Con i concerti del 22 e 23 maggio si chiude insieme a Filippo Gamba la 91 ^ stagione della Società dei Concerti Trieste, così come si chiude il ciclo dedicatoall’esecuzione integrale delle sonate di Beethoven che hanno impegnato il pianista a Trieste negli ultimi cinque anni. Due concerti per ascoltare le ultime sonate del compositore viennese, dove la sonorità del pianoforte viene portata alla sua massima espressione, e legate alla nostra città da una storia curiosa che vede l’ultimo pianoforte di Beethoven, su cui furono realizzate, transitare per Trieste.
La prima serata, lunedì 22 maggio, si terrà come di consueto alle 20.30 al Teatro Verdi di Trieste con l’esecuzione delle opere 109, 110 e 111. Martedì 23 maggio invece il pianista suonerà – alle 18.30 e alle 20.30 – in Porto Vecchio, luogo in cui si pensa sia stato conservato per un certo periodo uno dei pianoforti del musicista, quando lo strumento fu trasferito da Londra alla residenza viennese; quello con cui probabilmente trascrisse alcune delle ultime sonate tra cui la sonata op.106 proposta martedì insieme a una visita gratuita, per chi lo desidera, al Magazzino 26, tra le 19.30 e le 20.30 (posti limitati, prenotazioni sul sito societadeiconcerti.it), grazie alla collaborazione con l’I.R.C.I. Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata. Il concerto di martedì, che si terrà in Sala Luttazzi, è realizzato in collaborazione con il Comune di Trieste nell’ambito della rassegna “Una luce sempre accesa”.
La conclusione del ciclo completo delle 32 sonate e le peripezie logistiche che legano Trieste al pianoforte fabbricato dall’inglese Broadwood invitano a ripercorrere le tante vicende che, nel quarantennio a cavallo fra Settecento e Ottocento, legano uno strumento in forte evoluzione al suo mentore più vulcanico: Beethoven. Una storia che si lega alla sempre più pronunciata sordità del compositore e che si potrà approfondire nelle interessantissime note di sala del concerto scritte da Enzo Beacco e carpire nell’ascolto dell’esecuzione di questi brani dal “filosofo del pianoforte”, come è stato definito Gamba dal leggendario pianista russo Vladimir Ashkenazy, in occasione della premiazione al prestigioso Concorso Gèza Anda di Zurigo.
Diplomato al Conservatorio di Verona, oggi Gamba è docente di pianoforte presso la Musik-Akademie di Basilea e porta avanti una carriera internazionale che lo ha portato ad esibirsi in tutta Europa e apparire come solista a fianco di orchestre come i Berliner Sinfoniker, la Wiener Kammerorchester, la Staatskappelle di Weimar, la Camerata Academica Salzburg, l’Orchestra della Tonhalle di Zurigo e della City of Birmingham, sotto la bacchetta, tra gli altri, di Simon Rattle, James Conlon, Armin Jordan e Vladimir Ashkenazy. Filippo Gamba incide per Sony e Decca e negli ultimi anni si è dedicato con passione proprio all’esecuzione integrale delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven.
«Trieste è una città che mi ha ospitato per molti anni e per molti concerti – racconta il M° Filippo Gamba – ma sono soprattutto grato dell’invito della Società dei Concerti Trieste a compiere questa impresa dell’integrale delle Sonate di Beethoven. Per me assume un significato affettivo molto importante questa conclusione del ciclo – aggiunge – sarà un’emozione particolare perchè per ogni pianista significa concludere qualcosa di veramente importante; si ha la sensazione di aver fatto qualcosa di importante nella vita, di aver compiuto un ciclo che per noi musicisti è una specie di Bibbia. Quindi ringrazio la Società dei Concerti che mi ha dato questa occasione e soprattutto il pubblico triestino che è stato sempre molto caloroso nei miei confronti e sempre molto presente. Spero di vedervi numerosi e di potervi salutare con questa degna conclusione della summa pianistica dell’ultimo Beethoven».
La Sonata op. 106 Hammerklavier, di monumentale dimensione è un brano assimilabile alla tradizione mentre le tre ultime hanno ciascuna una ben diversa architettura. La Sonata n. 30 op. 109 è costituita da frammenti, tra una specie di sonata in miniatura e un tema con sei variazioni, le ultime sospese su trilli e arpeggi. La Sonata n. 31 op. 110 è più ampia, con movimenti disposti in modo inconsueto, quasi a specchio deformante. Ancora diversa è la forma della Sonata n. 32 op. 111, tra spunti ritmici pre-jazzistici e vaporosi trilli in un registro acuto che il sordo Beethoven faticava a sentire, pretendendo, inutilmente, dai fortepiani di allora l’aiuto di una dinamica “sforzata”.
Anche questo lunedì, alle 19.15, si terrà per i curiosi al Caffè degli Specchi, l’incontro prolusione al concerto con il pianista insieme al direttore artistico della Società dei Concerti Trieste, Marco Seco, durante il quale racconteranno i programmi degli ultimi concerti in stagione. La biglietteria della SdC è aperta la sera del concerto al Teatro Lirico “G. Verdi” dalle 18.00 alle 20.15 oppure si può acquistare il biglietto online.
La Stagione 2022-20223 della SDC Trieste, che è fondatore del Comitato AMUR e membro di AIAM, è realizzata con il patrocinio del Comune di Trieste e grazie al contributo del Ministero della Cultura, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con il sostegno di Orologeria Bastiani rivenditore autorizzato Rolex, Farmacie Neri, BancaTer, della Fondazione CrTrieste e Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, di tutti i Soci e con il partenariato della Fondazione Teatro Lirico G. Verdi.
In copertina : Gamba Filippo