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31ª EDIZIONE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA – 25 e 26 marzo 2023 oltre quaranta le aperture straordinarie in VENETO

DiRedazione

Mar 21, 2023

Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi

sabato 25 e domenica 26 marzo 2023

Torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico

del nostro Paese, con l’apertura eccezionale di oltre 750 luoghi inaccessibili o poco noti

In occasione delle Giornate di Primavera sostieni il FAI con l’iscrizione a quota agevolata,

con un contributo libero partecipando all’evento e, fino al 2 aprile, con l’invio di un SMS al 45584

IN VENETO OLTRE 40 I LUOGHI DA SCOPRIRE

Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).

Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera.

Altrettanto largo e trasversale è il ventaglio di luoghi e storie da scoprire o approfondire, nascosti e inediti, curiosi e sorprendenti, originali e affascinanti, magari proprio dietro casa: ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, edifici di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani, e poi parchi, aree naturalistiche, giardini e borghi.

«Si tratta di un appuntamento importante dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico della nostra Nazione. Le Giornate FAI sono un’iniziativa che unisce l’Italia, un percorso di conoscenza e presa di coscienza indispensabile. Per salvare il nostro patrimonio bisogna amarlo e, prima ancora, conoscerlo – ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della conferenza stampa nazionale di presentazione dell’evento che si è svolta il 16 marzo al Ministero della cultura – Grazie all’opera di migliaia di volontari, luoghi spesso inaccessibili saranno aperti e visitabili, è un’opportunità preziosa per ritrovare il carattere originale della nostra identità nazionale e per dare modo di sprigionare un’incontenibile voglia d’Italia che viene dall’estero. Stiamo lavorando a decine di interventi di valorizzazione con il PNRR e altri stanziamenti sbloccando risorse ferme e inutilizzate».

«In questi 31 anni di esistenza – sostiene il Presidente del FAI, Marco Magnificole Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano».

Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero a partire da 3 euro utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento – a questi ultimi sarà destinata la riduzione di 10 euro su tutte le quote; ad esempio, l’iscrizione individuale sarà a 29 euro anziché 39 – potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Inoltre, fino al 2 aprile 2023 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.

Oltre quaranta le aperture straordinarie nella regione del Veneto

Dichiara Ines Lanfranchi Thomas, Presidente FAI Veneto: «Le Giornate FAI di Primavera del 25 e 26 marzo aprono al pubblico le porte di bellezze nascoste e poco conosciute del territorio: questo è possibile grazie ai volontari che hanno scelto con cura le aperture e agli studenti che in questi due giorni, con le loro narrazioni, offriranno al pubblico visite speciali e uniche. La qualità dell’offerta culturale, nella scelta dei luoghi e nella loro storia è un’occasione di alto livello che il FAI, con i volontari e gli Apprendisti Ciceroni, prepara ogni anno per i visitatori».

Belluno

La delegazione FAI di Belluno,  analogamente a quella di Pordenone che aprirà Vajont Nuova, invita, nell’anno del 60° anniversario del disastro del Vajont, ad un percorso emozionale nella cittadina di Longarone, che toccherà alcuni luoghi chiave colpiti dalla tragedia. Insieme con gli Apprendisti Ciceroni dell’istituto superiore Galilei Tiziano di  Belluno, i volontari del FAI condurranno i visitatori nella Chiesa monumentale di Santa Maria Immacolata. L’edificio sorge al centro del paese ricostruito, nel luogo esatto dove prima sorgeva la settecentesca chiesa distrutta dall’alluvione. È diventata il simbolo di Longarone e del lungo e travagliato percorso della rinascita sostenuto dalla comunità superstite mutilata del suo tessuto sociale e privata di una sua identità, ancora fortemente legata al paese irrimediabilmente distrutto. Se ne racconterà il forte valore simbolico, il legame con la tragedia e i motivi per cui compare in numerosi studi sull’architettura religiosa contemporanea.

Poco è rimasto della vecchia Longarone dopo la distruzione nell’ottobre 1963. Quella notte l’onda, dopo aver distrutto il paese e portato via le vite di molti dei suoi abitanti, è arrivata solo a lambire e danneggiare le gradinate del settecentesco Palazzo Mazzolà:il Municipio di Longarone è l’unico edificio di pregio storico-artistico che si è salvato, una delle poche testimonianza di com’era Longarone prima di quella tragica notte. Sarà possibile entrare nelle stanze del palazzo, prestigiosa residenza settecentesca. Oltre ad aver accolto Presidenti della Repubblica, del Consiglio, ministri, le sue stanza ospitano alcune testimonianze del passato longaronese che i volontari del FAI, insieme con gli Apprendisti Ciceroni dei Licei Giustina Renier di Belluno, avranno modo di illustrare ai visitatori.

