Raul “El Cuervo” Scebba – batteria

Erede della grande tradizione dei “narratori in musica” del jazz afroamericano, simbolo dell’America Latina, delle sue peculiarità e anche delle sue battaglie, con la sua voce strumentale forte come un urlo. Ma anche autore di musiche da film immortali per il Gotha del cinema europeo, collaboratore di grandi compositori attraverso generi diversi, compresi il rock (Carlos Santana) e il pop, compresa la musica italiana (Pino Daniele, Antonello Venditti…) e autore poco conosciuto di “tormentoni” già negli anni ‘60…. Gato Barbieri (1932-2016) è stato uno dei più grandi: un compositore che ha attraversato i decenni nel segno della qualità e della versatilità. Dell’adattamento ai più diversi contesti, anche pop. Dimenticato un po’, per la verità più dal pubblico che dai colleghi, viene raccontato da Andrea Polinelli in un libro che è il frutto di oltre cinque anni di ricerca, trasferiti anche in un progetto sul palco. In Gato Barbieri Reloaded l’autore del volume, direttore e anche sassofonista, è affiancato da Massimo Fedeli (pianoforte), Simone ‘Ndyaje (basso elettrico) e Raul “El Cuervo” Scebba (batteria) per trasportare l’energia di Gato di nuovo dal vivo, come se le pagine del libro prendessero forma in suono. Il percorso cronologico del concerto, che spazia dal 1961 al 2010, parte dall’Argentina e passa per l’Italia, attraverso composizioni da cui sono tratte le trascrizioni inedite che l’autore ha realizzato e inserito nel libro, anche se non mancano esecuzioni celebri, specie  del periodo d’oro “terzomondista”.

FANTASTIC NEGRITO | 11/07/2024

Fantastic Negrito – voce, chitarra / Bryan Simmons – tastiere / Andrew Levin – chitarra / Clark Sims Gaines – basso / Scott Keller – batteria

Il 2024 celebra esattamente dieci anni dalla nascita di un nome artistico, alter ego o brand che oggi è il simbolo stesso di un certo modo di intendere e proporre la black music: Fantastic Negrito. La stella eclettica, attivista, sognatore, ideatore di una fattoria urbana, ecc., nato con l’articolato nome di Xavier Amin Dphrepaulezz, è uno degli artisti afroamericani più premiati del nuovo millennio. Un innovatore che non ha mai abbandonato la tradizione e l’idea di portare le “radici nere” a tutti. Dopo un album col suo nome d’arte nel 2014 e il primo Grammy per “The Last Days of Oakland” nel 2016, fa il bis di riconoscimenti due anni dopo con “Please Don’t Be Dead”. Il terzo Grammy arriva per “Have You Lost Your Mind Yet?” del 2020, ma il vertice artistico è “White Jesus Black Problems”, uscito due anni dopo: un lavoro dove, oltre a blues, rock, soul e funk, si percepiscono gospel, country, psichedelia… Una grande ricchezza di suoni ispirata a quegli artisti Anni ‘70 che si sono spinti oltre i confini, riassunta in un “concept” che per molti è stato anche “album dell’anno”. In parte storia d’amore – quella interrazziale e illegale dei suoi antenati, una serva bianca e uno schiavo di colore nella Virginia del 1750 -, in parte lezione di storia, è un’ode alla forza della famiglia e alla resilienza del genere umano. E affronta in maniera audace temi come il razzismo, il capitalismo e il vero significato della libertà, estendendo idealmente la paternità dei suoi avi a tutti gli afroamericani che vivono negli States. Nel 2023 è uscita la versione acustica dell’album, “Grandfather Courage”, re-immaginata e più intima, con richiami alla musica delle radici nere – il gospel, gli spiritual… – colorata di blues, jazz e richiami al Delta.

