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Un’intensa serata a Palazzo Casalini con “Anna – Il volto oscuro di OnlyFans” di Moira Manzoli

DiRedazione

Nov 9, 2025

Dialogo profondo tra la giornalista Sara Zanferrari e la giovane autrice rodigina nel secondo appuntamento della rassegna “Quello che le donne scrivono”

Il secondo appuntamento della rassegna “Quello che le donne scrivono” ha acceso i riflettori su un tema delicato e attualissimo: la deriva digitale e le fragilità femminili raccontate nel romanzo “Anna – Il volto oscuro di OnlyFans”, opera prima della scrittrice rodigina Moira Manzoli.
L’incontro, ospitato venerdì sera nel Salone d’Onore di Palazzo Casalini, è stato condotto con competenza e sensibilità dalla giornalista e blogger Sara Zanferrari, che ha guidato una conversazione intensa e profonda, capace di catturare l’attenzione e l’emozione del pubblico.

Rodigina, classe 1980, residente ad Arquà Polesine, Moira Manzoli ha maturato una lunga esperienza come ghostwriter prima di debuttare come autrice. Il libro, pubblicato in self-publishing a inizio 2025, è ispirato a una storia vera: quella di una giovane studentessa di medicina che, attratta dal miraggio del guadagno facile, si lascia trascinare in un vortice di dipendenza e alienazione legato al mondo dei contenuti online.

«Non si capisce come mai un libro di tale forza e attualità non abbia trovato un editore disposto a pubblicarlo», ha osservato Zanferrari, elogiando la capacità narrativa della Manzoli e l’urgenza dei temi trattati. Le sue domande, puntuali e mirate, hanno messo in luce la complessità della vicenda, offrendo al pubblico diverse chiavi di lettura: la fragilità delle nuove generazioni, il valore dell’amicizia autentica e il bisogno di riconoscimento che spesso si trasforma in dipendenza.

Il pubblico, numeroso e attento, ha seguito con partecipazione il dialogo, lasciandosi coinvolgere dal racconto e dalle riflessioni scaturite. Senza mai svelare troppo della trama, le due protagoniste hanno saputo offrire molteplici chiavi di lettura: il richiamo pericoloso del guadagno facile e della visibilità digitale; la fragilità emotiva di chi, in cerca di riconoscimento, finisce per essere manipolato; il valore dell’amicizia autentica, che invita a fermarsi, a riflettere e a non cedere alle lusinghe del virtuale.

Nelle parole di Moira Manzoli è emersa la consapevolezza di una generazione esposta a nuovi rischi invisibili, dove i confini tra libertà e sfruttamento si fanno labili. «Raccontare questa storia – ha spiegato l’autrice – significa dare voce a chi non ha più la forza di parlare, ma anche ricordare che da ogni caduta è possibile rinascere».

«La narrativa contemporanea ha il compito di raccontare ciò che accade oggi, di dare voce a chi non ne ha, soprattutto quando le storie nascono ai margini del sistema editoriale – ha osservato Sara Zanferrari –. Libri come quello di Moira Manzoli ci ricordano che la letteratura non deve solo intrattenere, ma anche disturbare, interrogare, spingerci a guardare in faccia la realtà e a riflettere su chi siamo davvero come società».

«Serate come questa – ha commentato in chiusura Chiara Paparella, presidente del CRAMS e ideatrice del progetto – dimostrano quanto la letteratura possa aiutarci a comprendere la realtà e a dare voce al coraggio delle donne. “Quello che le donne scrivono” vuole essere un luogo di incontro, di riflessione e di libertà».

La rassegna, organizzata dal CRAMS con il sostegno di Bvr Banca Veneto Centrale e il patrocinio del Comune di Rovigo, della Provincia di Rovigo e della Consigliera di Parità della Provincia, prosegue venerdì 14 novembre alle ore 18.00, sempre a Palazzo Casalini, con la presentazione del romanzo “Hostal Levante” di Lella Toscano (Apogeo Editore).


Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Di Redazione

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