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Venezia82 – Francesco Di Leva, Mario Di Leva e Loris G. Nese presentano oggi “Una cosa vicina”

DiRedazione

Ago 29, 2025

Lapazio Film e Rai Cinema

presentano

UNA COSA VICINA

(A NEAR THING)

un film di Loris G. Nese

in prima festivaliera alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia 

sezione Giornate degli Autori – Notti Veneziane

UNA COSA VICINA

(A Near Thing)

un film di

Loris G. Nese

voice over:

Francesco Di Leva, Mario Di Leva

prodotto da

Lapazio Film

con Rai Cinema

paese di produzione:

Italia

anno:

2025

durata:

90 minuti

colore, bianco e nero

prima festivaliera: 

venerdì 29 agosto 2025 ore 21.30

sala Laguna, Lido di Venezia (previa prenotazione)

 82ª Mostra del Cinema di Venezia 

sezione Giornate degli Autori – Notti Veneziane

saranno presenti all’incontro moderato dal critico Antonio Pezzuto:

Loris G. Nese (regista, sceneggiatore e animatore)

Francesco Di Leva (voice over)

Mario Di Leva (voice over)

Chiara Marotta (produttrice e montatrice)

Raffaele Caputo (compositore delle musiche originali)

Flavio Califano (fonico e operatore)

replica: sabato 30 agosto ore 13

 sala Laguna (Lido di Venezia)

DISTRIBUZIONE THEATRICAL: prevista entro la fine del 2025

trailer:

CREDITS

Regia e sceneggiatura: Loris G. Nese

con le voci di Francesco Di Leva e Mario Di Leva

prodotto da Chiara Marotta

produttore delegato per Rai Cinema: Gabriele Genuino

una produzione Lapazio Film con Rai Cinema

fotografia e animazioni: Loris G. Nese

fonico di presa diretta e operatore: Flavio Califano

montaggio e montaggio del suono: Chiara Marotta

sound design animazioni: Davide Maresca

sound design e mix: Tommaso Barbaro

musiche originali: Raffaele Caputo

con la partecipazione di Tancredi Marotta, Flavio Califano

studio di registrazione: Snap Music Studio

post audio: Fullcode

color correction, grafiche, VFX, laboratorio di post-produzione digitale: Lapazio Film

traduzioni: Mark Mathias David

ricerca materiali d’archivio: Chiara Marotta

materiali d’archivio forniti da Teche Rai su licenza di Rai Com S.p.A., Archivio Luce Cinecittà, AAMOD – ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO ETS, archivio tratto da “La città possibile” diretto da Vincenzo Bassano con i testi di Epifanio Ajello, a cura del sindaco di Salerno Vincenzo Napoli

Le riprese si sono svolte nel Comune di Salerno.

Il film è prodotto da Lapazio Film con Rai Cinema. Ha ricevuto il contributo di Regione Campania – Film Commission, MiC, Siae, CSC, è stato sviluppato nell’Atelier del Cinema del Reale di FilmaP, e nell’ambito del workshop produttivo del Milano Film Network / In Progress MFN, è stato selezionato al DOK Co – Pro Market di DOK Leipzig, ai Cinemed Meetings di Montpellier. Ha ricevuto la Menzione Speciale al Premio Solinas, ed è vincitore dei premi di sviluppo Archivio Aperto Professional e del Riff Pitch Lab.

SINOSSI

Negli anni novanta un bambino cresce circondato da profondi segreti. Gli uomini della sua famiglia, compreso il padre, muoiono troppo giovani, ma lui non è ancora in grado di capire il perché. Quando scopre che il suo cognome pesa come un marchio in città, ha l’impressione di rivedere la propria vita nei film gangster e horror che ama, specchio della violenza che gli ha cambiato la vita. È proprio attraverso il cinema che, ormai adulto, comincia a interrogarsi sul passato, a ricostruire la propria identità. Trasformare la sua storia in un film diventa l’unico modo per affrontare un’eredità ingombrante, e colmare un vuoto che lo accompagna da sempre.

DICHIARAZIONE DEL REGISTA LORIS G. NESE

«Il film nasce dalla voglia di raccontare la confusione che caratterizza una vita trascorsa tra dubbi sul proprio passato, che si insinuano sottopelle nell’interpretazione del mondo. Questo percorso emotivo parte dall’innocenza dell’infanzia, che porta con sé la fascinazione per il mito, passa per l’adolescenza alimentata dall’esaltazione del male, e arriva alla necessità adulta di cercare una verità più complessa, fuori dalla retorica della cronaca e dalla narrazione dominante. Alternando materiali d’archivio, animazione, filmati famigliari e riprese documentarie, il racconto cerca di restituire i molti punti di vista che compongono una storia famigliare segnata da scelte problematiche, profonde perdite, amore e resistenza quotidiana. Il cinema diventa lo strumento per porre domande forse irrisolvibili e costruire un’immagine possibile, parziale come tutte le altre». 