AEHAM AHMAD & CORNELIUS HUMMEL | 12/07/2024

Aeham Ahmad – pianoforte / Cornelius Hummel – violoncello

L’immagine del pianista che suonava in mezzo alle macerie di Yarmouk, in Siria, è di quelle che sono rimaste impresse nella memoria in questi anni a dir poco difficili. Un piccolo esempio, forse, di come la musica sia sempre presente, anche nei momenti più tragici. Aeham Ahmad, che a Udin&Jazz si esibirà assieme al violoncellista tedesco Cornelius Hummel, è cresciuto come rifugiato palestinese nel campo profughi siriano di Yarmouk a Damasco. A cinque anni ha imparato a suonare il pianoforte, prima al Conservatorio e poi all’Università. Mentre la popolazione di Yarmouk durante la guerra civile crollava da 150 mila a 16 mila persone a causa di guerra, assedio e fame, lui trasportava il suo pianoforte su un rimorchio, suonando per le strade e in luoghi pubblici. I video di queste esibizioni, spesso con un pubblico composto in gran parte da bambini, sono stati condivisi sui social network e la sua storia ha fatto così  il giro del mondo. Quel pianoforte è stato distrutto nell’aprile 2015, bruciato dall’Isis, quando i combattenti dello Stato islamico hanno invaso il campo profughi. Ahmad ha dovuto lasciare la sua casa e ha attraversato la rotta balcanica per andare in Germania, dove ha ricevuto il Premio Internazionale Beethoven per i diritti umani, la pace, la libertà, la riduzione della povertà e l’inclusione. La sua autobiografia “Und die Vögel werden singen” (in Italia “Il pianista di Yarmouk”, uscito per La nave di Teseo) è stata pubblicata nel 2017: sono 350 pagine di storie di morte e miseria che si intrecciano ad atti di resistenza, una costante sin dalla sua nascita.

CORY HENRY | 12/07/2024

Cory Henry – tastiere, voce / TaRon Lockett – batteria / Josh Easley – basso / Nicholas Semrad – tastiere.

Per la critica è “uno dei migliori musicisti di organo Hammond B-3 della sua generazione”. Per gli appassionati delle ultime generazioni, il polistrumentista Cory Henry è stato il tastierista di quell’incredibile collettivo musicale multiforme che sono gli Snarky Puppy, coi quali ha suonato fino al 2018. Ma la sua carriera era iniziata molti, molti anni prima. Per la precisione, suonando l’organo ad appena 6 anni all’Apollo Theatre di Harlem e poi entrando a 19 nella band di Kenny Garrett. Da allora, ha girato e registrato con alcuni dei più grandi artisti, anche mainstream come Bruce  Springsteen, oltre a The Roots, P. Diddy… La sua carriera solista, sempre portata avanti da ricercatore di modalità originali dell’uso delle tastiere, era già partita dieci anni fa, nel 2014, con l’album “First steps” ma, dopo i tre Grammy con gli Snarky Puppy, la svolta definitiva è arrivata con The Funk Apostles. Un progetto formato con musicisti incontrati lungo il percorso, nel corso degli anni, ispirato all’energia degli artisti afroamericani degli anni d’oro, i ‘60 e i ‘70. Una  miscela inebriante di blues, soul, R&B, funk, gospel e afrobeat, ma che va oltre i generi per poter essere futuristico e contemporaneo al tempo stesso. Una celebrazione della black music alla massima potenza, in cui Cory si dimostra anche cantautore profondo e visionario. Il penultimo album “Operation Funk”, nominato ai Grammy Awards 2023 come “Best Progressive R&B Album”, ha allargato la schiera dei suoi fan in tutto il mondo. A febbraio poi è uscito “Church”, un lavoro che vede l’ex ragazzo di Brooklyn alle prese con un repertorio di inni da chiesa e con una marea di ospiti.

LA MUSICA È DI CASA | 13/07/2024

concerto partecipato per bambini e famiglie

Giovanna Pezzetta – pianoforte / Leo Virgili – theremin, chitarra, trombone / Stefano Gion Fattori – contrabbasso

Musiche da ballare, da cantare insieme e da giocare con il corpo: il blues delle scale, il blues dei baci ma anche il concerto in cucina per piatti, cucchiai e tegami sono solo alcune delle canzoni che verranno suonate dal vivo e che coinvolgeranno il pubblico in un divertente gioco musicale che accompagnerà grandi e piccoli in un girotondo di emozioni, risate e perfino di qualche piccola paura. Un racconto poetico vestito di musica scritta su misura per far cantare le parole con la voce e con il corpo.

