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Uffici sguarniti, ci pensa la Magnifica Comunità di Montagna Dolomiti friulane, Cavallo e Cansiglio

DiRedazione

Gen 6, 2025

DUE DIPENDENTI DELLA MAGNIFICA A SUPPORTO DEI COMUNI

I giovani formati per coprire posti vacanti nei piccoli Municipi

“Un modo per rafforzare il senso di comunità”, dice il Presidente Salatin

I piccoli municipi periferici sono in difficoltà per il continuo turn over di personale e la rinuncia al posto fisso da parte dei più giovani? La Magnifica Comunità montana delle Dolomiti friulane, Cavallo e Cansiglio cerca di ovviare al problema della carenza di pianta organica nelle realtà alpine formando due dipendenti “a chiamata”. Di fatto sono due collaboratori della Magnifica pronti a prendere servizio in questa o quella realtà in caso di contingenti situazioni di difficoltà. In questo modo si tamponano eventuali emergenze in attesa che vengano indetti i concorsi per coprire definitivamente gli incarichi vacanti. Hanno aderito al progetto 8 delle 12 amministrazioni che fanno parte della Cm e che al momento risultano le più esposte al rischio di “buchi vuoti” nei rispettivi staff: nell’ordine si tratta di Andreis, Barcis, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Frisanco e dei due Tramonti. Nel quartier generale di Barcis si sta terminando la fase di preparazione dei protagonisti di questo piano di investimento. I neoassunti saranno presto incardinati a turno in Comuni diversi. Il servizio godrà di un minimo di 8 ore alla settimana per municipio e potrà prevedere la presenza ma anche l’attività da remoto. “Siamo davvero grati a questi due giovani che hanno accolto positivamente la proposta di essere via via assegnati a più sedi dislocate sul territorio – ha commentato al proposito il presidente delle Dolomiti friulane, Cavallo e Cansiglio, Dino Salatin -. Tentiamo una strada alternativa per arginare un fenomeno sociale e umano che non ha precedenti nel recente passato: molto spesso i candidati che vincono il posto rinunciano poi all’opportunità di entrare nella pubblica amministrazione. Scattano infatti paure infondate perché si pensa che operare in montagna comporti disagi insormontabili. Non è così. Stiamo lavorando per far cambiare prospettiva alle nuove generazioni, facendo conoscere la vera attrattività delle Terre alte del Pordenonese”. Salatin ha concluso ricordando la necessità di garantire i servizi essenziali in paesi che “grazie a esperienze aggregative di questo tipo riscoprono il senso di appartenenza ad una comunità unita”. La Cm sta aggirando il problema anche grazie a concorsi di massa destinati alle necessità di pianta organica dell’intero comprensorio: vengono cioè indetti dei bandi per determinate figure professionali e si creano delle liste di attesa tra chi non arrivi primo. Non appena in qualche ufficio si dovesse manifestare la necessità di un’assunzione, ciascuno dei 12 Comuni può “pescare” direttamente dalla graduatoria già disponibile, abbattendo così spese e tempi burocratici.

Di Redazione

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