Il percorso ideale include anche i Murazzi di Longarone, colossali gradoni in pietra posti a ridosso del centro del paese. Ottennero il vincolo monumentale già prima della catastrofe del Vajont e tutt’oggi costituiscono una delle poche testimonianze materiali superstiti dell’operosità della cittadina di Longarone nei secoli passati.

Padova

La delegazione FAI di Padova, insieme con il Gruppo FAI Giovani e i volontari del progetto FAI Ponte tra culture, propone anche in questa edizione diverse possibilità tutte  in città.

La delegazione FAI di Padova apre su prenotazione il prezioso archivio storico Alberto Biasi, nato intorno al 2010 su progetto dell’arch. Franco Griggio. Spazio luminoso, moderno e dinamico,  si configura come punto di riferimento per gli studi sul Gruppo N e sull’Arte programmata, a disposizione di studenti, studiosi e appassionati. L’edificio si sviluppa su tre piani che ospitano al piano terra l’atelier, al primo e al secondo l’Archivio Storico e parte della collezione privata.  I volontari FAI e gli Studenti del corso di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Padovaaccompagneranno gli iscritti FAInel luogo vissuto giornalmente dallo stesso artista. Sempre su prenotazione sarà possibile seguire la visita speciale con il Maestro Alberto Biasi che illustrerà la sua lunga attività, spaziando in un avvincente intreccio narrativo tra aneddoti e incontri con altri interpreti illustri del contesto artistico del periodo della sua formazione. Dialogare con il Maestro nel suo ambiente di lavoro, visitare il laboratorio dove nascono le sue opere, aggirarsi tra opere non finite, seguirne le fasi di realizzazione, vedere da vicino i materiali usati, sarà un’esperienza unica, diversa dalla solita visita a una mostra.

Sempre in città, nel quartiere Brusegana, insieme con gli Apprendisti Ciceroni degli istituti “Einaudi Gramsci” e “Concetto Marchesi” sarà possibile visitare Villa Pesavento e fattoria lungargine, tipica villa veneta, che, seppur inserita nel contesto cittadino, conserva ancora la sua vocazione agricola, mantenendo l’ampio giardino a pianta circolare e alcuni campi limitrofi utilizzati per le numerose attività colturali e di allevamento. I visitatori potranno apprezzare gli interni  ed il suo originale giardino di piante secolari così come godere di un esperienza diretta della vita della fattoria con le sue coltivazioni, i laboratori e gli allevamenti di cavalli e pecore.

Nella zona meridionale del centro storico, parte integrante del vasto complesso monumentale di Sant’Antonio, troviamo la Scuola, o Scoletta del Santo e la Pontificia Biblioteca Antoniana. Una straordinaria occasione per scoprire due scrigni preziosi attraverso una visita, a cura dei volontari FAI e dei giovani Apprendisti Ciceroni del Liceo linguistico Statale G. Galilei e P. Selvatico, che condurrà nella Scuola proseguendo nel cuore del Complesso basilicale del Santo fino all’ingresso della Pontificia Basilica Antoniana. Attraverso l’ampia scalinata si giungerà al cuore della Biblioteca dove sarà possibile ammirare il salone settecentesco.

Durante le Giornate FAI di Primavera, i volontari della delegazione FAI di Padova, gli studenti degli Istituti J.F. Kennedy e del Liceo scienze umane Amedeo di Savoia Duca d’Aosta e i volontari del progetto FAI Ponte tra culture vi condurranno attraverso l’Arena e i giardini.  Varcata la porta Triumphalis su piazza Eremitani, si entrerà nell’area museale all’aperto, delimitata dai resti dell’antico Anfiteatro Romano (27 aC – 14 dC). Su questo perimetro esistevano i palazzi medievali che, ristrutturati nel Trecento dagli Scrovegni, furono affiancati dalla Cappella della Carità affrescata da Giotto. Passati nella zona delle antiche mura, sul Torrione dell’Arena, snodo del sistema difensivo a protezione della città e dei traffici fluviali e oggi dei giardini, si seguirà l’articolato sistema di fontane e piccoli corsi d’acqua che accompagna alla grotta. Il percorso terminerà alla nuova passerella sul Piovego, lungo il quale fluivano quasi tutte le merci fino alla metà dell’Ottocento. All’interno dei Giardini, su prenotazione verranno organizzati dei laboratori per bambini dai 3 ai 5 anni e dai 6 ai 10 anni: mentre i genitori saranno accompagnati nella visita del sito, saranno intrattenuti da personale specializzato in laboratori creativi all’interno dei Giardini stessi.