MARC RIBOT – The Jazz Bins | 13/07/2024

Marc Ribot – chitarra, voce / Greg Lewis – organo Hammond B3 / Joe Dyson – batteria

Prima che un virtuoso, è un’icona della chitarra, un musicista con uno stile tutto suo che ha collaborato con grandi artisti, spesso facendogli svoltare la carriera. Prima di lavorare con Tom Waits, Elvis Costello, Vinicio Capossela e John Zorn, solo per citarne alcuni, Marc Ribot si è mosso nella New York “downtown”, tra il CBGB’s e l’effimera ma seminale scena “no wave”. Nel 1979, per i suoi primi concerti in assoluto in una tournée internazionale, accompagnò la leggenda dell’organo jazz “Brother” Jack McDuff. Non fu una coesistenza facile, a causa di quelle che oggi si chiamano “divergenze artistiche”, né sul palco né fuori, e anche per questo non esistono registrazioni a testimonianza di quell’incontro. A decenni di distanza, Marc Ribot ha deciso di riprovare quell’itinerario artistico che arrivava dritto dalla scena Soul Jazz degli Anni ‘60 con un trio, The Jazz-Bins. Una formazione che ruota attorno all’Hammond B-3 di Greg Lewis, uno dei virtuosi indiscussi dello strumento, completato dalla batteria del giovane talento Joe Dyson. Groove densi e improvvisazione radicale – ma senza mai perdere di vista la tradizionale ‘moderazione’ di Marc -, che richiamano tanto il jazz club Sparky’s di Newark quanto il tempio newyorkese CBGB, sono il frutto di questo nuovo progetto che ruota decisamente attorno al suono dell’organo Hammond. Non si tratta però solo di un viaggio nel passato, verso sonorità “antiche”, ma verso il futuro, per un autentico superamento di generi e definizioni che attinge a una scena incastrata all’incrocio tra il jazz, il soul e il punk. Una scena che in fondo non è mai esistita veramente. Anche se, stando a Ribot, “avrebbe dovuto esistere, esisterà ed esiste ogni volta che le persone abbandonano i loro preconcetti sul ‘genere’ abbastanza a lungo da sentire il groove”.

GRETCHEN PARLATO & LIONEL LOUEKE | 13/07/2024

Gretchen Parlato – voce / Lionel Loueke – chitarra

Nata a Los Angeles nel 1976 ma newyorkese di adozione, la “figlia d’arte” Gretchen Parlato è una pluripremiata vocalist dalla carriera ben avviata, che ha inciso una manciata di album solisti e realizzato numerose collaborazioni con artisti del calibro di Wayne Shorter, Herbie Hancock, Marcus Miller, Terence Blanchard, Esperanza Spalding… Negli anni ha sviluppato una tecnica particolare e personale che è un misto di scat e bossa nova, con un senso del ritmo naturale che a tratti sfuma pure in atmosfere lounge. La sua ultima produzione è una collaborazione con il chitarrista Lionel Loueke, un virtuoso dalla tecnica solida ma sottile, capace di richiamare anche le atmosfere tradizionali dell’Africa occidentale. Dopo anni di conoscenza, stima e collaborazioni è nato l’album “Lean In”, dove suonano anche il marito Mark Guiliana – il batterista scelto da David Bowie per il suo leggendario album di commiato “Blackstar” – e la figlia adolescente Marley, oltre alla moglie di Lionel, Lisa Loueke. Tra una chitarra “obliqua” e voci che s’intrecciano alla perfezione, l’album arriva dappertutto: dall’Africa al Brasile, dal jazz ai ritmi latini, al pop-rock, dal R&B alla world music, senza mai perdere l’equilibrio, sfiorando la ambient e recuperando radici afrobeat, con un paio di rivisitazioni inedite per il genere e lontane dai soliti standard (compresi i rockettari Foo Fighters). Un connubio che sintetizza decenni di musiche diverse senza mai perdere il pathos originale.

