XI edizione delle GIORNATE FAI D’AUTUNNO
Oltre 8.000 presenze per le aperture in Friuli Venezia Giulia
sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022
L’XI edizione delle Giornate FAI d’Autunno in Friuli Venezia Giulia sabato 15 e domenica 16 ottobre si chiude con oltre 8.000 visite nelle 26 aperture dei 7 comuni in cui si è svolta l’iniziativa – Cividale del Friuli (UD), Doberdò del Lago – Doberdob (GO), Faedis (UD), Manzano (UD), Sequals (PN), Trieste e Zoppola (PN). Numeri possibili grazie all’impegno dei volontari dei Gruppi FAI Giovani affiancati da quelli delle Delegazioni e dei Gruppi FAI, insieme alla disponibilità di privati e Istituzioni proprietari dei beni.
Il “record” è stato registrato in provincia di Pordenone in cui si sono avute in tutto 5.000 presenze tra Sequals nei vari beni parte del percorso all’aperto dedicato al mosaico oltre a Palazzo Domini e Villa Carnera e Zoppola tra il Castello, la Distilleria Pagura (con l’evento di chiusura), Villa Babuin, la Cooperativa Produttori Patate e il laboratorio di Stefano Jus (riservato ai soci FAI).
Ottimo il risultato a Trieste (oggi sede della Camera di Commercio della Venezia Giulia) con 1.100 presenze tra il Palazzo della Borsa Vecchia e le aziende della filiera del caffè (Demus spa, riservata ai soci FAI; Excelsior Industria Caffè Torrefatto; Torrefazione Guatemala Caffè; Imperator – Bloom Coffee School, importazione e formazione; Torrefazione Primo Aroma; Torrefazione Vidiz&Kessler – Qubik) che hanno aperto le loro porte per raccontare “Il viaggio del caffè”.
Grande soddisfazione anche in provincia di Udine con 1.600 presenze totali tra i percorsi religioso-naturali a Faedis con gli eventi speciali, l’Acetaia Midolini a Manzano con la degustazione, e il percorso dedicato a Leo Morandini a Cividale del Friuli che ha visto anche l’apertura speciale serale del Museo Cristiano e del Tesoro del Duomo.
Soddisfazione anche i percorsi in provincia di Gorizia nella Riserva Naturale dei Laghi di Pietrarossa e Doberdò e al Centro Visite Gradina con 500 persone che hanno approfondito la conoscenza del territorio carsico, divenuto ulteriormente amato dopo gli incendi scoppiati tra luglio e agosto che ne hanno segnato il paesaggio.
Tantissime le persone che, grazie ai banchetti allestiti nelle aperture, hanno inoltre lasciato la propria firma a sostegno della candidatura de “Il nostro Carso – Naš Kras” nel Censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”. Ricordiamo che è possibile contribuire anche attraverso il sito https://bit.ly/CarsoKrasLDC.
Un ringraziamento particolare, infine, va anche alla prof.ssa Cristina Santin, direttrice artistica della stagione musicale “Note di Spezie. Tutti i sapori della musica” proposta dalla International Community Music Academy (ICMA) per il concerto tenutosi venerdì 14 ottobre nel Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste che ha dato il via alle Giornate FAI in Friuli Venezia Giulia.
“Dal cuore voglio far arrivare un grazie a ai Gruppi FAI Giovani, ai Gruppi FAI e alle Delegazioni FAI che si sono prodigati per offrire in Friuli Venezia Giulia una varia e peculiare offerta di luoghi da far visitare in occasione di questa XI edizione delle Giornate FAI d’Autunno, che sono state caratterizzate dal ritorno delle code in tanti luoghi e che ci hanno permesso di raccontare i valori della Fondazione. L’entusiasmo e l’energia, ancora una volta, erano palpabili, così come l’interesse e la curiosità verso la conoscenza del patrimonio storico, artistico e ambientale del nostro territorio — ha detto Tiziana Sandrinelli, Presidente Regionale del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS per il Friuli Venezia Giulia – Adesso ci mettiamo al lavoro per le aperture di primavera!”.
Le Giornate FAI d’Autunno 2022 sono rese possibili grazie al fondamentale contributo di importanti aziende illuminate come Fineco, Edison e Ferrarelle. L’evento si è svolto con il Patrocinio della Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della Cultura e di Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.
Photo Credits: Gyula Giulio Salusinszky