Ancora alle porte della città sarà la volta del Gruppo FAI Giovani di Padova, che condurrà i visitatori a riscoprire la Fiera di Padova e il nuovo Centro Congressi, opera dell’architetto Kengo Kuma. L’edificio si richiama alla storia della città: i famosi portici sono richiamati in facciata dal colonnato ritmico di legno mentre il modello ideale è il medievale Palazzo della Ragione, citato nell’utilizzo di un reticolo di brise soleil che rimandano all’utilizzo del legno nella cupola del palazzo medievale. Durante le Giornate FAI i visitatori avranno modo di ripercorrere il passato storico della Fiera Campionaria, fino ad arrivare al contemporaneo, vedendone l’evoluzione in un’opera architettonica firmata da uno degli architetti più significativi del nostro tempo.

Ancora in città, in via Facciolati, i ragazzi del Gruppo FAI Giovani illustreranno l’intero percorso produttivo dello stabilimento della famiglia artigiana Fratelli Ruffatti, la “fabbrica di organi” totalmente artigianale e gestita in toto nello stabilimento di Padova. L’azienda è tuttora attiva e viene eccezionalmente aperta durante le Giornate FAI di Primavera. I visitatori potranno quindi apprendere il magico percorso produttivo di una fra le prime case organarie a dedicarsi alla costruzione di organi a trasmissione meccanica, perfezionando nel contempo la produzione di strumenti a trasmissione elettrica, così come  dedicarsi al restauro filologico di strumenti antichi.

È prevista, solo su prenotazione, anche una visita eccezionale:  un’occasione speciale per conoscere la storia della Famiglia Ruffatti attraverso la voce di chi ne è parte. Sarà, infatti, proprio la proprietà ad accompagnare il visitatore alla scoperta dell’intero ciclo produttivo.

Rovigo

La delegazione i e il Gruppo FAI Giovani di Rovigo in questa edizione delle Giornate FAI offrono un percorso in provincia di Rovigo con tre aperture a poca distanza l’una dall’altra. A  Pontecchio Polesine,  con ingresso riservato agli iscritti FAI o a chi si iscriverà in loco si potrà ammirare Villa Cappello Rama. Il complesso è composto da villa padronale, cappella gentilizia e barchessa racchiuse in circa un ettaro di terreno, complesso che verrà visitato in quasi tutta la sua interezza. La villa è stata restaurata nei minimi particolari e nel tempo, oltre al restauro, è stata arredata con gusto ed intelligenza; ora al suo interno custodisce anche un’imponente biblioteca di volumi esclusivamente dedicati alle ville venete.

Poco distante si erge Il complesso di Cà Salvioni Fracasso, dove si apprezzeranno l’oratorio e la casa padronale, con uno dei due storici camini ancora presenti. I volontari racconteranno il progetto di recupero che la famiglia Fracasso intende realizzare e  che include  anche la destinazione di una piccionaia di 18 metri di altezza a primo ecomuseo verticale dedicato all’agricoltura.

Nella campagna rodigina, in località Grompo (RO),si trova Villa Grimani, luogo dai più conosciuto come “Barchesse Grimani”, la cui architettura è attribuibile all’architetto veronese Michele Sammicheli. Si tratta di un complesso di enormi dimensioni che nel tempo è stato suddiviso in varie proprietà. Negli ultimi anni, grazie all’acquisizione di tutti questi appezzamenti da parte di un mecenate amante dell’arte, il complesso è stato ricomposto e si è iniziato un recupero graduale della struttura mantenendone i canoni stilistici e cercando di riportarla agli antichi splendori. In  occasione delle Giornate FAI di Primavera sarà possibile entrare nella villa padronale (dove sono in corso i restauri), nel granaio e nelle cantine, ampliando poi la visita alla corte e volgendo uno sguardo al futuro di Villa Grimani attraverso le idee di chi sta investendo sul suo recupero.

Treviso

In occasione delle Giornate FAI di Primavera, la delegazione FAI di Treviso insieme con gli Apprendisti Ciceroni  dei licei Scientifico Da Vinci e Classico Canova di Treviso, invita il pubblico a riscoprire in centro città Palazzo Giacomelli, costruito verso la fine del XVII secolo, il cui disegno architettonico è attribuito all’architetto Andrea Pagnossin. La pianta è quella tipica veneta tripartita con saloni passanti. Sarà possibile ammirare il salone centrale, che comprende in altezza anche il secondo piano, con all’intorno un ballatoio balaustrato. È sicuramente l’ambiente più rappresentativo del palazzo per la decorazione pittorica realizzata da L. Dorigny . Si apprezzeranno dunque le  scene rappresentate sul soffitto, così come quelle che si trovano nelle quattro sale decorate al primo piano.

