Viaggio nei grandi Quintetti della scrittura cameristica: sarà questo il filo rosso del prossimo concerto della Stagione cameristica Cromatismi 3.0 dell’Associazione Chamber Music Trieste, diretta dalla pianista e musicologa Fedra Florit, sostenuta dal MIC – Ministero della Cultura con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Banca Mediolanum, Suono Vivo – Padova e Zoogami. L’appuntamento è per mercoledì 20 marzo al Teatro Miela di Trieste con sipario alle 20.30, e vedrà protagonista in scena l’astro nascente del pianismo italiano, il giovane Alberto Chines, Steinway Artist dal 2020, impegnato insieme al Quartetto d’Archi Noûs, per una serata su pagine di due grandi compositori dell’est: Dmítrij Šostakóvič , innanzitutto, con il suo Quintetto in sol min. per pianoforte e archi op.57, una delle opere più significative dei nuovi ideali di chiarezza e di semplicità verso cui si rivolse la musica di Šostakóvičdopo lo sperimentalismo degli anni giovanili. La limpidezza dell’impianto costruttivo, la linearità dell’invenzione e dell’elaborazione tematica, la trasparenza degli intrecci contrappuntistici, la sobria eleganza della veste timbrica conferiscono a questa composizione un senso di fluente scorrevolezza. Subito dopo risuonerà il Quintetto op.81 n.2 per pianoforte e archi di Antonín Dvořák. Scritto nell’arco di meno di due mesi, tra il 18 agosto e il 3 ottobre del 1887, il Quintetto op. 81 è di gran lunga il più noto dei due Quintetti con pianoforte composti da Dvořàk nella stessa tonalità di la maggiore, e propone una riuscita integrazione tra elementi romantici, soprattutto brahmsiani, e folclorici. Cresciuto sotto l’influsso delle teorie di Herder, Goethe e dei fratelli Grimm, che furono decisive per lo sviluppo del nazionalismo cèco, Dvořàk partiva dal classicismo e nel solco del grande romanticismo tedesco, per immettere nei suoi schemi compositivi la comunicativa diretta del canto popolare. Artista vivace e poliedrico, Alberto Chines si è formato all’Accademia di Imola con Franco Scala e Piero Rattalino e al Conservatorio di Bolzano con Davide Cabassi, ha recentemente debuttato a Londra per il Keyboard Charitable Trust. Il Quartetto Noûs si è affermato in poco tempo come una delle realtà musicali più interessanti della sua generazione e collabora con artisti rinomati come Tommaso Lonquich, Andrea Lucchesini, Boris Petrushansky, Bruno Canino, Enrico Bronzi, Roberto Plano. Biglietti presso TicketPoint Trieste, info acmtrioditrieste.it.
Una formazione solida e il confluire di tante esperienze didattiche e professionali assai diversificate hanno contribuito a fare di Alberto Chines un riferimento della scena pianistica contemporanea. A quindici anni ha debuttato presso il Teatro Massimo di Palermo e nel 2011 ha vinto il Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale “Palma d’Oro” di Finale Ligure. Nel 2013 è stato vincitore del Sony Classical Talent Scout di Madesimo e, nel 2014, del Secondo Premio all’Euregio Piano Award (Geilenkirchen, Germania). Si è esibito presso la Sala Mozart dell’Accademia Filarmonica di Bologna, al Teatro Olimpico di Vicenza, al Politeama Garibaldi di Palermo, alla Van Cliburn Recital Hall di Fort Worth (Texas) e in Spagna, Portogallo, Inghilterra, Francia e Germania. Ha da poco pubblicato il suo primo CD con musiche di Bach, Schumann, Ravel e Bartók (BAM International). Chines è molto attivo anche nell’ambito cameristico, collabora con la violista Anna Serova, col chitarrista Eugenio Della Chiara e ha negli anni seguito diversi progetti in trio (Trio Casa Bernardini), quartetto e quintetto. Ha inoltre ideato la rassegna concertistica internazionale Musica Manent Festival (Ustica) e collabora con la Primavera di Baggio di Milano. Il Quartetto Noûs, formatosi nel 2011, collabora con rinomati artisti tra cui Tommaso Lonquich, Andrea Lucchesini, Alain Meunier, Giovanni Scaglione, Sonig Tchakerian, Boris Petrushansky, Bruno Canino, Alessandro Taverna, Gloria Campaner, Fabrizio Meloni, Enrico Bronzi, Roberto Plano. Si esibisce per importanti realtà musicali italiane, tra le quali la Società del Quartetto di Milano, l’Unione Musicale di Torino, gli Amici della Musica di Firenze, Bologna Festival e Musica Insieme di Bologna, la Società del Quartetto di Bergamo, la Società Veneziana di Concerti, l’Associazione Chamber Music di Trieste, l’Associazione Musicale Lucchese, l’Associazione Scarlatti di Napoli, I Concerti del Quirinale a Roma, lo Stradivari Festival di Cremona, il Ravenna Festival, le Settimane Musicali di Stresa e la Società dei Concerti di Milano. All’estero viene invitato ad esibirsi in Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra, Spagna, Belgio, Canada, Stati Uniti, Cina, Corea e India. Le sue coinvolgenti interpretazioni sono frutto di un percorso formativo nel quale la tradizione italiana si fonde con le più importanti scuole europee. Nel 2015 si aggiudica il Premio “Piero Farulli”, assegnato alla migliore formazione cameristica emergente nell’anno in corso, nell’ambito del XXXIV Premio “Franco Abbiati”, il più prestigioso riconoscimento della critica musicale italiana. Riceve inoltre dal Teatro La Fenice di Venezia il Premio “Arthur Rubinstein – Una Vita nella Musica” 2015. La versatilità e l’originalità interpretativa dell’ensemble si manifestano in tutto il repertorio quartettistico e l’attenzione ai nuovi linguaggi compositivi lo spingono a cimentarsi in performance innovative, come suonare a memoria e totalmente al buio.