VISAVI’ GORIZIA DANCE FESTIVAL 2024
La seconda giornata propone la prima nazionale di Area Jeune Ballet
A Gradisca vedremo la restituzione di ‘PLUE’ e ‘DESERTO TATTILE’ di Galli
GIOVEDI’ 17 ottobre, seconda giornata di VISAVI’ Gorizia Dance Festival, il festival transfrontaliero ideato da ArtistiAssociati – Centro di Produzione teatrale. Prosegue a pieno ritmo VISAVI’ Gorizia Dance Festival: giovedì 17 il denso programma inizierà con Visavì Meets Art proposto da Emanuele Rosa e Maria Focaraccio dal titolo ‘HOW TO_just another Boléro’ che invita tutti alla Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, alle 16. Alle 17.30, ci si sposterà alla Sala Bergamas di Gradisca d’Isonzo, con la restituzione di ‘PLUE’, il lavoro di Elinor Lewis e Joe Garbett in residenza artistica, mentre alle 18.30, al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca vedremo ‘DESERTO TATTILE’ di Nicola Galli, che condensa gesto, luce e suono per esplorare e contemplare il deserto inteso come spazio fisico sconfinato e condizione esistenziale. Deserto tattile è una riflessione sulle forme della solitudine e sul deserto inteso come spazio sconfinato e condizione esistenziale; é un’indagine sulla memoria del corpo, sull’esperienza aptica e sul profondo rapporto tra sguardo, gesto e tattilità quali elementi per entrare in contatto con il mondo e cogliere l’intangibile. Sulla soglia di un velo lattiginoso un abisso di luoghi del corpo e del mondo vengono rivelati e celati attraverso un gioco di contrazioni ed espansioni che dissolve le definizioni di limite e distanza. Gesto, luce e suono si condensano dando vita a miraggi sensoriali in cui smarrirsi e incontrare figure viaggiatrici solitarie impegnate ad ascoltare, guardare e lasciarsi accarezzare. Deserto tattile è un viaggio conteso tra lontananza e prossimità, nitidezza e opacità, unione ed esclusione, capace di sospendere il ritmo del quotidiano fino ad annullare la nostra percezione dello spazio-tempo.Attesissima la serata a Gorizia, alle 21.30 al Teatro Verdi, con due coreografie in prima nazionale presentate da Area Jeune Ballet di Ginevra, compagnia di danzatori under 25 per la prima volta in Italia: ‘WALLS’, si interroga sulla tendenza dell’umanità a costruire barriere, fisiche o metaforiche, mentre in ‘WE WILL NEVER GIVE UP ON LOVE’ i danzatori impersonano dei love fighters, determinati a superare ogni ostacolo per un futuro di amore e speranza. Walls del coreografo albanese Blenard Azizaj esplora il potente simbolismo delle barriere, evocando emozioni di paura, esclusione e desiderio. Attraverso le parole di Kostantinos Kavafis “Senza riguardo senza pudore né pietà, m’hanno fabbricato intorno erte, solide mura. E ora mi dispero, inerte, qua” l’opera mette in discussione la tendenza dell’umanità a erigere muri fisici e metaforici, esortando gli spettatori a riconsiderare la propria percezione di ciò che si trova al di là. La memoria collettiva dell’umanità sembra determinata a mantenere le barriere fisiche che ha costruito, al fine di mantenere una distanza tra i suoi componenti. Quest’opera mette in discussione il modo in cui le persone percepiscono ciò che accade dall’altra parte del muro.
Diretto dal coreografo Erion Kruja, nato a Tirana ed ex ballerino di Hofesh Shechter, We will never give up on love ci porta in un viaggio attraverso gli estremi dell’amore, dove i ballerini incarnano una nuova generazione di guerrieri determinati a superare gli ostacoli per un futuro pieno di amore e speranza. Questo lavoro è una prova esplosiva e implacabile della resistenza fisica dei danzatori. L’amore è una forza potente che può superare gli ostacoli più grandi. In un mondo in pieno subbuglio e caos, aggrapparsi all’amore è più importante che mai. Lo spettacolo è un viaggio attraverso i vari estremi dell’amore, dal sentimento più semplice, gentile e garbato alle sfide del cuore più implacabili. Secondo il coreografo: “vale la pena di lottare perché l’amore esista in questo mondo. Senza amore, tutto ciò che ci rimane è distruzione e disperazione. Dobbiamo quindi lottare per l’amore”.
In copertina : AJB Gregory Batardon