In pieno centro, in piazza del Duomo, alla destra del pronao della Cattedrale di San Pietro Apostolo si erge il Palazzo Vescovile,che fino al XIV secolo fu sede religiosa e anche civile. Sarà possibile ammirare anche il Salone Ducale, che non è normalmente aperto al pubblico: un ambiente di grande interesse per la storia della decorazione a fresco nel Veneto della seconda metà del Cinquecento. Gli affreschi rappresentano infatti una importante testimonianza delle capacità decorative del fratello del Veronese, autore anche di altri cicli di opere nelle ville venete.

A Vedelago (TV), sabato 25 marzo il Gruppo FAI Giovani di Treviso sarà felice di accompagnare i presenti in una particolare visita alla Barchessa di villa Pola e al birrificio Barch. Sito in mezzo a quelle che un tempo erano le proprietà terriere dei Pola, l’intero complesso negli anni Sessanta è stato dichiarato di interesse artistico dal Ministero della Pubblica Istruzione e quindi posto sotto tutela. La barchessa è stata oggetto di un recente restauro che ne ha mantenuto la struttura ed i suoi elementi originali e dal 2019 è sede del birrificio artigianale e birreria Barch. Il percorso proseguirà con la visita all’impianto del birrificio, sotto la guida del personale dell’azienda, che illustrerà i metodi di produzione della birra artigianale

Venezia

In occasione delle Giornate FAI d Primavera la delegazione FAI di Venezia, insieme con il Gruppo FAI Giovani e con il Gruppo FAI di Mirano, offrono molteplici spunti per approfondire le diverse realtà artistiche e rappresentative della vita sociale del territorio.

Tra questi in centro storico a Venezia, accompagnati dalle guide professionali “Amiche della Delegazione FAI di Venezia”, sarà possibile apprezzare un gioiello nascosto: il Palazzetto Bru Zane, uno scrigno di raffinatissima arte figurativa e decorativa del ‘700 veneziano, originariamente destinato a casino (luogo di incontro e di svaghi) della famiglia Zane, che nel 1665 aveva affidato a Baldassare Longhena la ristrutturazione della precedente dimora trecentesca. All’interno, la struttura più significativa è una vasta sala a doppia altezza con soffitto a volta. Vi lavorarono artisti quali il Brustolon, Sebastiano Ricci, Abbondio Stazio, lo scultore Merengo e il quadraturista Fochi, che vi dipinse alcune stanze a trompe-l’oeil.

Sempre in città, i volontari della delegazione FAI e gli a Apprendisti Ciceroni degli istituti “Ugo Morin” e “Andrea Gritti” porteranno i partecipanti nella prestigiosa sala da ballo di Palazzo Sandi dove sarà possibile ammirare il grande affresco di Giambattista Tiepolo, che ne decora il soffitto, commissionato da Tomaso Sandi, molto probabilmente in occasione delle nozze del figlio Vettor con Elisabetta Donato, di stirpe vecchia e nobilissima. Si apprezzeranno le luci, i colori e lo straordinario movimento di quest’opera di un Tiepolo ancora giovane, accompagnato dall’altrettanto straordinario e potente fregio monocromo di Nicolò Bambini.

Saranno inoltre accessibili, solo per gli iscritti FAI o chi si vorrà iscrivere in loco, il Tribunale di Venezia e le sue aule storiche. L’apertura  prevede, con la collaborazione degli  Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S. “Marco Polo” di Venezia,  la visita dell’aula storica della Corte d’Assise, resa celebre per il processo a Maria Tarnowska, con il suo arredo originario, importante testimonianza della storia del Tribunale e del gusto dell’Ottocento. Si prosegue poi con la visita dell’aula Scarpa, anch’essa con tutto l’arredo originario, progettato dal grande Carlo Scarpa e restaurato alla fine degli anni ’90. Data la particolarità del luogo, per questioni di sicurezza sarà necessario presentarsi in loco muniti di un documento d’identità in corso di validità. Il FAI si riserva la facoltà di registrare le generalità dei visitatori che accedono, per permettere alla proprietà di gestire correttamente gli accessi.

Dalla realtà giudiziaria a quella militare, con la visita dell’Arsenale Marittimo Militare, che si apre al pubblico in occasione delle Giornate FAI di Primavera, rivelando il suo unicum suggestivo, perfettamente integrato e godibile anche oggi, perché giunto sostanzialmente intatto. La tradizione lo vuole risalente al 1104 come struttura militare, anche se ciò non trova conferma  dalla storiografia contemporanea. Rimane comunque un luogo urbano dal forte potere evocativo, collocato all’estremo lembo nord-est di Venezia,  dove la laguna si fa mare e le navi (galere) possono, attraverso le bocche di porto, entrare agevolmente in mare aperto. Data la particolarità del luogo, per questioni di sicurezza sarà necessario presentarsi in loco muniti di un documento d’identità in corso di validità. Il FAI si riserva la facoltà di registrare le generalità dei visitatori che accedono, per permettere alla proprietà di gestire correttamente gli accessi.

