Il riscatto dei Comuni rustici di carducciana memoria riproposti come radice collettiva di socialità, autonomia e civismo al secondo appuntamento culturale codroipese organizzato dagli studiosi Zorzini e Travain a sostegno di una rinnovata presa di coscienza delle comunità locali.
Altra grande serata di cultura civica popolare nel cuore del Friuli, a Codroip, dedicata stavolta alle comunità storiche del territorio riduttivamente definite frazioni. Organizzatori dell’iniziativa spontanea, nel quadro di un ciclo d’incontri mensili: lo studioso locale Maurizio Zorzini, referente del gruppo “Codroipo nel tempo”, ed il prof. Alberto Travain, presidente del “Fogolâr Civic di Udin”, docente e storico del Friuli e dell’area Alpe Adria: l’uno, accreditato cultore e raccoglitore soprattutto di documentazione fotografica del vissuto del territorio, documentazione spontaneamente affidatagli dalla cittadinanza, a formare sorta di grande album partecipato della comunità; l’altro, civista e intellettuale udinese, insegnante a Codroipo dove nel giro di pochi anni ha ingenerato, attraverso mille iniziative scolastiche e non soltanto, una rinascenza dell’identità civica e culturale locale nell’immancabile prospettiva internazionale cui certo richiamano Storia e Geografia. La serata, sin dal titolo bilingue “Codroipo frazioni. Identità distinte da recuperare e valorizzare / Codroip frazions. Identitâts distintis di rinfrescjâlis e invalorîlis” si è tenuta presso il Taxi Bar di Via Battisti, la “promenade” dell’otto-novecentesco borgo codroipese della Stazione. Di fronte ad un pubblico ancora una volta folto e qualificato, hanno preso la parola, oltre ai relatori, per un cordiale indirizzo di saluto ed una riflessione introduttiva l’Assessore municipale alla Protezione Civile, quindi al civismo per eccellenza, Luca Comisso; il Sindaco dei Ragazzi, lo studente Pietro Mangiacapra; la Vicaria scolastica del locale Istituto comprensivo, il maggiore del Friuli e uno dei più grandi d’Italia, prof.ssa Lucia Schiller; il presidente dell’Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, Eros Cisilino, a testimonianza di un’attenzione della Regione al tema delle identità non solo linguistiche ma anche civiche e culturali. Tutti concordi nell’apprezzare i modi e gli intenti dell’iniziativa nonché l’impegno generoso profuso, ciascuno nel suo campo, dai due promotori, riconoscendo la necessità di partire dal locale per poter al globale in termini degni e costruttivi. La serata si è aperta con il taglio di un nastro di colore vere, riferimento al tiglio, l’albero sacro delle comunità rustiche della Mitteleuropa anche immortalato, secondo leggenda, dal nome stesso dell’antico “Tiliaventum”, il vicino Tagliamento, “fiume dei tigli”. E il prof. Travain ha parlato di “cutuardis storiis di comunitât sul cuadrivi dal Friûl”, quattordici storie di comunità al quadrivio del Friuli: “comunità” non frazioni, come delicatamente e ammirevolmente le definisce il vigente Statuto comunale codroipese. Un appassionante excursus, sulla vicenda locale dei Comuni rustici di carducciana memoria, ricordando vicinie, degani, podestà, giurati, portonieri; lo scontro tra popolo e feudatari, con i loro gastaldi, capitani, cancellieri; le lotte per i giuspatronati e per le nomine dei parroci. Una storia capace di donare al presente non solo radici ma anche carattere, pertinacia, grinta, spirito d’indipendenza e non soggezione, ha rimarcato il professore. Incalzante ed affascinante poi la rassegna, curata dal Zorzini, di foto d’epoca, riferite alla vita sociale delle quattordici località. Luoghi, volti riconosciuti, ricordi, l’aggiunta del particolare, il commento dolente sulla rarefazione dei luoghi d’incontro: una terapia di comunità, insomma; una retrospettiva del vissuto locale. Non a caso l’applauditissimo “sindicut” Mangiacapra ha riassunto lo spirito dell’evento sottolineando, in chiusura, come la condivisione di queste memorie del passato innanzitutto possa essere utile ad unire nel presente. Ecco l’intento ed il senso civico di una promozione della memoria storica a partire dalle microrealtà locali.