MUSICA, SUONO E MONTAGGIO in Una cosa vicina

La musica elettronica di Raffaele Caputo, composta da ripetizioni sonore tra downtempo e techno, restituisce atmosfere sospese nei momenti caratterizzati dall’attesa e dal dubbio, ma col procedere della narrazione si fa sempre più energica, a tratti violenta, quando i personaggi sono travolti dalla confusione, e si trovano a prendere posizione nella loro vita, una volta per tutte. Accanto alla musica, il lavoro sul suono ha avuto un ruolo fondamentale: dalle scelte di design sonoro di Davide Maresca e Chiara Marotta che accompagnano archivi e animazioni, realizzate dallo stesso Nese, ricostruendo ambienti e gesti con precisione sensoriale, fino al trattamento sonoro complessivo di Tommaso Barbaro, in cui effetti e dettagli acustici amplificano la percezione emotiva delle scene. Il montaggio di Chiara Marotta contribuisce in maniera decisiva a questo equilibrio: attraverso la relazione costante tra immagine e suono, accelera o dilata i tempi della narrazione, amplificando tensioni e risonanze emotive. Suono, musica e montaggio dialogano così come un unico tessuto espressivo, restituendo la complessità degli stati d’animo interiori e il ritmo profondo del racconto.

DICHIARAZIONE DELL’ATTORE FRANCESCO DI LEVA (voce del protagonista del film)

«Quando ho conosciuto Loris, la storia della sua terra e delle sue radici non lontane dalle mie, ho sentito una vicinanza, un senso di appartenenza. Non è la prima volta che lavoriamo insieme, e con lui ritrovo sempre un rapporto intimo, curato nelle piccole cose. Una cosa vicina è stato un gesto naturale. Credo nel talento, nella verità, e soprattutto nel valore delle scelte. Dare il mio contributo a un’opera come questa è un modo, silenzioso, per dire da che parte si sta».

NOTE BIOGRAFICHE DEL REGISTA

Loris G. Nese è regista, sceneggiatore, animatore, direttore della fotografia, co-fondatore della casa di produzione Lapazio Film. Laureato in Cinema a Bologna, crea racconti ibridi che attraversano fiction, animazione e narrazione documentaria. Tutti i suoi cortometraggi hanno ricevuto riconoscimenti a livello internazionale: nel 2018 Quelle brutte cose è premiato alla Settimana della Critica di Venezia e selezionato al Sundance. Due anni dopo Malumore è premiato a Torino, DOK Leipzig, Krakow, selezionato a Annecy Animation FF, Atlanta, Slamdance, Belfort Entrevues. Nel 2021 Il turno è in concorso nella sezione Orizzonti di Venezia e al Palm Springs International ShortFest. Nello stesso anno lavora alla fotografia e alle animazioni del lungometraggio di Chiara Marotta Il momento di passaggio, presentato all’IDFA. Nel 2023 Z.O. è premiato a Locarno, Brooklyn FF, in concorso ad Alice nella città (Festa del Cinema di Roma) e Cinemed di Montpellier. Attualmente è impegnato nello sviluppo di un film selezionato dal Torino Film Lab e da Biennale College. Dirige inoltre videoinstallazioni, serie documentarie e videoclip.

 FILMOGRAFIA DEL REGISTA

2025 Una cosa vicina (documentario ibrido)

2023 Z.O. (cortometraggio)

2021 Il turno (cortometraggio)

2020 Malumore (cortometraggio) 

2018 Quelle brutte cose (cortometraggio)

LA CASA DI PRODUZIONE: LAPAZIO FILM 

Lapazio Film è una società di produzione, distribuzione e promozione cinematografica fondata da Chiara Marotta e Loris G. Nese e caratterizzata da una forte sperimentazione nell’uso di tecniche diverse: dal live-action all’archivio, all’animazione 2D, alla stop motion, mescola i generi e spazia tra cinema di finzione e documentario. I cortometraggi che ad oggi ha prodotto e distribuito sono stati presentati e premiati nei principali festival internazionali: Quelle brutte cose (2018) è stato l’unico cortometraggio italiano selezionato al Sundance Film Festival, premiato alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia, mentre l’anno successivo Veronica non sa fumare ha vinto come Miglior Cortometraggio alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Nel 2020 il cortometraggio d’animazione Malumore viene premiato al DOK Leipzig, al Torino Film Festival e al Krakow Film Festival, guadagnando così anche l’accesso alla selezione degli Academy Awards (premi Oscar). Nel 2023 il cortometraggio d’animazione Z.O., con il voice over dell’attore Francesco Di Leva, è premiato al Locarno Film Festival come Miglior Cortometraggio dei Pardi di Domani dalla Giuria Giovani e per il Miglior Montaggio al Brooklyn Film Festival. Tra le sue collaborazioni Lapazio Film annovera la serie documentaria in trenta episodi I borghi dei racconti (2022), realizzata con Scuola Holden, e video-installazioni per Extralibera, lo spazio immersivo del Museo multimediale della lotta alle mafie curato dall’associazione Libera a Roma, per il quale ha utilizzato animazioni, archivi e live action. La società ha curato la post-produzione e le animazioni del lungometraggio Il momento di passaggio (2021), selezionato all’IDFA e premiato al Festival dei Popoli, e la post-produzione de Il Turno (2021), unico cortometraggio italiano in concorso nella sezione Orizzonti a Venezia. Produce Una cosa vicina, selezionato alla Mostra di Venezia nella sezione Giornate degli Autori – Notti Veneziane e co-prodotto con Rai Cinema. Attualmente Lapazio Film è impegnata nello sviluppo del lungometraggio di finzione Disneilend, selezionato a Biennale College di Venezia e al Torino Film Lab, e nello sviluppo del lungometraggio di finzione Unghie, selezionato al training In Progress del Milano Film Network.

Di Redazione

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