Solo domenica 26 marzo sarà inoltre possibile,  raggiungendo il Lido di Venezia, apprezzare l’Aeroporto civile G. Nicelli, piccola aerostazione intitolata a Giovanni Nicelli  che si trova all’estremità nord dell’isola, immersa tra le acque del mare e quelle della Laguna.  Inaugurato da Adalberto di Savoia, già funzionava come aeroporto civile quando né Roma, né Milano ancora potevano vantare uno scalo aereo. Di qui passarono Gabriele D’Annunzio e Antoine de Saint-Exupéry e qui avvenne il primo storico incontro tra Mussolini e Hitler. Dopo molte vicissitudini, lo scalo è stato restaurato e, sebbene gli arredi non siano più integri, la ricostruzione ne ha mantenuto tutte le caratteristiche stilistiche.

Rimanendo a Venezia ma spostandosi in terraferma, a Mestre gli Apprendisti Ciceroni dell’IIS “G. Bruno – R. Franchetti” condurranno i visitatori all’interno dello storico Liceo Raimondo Franchetti, edificio scolastico di notevole interesse storico e culturale.  La rapida espansione urbana rese necessaria l’attivazione di una scuola superiore anche a Mestre. Si stabilì di costruire un nuovo edificio scolastico sulla via, ora Corso del Popolo, che collegava il Cavalcavia al centro cittadino di Mestre. Il progetto si è ispirato allo stile architettonico “monumentalistico” di Marcello Piacentini: la scuola ha una lunga facciata in due piani interrotta da un pronao con pilastri, dispone di un’aula magna e di aule speciali. Completato e inaugurato nel 1940, l’edificio possiede un interessante apparato decorativo costituito da due altorilievi sulla facciata, un grande affresco nell’aula magna e numerosi dettagli costruttivi d’epoca.

Spostandoci in provincia, a Chioggia gli Apprendisti Ciceroni dell’ IIS “Cestari-Righi” di Chioggia con i volontari FAI di Venezia accoglieranno i visitatori nella Chiesa di San Domenico. L’esterno della chiesa si impone per la semplicità della struttura in mattoni a vista, con i fianchi scanditi da contrafforti; l’interno, luminosissimo, è a navata unica, con profondo presbiterio, cappelle laterali poco profonde e soffitto a vela. Il campanile trecentesco a canna quadrata presenta la cella campanaria a bifore e archetti e termina con semplice tetto a quattro falde. All’interno troviamo un interessante ciclo di dipinti di Pietro Damini, due tele provenienti da altre chiese, Pala di San Sebastiano attribuita a Leandro Bassano e Estasi di San Tommaso di Domenico Tintoretto e il celebre dipinto del San Paolo stigmatizzato di Vittore Carpaccio.

Chiude le numerose proposte della Delegazione FAI di Venezia,  Villa Venier Contarini a Mira. Il Gruppo FAI di Mirano, insieme con gli Apprendisti Ciceroni dell’IIS “Majorana Corner” di Mirano e dell’ IIS “Galileo Galilei” di Dolo racconteranno  la storia di questa splendida dimora, abitata dalla famiglia Venier per circa due secoli. Passò poi di proprietà ai Contarini di San Trovaso e poi ai Barbarigo di Padova. Qui Orsetta Barbarigo organizzava feste e recite sontuose. In seguito, venne abitata dai Manin, poi dai Cipollato. Nel 1991 è stata acquisita dall’Istituto Regionale Ville Venete.

Portogruaro (VE)

Domenica 26 marzo la delegazione FAI di Portogruaro e gli  Apprendisti Ciceroni del Liceo “XXV Aprile”  condurranno il pubblico in un piccolo viaggio nei luoghi del Sapere e della Memoria tra Portogruaro e Concordia Sagittaria.

Concordia Sagittaria il percorso proposto fa tappa alla Biblioteca “Circolo Antiqui”,un ponte fra il passato della città, prestigiosa colonia romana, il suo presente e il suo futuro. Ospitata in un edificio risalente all’Ottocento, la biblioteca conserva attualmente un patrimonio di circa venticinquemila volumi tra libri, periodici e dvd. Tra le sezioni, degna di nota la ANTIQUI, raccolta presso SCRINIUM, il soppalco al secondo piano, che raccoglie tutto il patrimonio librario riguardante l’archeologia e la storia antica, tra cui pubblicazioni rare e preziose, conservate in pochissime biblioteche italiane.

