L’avvicinarsi della primavera, con il risveglio vegetativo della vite, mette di nuovo sotto la lente d’ingrandimento delle aziende agricole la diffusione della Flavescenza dorata. Una fitoplasmosi da lotta obbligatoria che, in questi ultimi due anni, ha registrato una preoccupante accelerazione, arrivando a minacciare le principali produzioni enologiche di Piemonte, Toscana, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, che hanno registrato e segnalato, proprio di recente, nuovi focolai.
«Chiediamo che venga messa a punto una strategia di interventi uniformi per tutto il territorio regionale alla quale gli enti competenti partecipino in modo coordinato e con la condivisione delle proprie iniziative – dice Alberto d’Attimis-Maniago Marchiò, nuovo presidente della Sezione economica viticola di Confagricoltura Fvg – Una strategia che, oltre a essere operativa al più presto, deve fornire un’informazione capillare poiché il diffondersi dell’infezione è un problema di territorio e non solo di singolo vigneto. La Regione Friuli VG, finora, ha stanziato 100.000 euro per l’assistenza tecnica e il monitoraggio capillare della fitoplasmosi, ma non sono sufficienti per mettere in campo un numero adeguato di tecnici per il monitoraggio e per indennizzare, almeno in parte, le aziende più colpite che sono costrette a estirpare numerosi ettari di vigneto con, tra l’altro, nel caso in cui venga colpito un vigneto storico, la perdita di una parte del patrimonio di biodiversità varietale del “Vigneto Fvg”», sottolinea d’Attimis-Maniago Marchiò.
Anche a livello nazionale, secondo Confagricoltura, il fondo istituito dal ministero dell’Agricoltura nella legge di Bilancio 2023 che prevede una dotazione di 1,5 milioni di euro per il 2023 e altri 2 milioni per il prossimo anno, è insufficiente. Bisogna trovare le risorse economiche necessarie sia per finanziare gli interventi di selezione delle piante sintomatiche, sia per ristorare i viticoltori che stanno affrontando alti costi per l’estirpazione delle piante compromesse dalla malattia. Attualmente, infatti, le imprese colpite dalla Flavescenza dorata non sono coperte da nessun tipo di sostegno, né possono usufruire di compensazioni per i mancati ricavi.
Per Confagricoltura è urgente intervenire per interrompere la diffusione della Flavescenza dorata per tutelare e sostenere il comparto vitivinicolo che, nel 2022, ha raggiunto gli 8 miliardi di euro di esportazioni, con una crescita rispetto all’anno precedente del 12 per cento.
Foto copertina : Flavescenza dorata su foglie e tralci vite
Fonte : essegipress