NICOLETTA TARICANI – Elettro trio | 14/07/2024

Nicoletta Taricani – voce, loop station / Mattia Romano – chitarra / Alessio Zoratto – basso elettrico

Nata a Siracusa nel 1992, a Udine dal 2004, dove si è diplomata al Conservatorio “Tomadini” prima di ottenere la laurea in canto jazz al “Tartini” di Trieste, Nicoletta Taricani ha fatto il suo esordio discografico nel 2021 con l’album “In un mare di voci”: un progetto di integrazione sociale, che utilizza la musica e la narrazione per raccontare il viaggio migrante nel Mediterraneo, nato con la collaborazione del giornalista d’inchiesta Fabrizio Gatti. Il secondo album di un’artista da sempre attenta alle contaminazioni come strumento artistico e sociale si intitola “Memorie” ed è un viaggio nella sua terra d’origine, a Palermo, attraverso la figura di Letizia Battaglia. La fotoreporter che ha raccontato dietro all’obiettivo della sua macchina fotografica gli anni di piombo e le guerre di mafia della sua città. In trio con Mattia Romano (chitarra) e Alessio Zoratto (basso), Nicoletta ripercorre le “memorie” di Palermo raccontandole con un linguaggio moderno, in un album denso di suggestioni che già dal titolo svela il senso di una ricerca umana e intellettuale, intima ed artistica. Un lavoro che rappresenta l’occasione per dare corpo alla sua idea di musica, alla convinzione che comporre equivalga a fotografare. Nove brani che raccontano una storia tra sperimentazione, jazz e folklore, con un omaggio a una grande artista friulana che se ne è andata troppo presto, Claudia Grimaz, omaggiata in un brano della tradizione balcanica con cui Nicoletta Taricani ha vinto la prima edizione del Premio Grimaz.

DANIELA PES | 14/07/2024

Daniela Pes – voce, synths, samplings / Maru Barucco – synths, elettronica

Mariagiulia Degli Amori – percussioni

Cantante, strumentista e musicista elettronica, nata nel cuore della Gallura nel 1992, già vincitrice nel 2017 del prestigioso premio Andrea Parodi, dei premi Nuovoimaie (2017 e 2018) e Siae – miglior musica nell’ambito di Musicultura, Daniela Pes è uno dei nomi più originali delle ultime stagioni. Il suo album “Spira”, uscito nella primavera 2023 e prodotto da Iosonouncane, è la celebrazione visionaria della lingua che ritorna suono. E del suono che diventa utopia (il disco le è valsa anche la Targa Tenco 2023 come opera prima). Con una formazione jazz alle spalle, forte di una assoluta libertà compositiva, è una personalità atipica rispetto alla scena attuale per l’utilizzo della voce come strumento e il lavoro sulla dimensione testuale. Nell’album canta infatti in una lingua che non esiste (ancora), fatta di antiche parole galluresi, frammenti di termini italiani, vocaboli totalmente inventati: molecole organiche di una lingua inedita in cui i versi sono svincolati dalla metrica e le parole non veicolano un concetto, ma puro suono. Forse inaccessibile dal punto vista razionale e però inebriante dal punto di vista emotivo. Composte alla chitarra, al pianoforte e con il software Ableton nell’arco di tre anni, le tracce si sviluppano come flussi sonori più che come brani. E sembrano disegnare la musica di un rituale sciamanico celebrato in un remoto e allucinato futuro per evocare nuove divinità. Lunare e misterica, Daniela Pes accede alla dimensione primordiale del linguaggio per definire un nuovo archetipo di comunicazione, trasportando l’ascoltatore nei meandri di un’iniziazione, tra elegante e oscura elettronica dai beat a tratti galoppanti e ambient dal respiro cosmico, dove la forma canzone viene puntualmente destrutturata.



Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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