Nella suggestiva cornice della Bastianich Winery (via Darnazzacco, 44/2, 33043 Cividale del Friuli) si è svolta ieri 7 Marzo 2019 la prima di una serie di interessanti Wine Classes previste per l’anno in corso, con la partecipazione degli artigiani di Casale Cjanor, del Conte Alberto d’Attimis-Maniago con i propri vini e i vini BASTIANICH.
Le date successive, con relativo programma si possono trovare all’indirizzo facebook : https://www.facebook.com/BastianichWines
La serata, splendidamente condotta da Wayne Young della Bastianich, è stata orchestrata in modo impeccabile, introducendo eccellenze del territorio di cui vado a parlare più approfonditamente.
Dalla Cantina Bastianich sono stati proposti il “Vino Orsone” FRIULANO DOC FCO del 2015 e il “Vino Orsone” REFOSCO DOC FCO del 2017, vini ben strutturati e che si sono perfettamente abbinati alle proposte gastronomiche di cui a seguito.
Il Conte Alberto d’Attimis-Maniago ha invece proposto due pezzi forti della propria produzione, il raffinato MALVASIA Conte d’Attimis-Maniago DOC FCO del 2015 e l’interessantissimo autoctono TAZZELENGHE Conte d’Attimis-Maniago DOC FCO del 2011. L’enologo della casa, ha raccontato la storia e le tecniche di produzione, partendo dall’origine di questa azienda che si vanta di essere davvero umportante nella storia del vino in una terra dove il vino è cultura, passione e lavoro per un semplice fatto :
La Tenuta di famiglia si estende su 110 ettari quasi interamente a vigneto in un unico corpo aziendale – era il 15 febbraio 1585 quando, a seguito di un matrimonio, alla famiglia dei conti d’Attimis-Maniago giunse in dote l’azienda di Buttrio, come l’attuale proprietario il Conte Alberto suole dire “Quello con la vite e la vigna è un matrimonio che per la mia famiglia dura da oltre quattrocento anni”.
I 4 eccellenti eno-moschettieri però non sono stati lasciati da soli a tavola. Ad accompagnarli, una selezionata proposta alimentare curata presentata e raccontata da Carolina Missana del Casale Cjanor (azienda agricola e agriturismo in Fagagna – UD), che ha raccontato dell’azienda di famiglia, di come l’amore per la ricerca delle vecchie tradizioni li ha portati a riscoprire alcune eccellenze alimentari che stavano scomparendo come il prelibato e duttile pestat-di-fagagna e la eccezionale e sottovalutata pitina, entrambi presidi SLOW-FOOD.