Sempre a Concordia merita una visita il Palazzo Municipale, le cui sale museali  ospitano una esposizione permanente. Il restauro dello storico palazzo del XVI secolo ha consentito l’esposizione, in sale dedicate, di materiali che illustrano la storia della colonia romana e le vicende che, nel corso dell’Ottocento, portarono alla sua riscoperta. Diventa così luogo di memoria uno spazio non originariamente pensato per l’esposizione di reperti e fonti storiche.

L’itinerario immaginato dalla delegazione FAI di Portogruaro si sposta nella vicina Portogruaro e arriva al Palazzo Vescovile. Quella che fu la sontuosa sede vescovile diventa lo spazio ideale dove esporre ai visitatori una selezione delle più importanti opere conservate nella sezione del “libro antico” del “Lascito Bertolini”, conservato presso l’ISIS “Gino Luzzatto” di Portogruaro. Vi saranno esposti anche i tipi della “Tipografia di Alvisopoli“. Gli Apprendisti Ciceroni del Liceo “XXV Aprile” e dell’ISIS “Gino Luzzatto” di Portogruaro illustreranno storia del palazzo e i documenti in esso esposti. Sarà un’occasione unica per poter ammirare reperti documentari assai preziosi e mai esposti prima al pubblico.

Il Museo della Città di Portogruaro è  allestito presso la Torre di S. Agnese, una tra le strutture più antiche della Portogruaro medievale. L’Amministrazione comunale acquistò la torre nel 1987 e negli anni 1988-89 ne commissionò il consolidamento e un accurato restauro. L’edificio, che rappresenta una delle tre porte rimaste dell’antica cinta muraria che circondava la città, è il solo che ha mantenuto l’originaria struttura gotica risalente al XIII secolo. L’allestimento museale è articolato secondo un percorso cronologico e segue la storia della città. Spade, pugnali, utensili in bronzo e ferro, sigilli vescovili costituiscono il nucleo di oggetti più antichi. Seguendo i reperti in esposizione, si può ricostruire la storia di Portogruaro a partire dal XII secolo fino al Novecento, approfondendo i vari aspetti della vita della città.

Grazie alla delegazione FAI di Portogruaro i documenti di solito inaccessibili dell’Archivio Parrocchiale e dell’Archivio dell’Ospedale di San Tommaso dei Battuti di Portogruaro saranno visibili per un solo giorno in una sede nuova, la Sala delle Colonne del Palazzo Municipale di Portogruaro, che verrà trasformata in spazio espositivo. Il locale al piano terra del municipio, chiamato “Sala delle Colonne” per la presenza di robusti pilastri in muratura e di agili colonne in pietra, ospitò nell’ala sinistra, per quasi quattro secoli, le carceri cittadine. Alle ore 17.00, presso la Sala Consiliare al primo piano del Palazzo Municipale di Portogruaro, avrà luogo anche un evento speciale: i visitatori potranno godere di uno spensierato momento musicale, a cura degli Studenti del Liceo Musicale “XXV Aprile”.

La Biblioteca Antica del Collegio “Guglielmo Marconi”, il cui ingresso è riservato agli iscritti FAI o a chi si vorrà iscrivere in loco, è un vero unicum nel portogruarese; è un ambiente arredato in stile eclettico, con gusto assai particolare e raro che mescola eleganti linee neogotiche ad elementi di gusto squisitamente neorinascimentale. Il luogo è costituito da un’unica ampia sala, divisa in due in altezza da un ballatoio, sorretto da un primo ordine di dodici colonne lignee sul quale si imposta un secondo ordine di colonne che raggiungono il soffitto. Le colonne che sorreggono il ballatoio sono realizzate in legno intagliato e dipinto di nero e terminano in capitelli ionici a volute e rosette stilizzate. La parte inferiore del ballatoio presenta una decorazione pittorica in dodici riquadri che seguono il profilo ellissoidale della struttura. I visitatori potranno ammirare l’ambiente sofisticato e originale della biblioteca. Trasportati in un’atmosfera sognante che ricorda altri tempi, saranno guidati alla scoperta delle peculiarità stilistiche del luogo e del patrimonio librario in esso custodito.

Tappa fondamentale di questo percorso nei luoghi del sapere e della memoria è la Biblioteca CivicaNicolò Bettoni” di Portogruaro, che ha sede in Palazzo Altan Venanzio. Qui  è conservata, ordinata e consultabile, la sezione separata dell’Archivio comunale, nella quale sono raccolti documenti redatti a partire dal XV secolo fino al XVIII secolo. Gli Apprendisti Ciceroni del Liceo “XXV Aprile” illustreranno la storia del palazzo e i documenti più significativi dell’Archivio cittadino. Sarà un vero e proprio viaggio nel tempo, alla scoperta di come è nata e si è sviluppata la città di Portogruaro, sotto la guida dei documenti che continuano a fare da testimoni del nostro passato.

