Chiuso il bilancio 2023, si guarda alla stagione irrigua ormai alle porte
Qualche scintilla sul Rio Rugo, rimesso a nuovo e in sicurezza idraulica
Il Consorzio di bonifica Cellina Meduna chiude il 2023 con un utile superiore al milione di euro. Il Consiglio dell’ente irriguo ha approvato il bilancio consuntivo con 24 voti a favore e 3 contrari. Il risultato finanziario si è reso possibile grazie ad un oculato utilizzo delle risorse energetiche il cui prezzo di mercato è letteralmente esploso nel novembre del 2022. Anche gli interessi maturati sulle giacenze di cassa hanno aiutato l’ottima performance del Cellina Meduna, da sempre attento al corretto impiego dei fondi disponibili. Durante la riunione il Presidente Valter Colussi ha illustrato le attività svolte lo scorso anno dopo la terribile stagione del 2022, caratterizzata da una siccità definita ormai storica. Il Consorzio ha saputo superare la congiuntura economica sfavorevole e consolidare il processo di riorganizzazione interna che prosegue da qualche tempo. L’obiettivo resta quello della modernizzazione delle tecniche di coltivazione per preservare l’acqua, un bene sempre più prezioso anche nell’ex piovosissimo Friuli. Non è mancato qualche momento di acceso confronto, innescato dal gruppo di minoranza che ha votato contro il bilancio e ha rinfocolato una recente polemica in merito al rio Rugo. Si tratta di una canalizzazione che attraversa i Comuni di Sequals e Spilimbergo e oggetto di lavori di regimazione idraulica e pulizia delle sponde da parte del Cbcm.Ai proprietari di immobili che si affacciano sul bacino di deflusso in questione è stato richiesto un canone, spesso limitato a poche decine di euro, come imposto dalla legislazione vigente e dai regolamenti. Colussi ha dettagliato l’intervento di manutenzione portato a termine e il contesto normativo che ha legittimato le istanze a titolo di contributo spese. “Una vicenda strumentale montata dall’opposizione, riconducibile più a questioni di carattere personale che reali visto che al proprio interno milita un ex Presidente che ha sempre richiesto a consorziati e cittadini questi pagamenti”, ha concluso Valter Colussi ricordando che fin dai tempi dei primi Regi decreti del 1933 è la legge ad obbligare la compartecipazione agli oneri di bonifica. “E’ curioso esser attaccati per aver garantito la piena funzionalità di un canale di scolo e evitato quindi allagamenti e danni al territorio”, è stata la chiosa a margine dell’assemblea.