A chiudere la carrellata è il Museo Nazionale Concordiese. Si tratta di una tappa molto particolare, che vuole cercare di spiegare ai visitatori come nasce il luogo museo e che caratteristiche ha uno spazio quando viene costruito appositamente per lo scopo di essere un museo. La visita si limiterà agli esterni dell’edificio e si focalizzerà appunto sulle caratteristiche architettoniche e strutturali del Museo. L’edificio originario non ha subito grosse modifiche ed è giunto a noi nella sua veste pressoché originaria.

Verona

In questa edizione delle Giornate FAI di Primavera la Delegazione ed il Gruppo FAI Giovani di Verona hanno scelto di valorizzare alcuni territori significativi della provincia.

Il monte Moscal ad Affi custodisce un luogo che ha stuzzicato la fantasia di molti: la base militare sotterranea West Star. Costruita durante la Guerra Fredda, è una fra le più grandi d’Italia, capace di ospitare 999 militari in caso di guerra.  A fine Ottocento i paesi alle pendici del monte Baldo erano sprovvisti di collegamenti con Verona e nacque l’esigenza di costruire una linea ferroviaria che collegasse la città scaligera con Garda, Costermano, Bardolino e Affi. Diversa è la storia del Bunker che nasce pochi anni dopo la dismissione e a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Affi. Nei pressi dell’ingresso al Tunnel che porta al Bunker nella piana dominata dal Monte Moscal è sita anche Villa Poggi. Grazie alla collaborazione del Comune di Affi, durante le giornate FAI di Primavera sarà possibile scoprire la storia della base West Star attraversando il tunnel che conduceva ad essa. La visita prevede una passeggiata di circa 4 km con partenza davanti la vecchia stazione ferroviaria di Affi, oggi Biblioteca Comunale, si passerà all’interno del Parco di Villa Poggi e infine si giungerà al tunnel principale che porta al bunker sotto il monte Moscal. Nel tunnel, sarà descritto il funzionamento della base e la sua organizzazione. Il bunker vero e proprio non è visitabile in quanto è tutt’ora interdetto al pubblico per motivi di sicurezza.

A Rivoli Veronese i volontari FAI attendono i visitatori al Forte Wohlgemuth. Costruito tra il 1850 e il 1851 sul monte Castello, domina  dall’alto l’anfiteatro morenico di Rivoli e l’accesso alla Val d’Adige. La sua mole bianca lo rende uno degli elementi più riconoscibili del territorio, anche da chi transita velocemente lungo l’autostrada del Brennero. Il forte è parte di un sistema articolato, posto a difesa dell’area di Rivoli e della Chiusa di Ceraino e la sua posizione dominante permette una visione eccezionale della val d’Adige, della piana di Rivoli e del lago di Garda. La visita del forte sarà l’occasione per comprendere meglio l’intero territorio fortificato e vedere un’architettura militare giunta a noi in buono stato di conservazione

Sempre a Rivoli, oggetto di visita sarà anche il Parco Eolico situato sul Monte Mesa. Il parco eolico è entrato in esercizio nel 2013 e la sua costruzione è caratterizzata da una grande attenzione ai caratteri naturalistici e morfologici dell’area, permettendo il recupero dei prati aridi. Il monte Mesa, strategico del punto di vista geografico, è luogo di scoperte di resti preistorici e di grande importanza naturalistica: i suoi boschi hanno un importante ruolo per la biodiversità, in un’area con molti vigneti,  i suoi prati aridi sono rifugio per numerose specie di orchidee selvatiche. La realizzazione dell’impianto eolico è stata l’occasione per realizzare un parco didattico con pannelli informativi che raccontano sia il paesaggio delle energie rinnovabili che le peculiarità tipiche della zona. Attraverso una passeggiata sulle colline verso gli aerogeneratori, dove saranno presenti volontari del FAI, i tecnici dell’azienda e i volontari di Legambiente racconteranno vari aspetti legati agli impianti, alla storia, al paesaggio e all’ambiente del Monte Mesa, e si andrà a scoprire il parco eolico e il suo funzionamento.

A Sommacampagna, in collaborazione con il Comune, la delegazione FAI di Verona e gli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Carlo Anti di Villafranca di Verona daranno la possibilità di scoprire le chiese del  paese, che sono la testimonianza di una fede che caratterizza storicamente il territorio. Le offerte dei fedeli e i lasciti di ricche famiglie hanno fatto sì che nel tempo gli edifici religiosi si arricchissero di apparati pittorici, campane, organi di gran pregio. Durante le Giornate FAI di Primavera sarà possibile  ripercorrere la traccia artistica intrinsecamente legata alla fede. Si apprenderà la storia delle campane delle chiese di Sommacampagna e dei loro fonditori e si scopriranno gli altari e i meravigliosi dipinti che caratterizzano la Chiesa Parrocchiale, quotidianamente frequentata dai fedeli, ma con una storia artistica quasi sconosciuta. I visitatori potranno ammirare la cappella dedicata ai caduti, progettata dall’Ingegnere Ferdinando Forlati nel 1921, con decorazioni liberty; e rimanere incantati dall’organo napoletano della Chiesa di San Rocco e dallo straordinario organo Rieger della parrocchiale.

In collaborazione con il comune di Povegliano  Veronese, infine, sarà possibile scoprire i tesori celtici custoditi a  Villa Balladoro. Risalente al Cinquecento, costituisce un vasto complesso architettonico, testimonianza della tradizione delle corti agricole. La casa padronale al centro del complesso, incorniciata da due torri merlate, è affiancata da una cappella gentilizia, da rustici, magazzini per il raccolto, le abitazioni per i lavoranti, porticati, tutti affacciati su una ampia aia. Sul lato opposto, si sviluppa un incantevole parco, ricco di statue e corsi d’acqua, che si intersecavano nell’elegante fontana in marmo bianco che tuttora si erge al centro del vastissimo brolo. In occasione delle Giornate FAI di Primavera verranno per la prima volta presentati al pubblico alcuni reperti provenienti dalle tombe celtiche della necropoli di Povegliano, risalenti ad un periodo compreso tra il II e il I secolo a.C. scoprendo i Celti e il tesoro nascosto del paese.

Vicenza

La Delegazione FAI di Vicenza, insieme con gli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale “Paolo Lioy”, invita alla scoperta di un importante palazzo storico della città di Vicenza: Palazzo Loschi Zileri dal Verme. Ubicato nel cuore della città, dirimpetto alla chiesa di San Filippo Neri, è un edificio settecentesco la cui facciata si presenta un po’ arretrata rispetto all’allineamento di Corso Palladio. La visita all’edificio, in cui soggiornarono anche il principe Umberto di Savoia e il re d’Italia Vittorio Emanuele, attraverso uno scalone scenografico, condurrà nel salone dalle notevoli proporzioni con il soffitto a volta con affreschi monocromi e un fregio con medaglioni che raffigurano artisti e letterati. Una sala è decorata con pitture che raffigurano un giardino con gli alberi, dai rami estesi sulle pareti e sul soffitto. Un’altra ostenta motivi pompeiani con figure allegoriche e strumenti musicali.

In provincia, la delegazione invita il pubblico a Bolzano Vicentino, nella Galleria Municipale “Ubaldo Oppi”, che custodisce 13 disegni su carta di grande formato eseguiti da Ubaldo Oppi in preparazione agli affreschi della vicina Chiesa Arcipretale di Santa Maria realizzati tra il 1933 ed il 1935. A questo patrimonio originario si sono aggiunte tre collezioni di bozzetti e disegni, rispettivamente nel 2020, nel 2021 e nel 2022.

Ancora in provincia, a Sandrigo, il Gruppo FAI Giovani di Vicenza attende i visitatori a Villa Sesso Schiavo. Il complesso comprende il portico cinquecentesco, al quale si annette la residenza settecentesca, il rustico antistante un tempo usato come filanda, l’antico Oratorio di San Lorenzo e il grande parco e brolo con alberi secolari.  L’edificio, eretto nel 1570 per volere di Silvio Sesso, si inserisce in un complesso di più antica data, identificabile con quello che rimane della torre colombaia. Anche il corpo settecentesco sembra essere il risultato della ristrutturazione di una fabbrica preesistente. I ragazzi del gruppo FAI Giovani,  insieme con gli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Tecnico Piovene indirizzo Turistico, vi condurranno attraverso un percorso storico e artistico nella proprietà della Famiglia De Toni, per conoscere la storia della villa, la sua committenza e il ruolo fondamentale di questo edificio nel tessuto storico ed economico di Sandrigo.

La Delegazione FAI di Bassano del Grappa accoglie i visitatori in città per scoprire insieme Ca’ Erizzo e la Cappella Mares. La splendida Villa risalente al ‘400 si estende lungo le rive del Brenta in zona Margnan, cuore dell’antico abitato alto medioevale di Bassano, dal quale si genera anche Bassano del Grappa (VI). È un complesso di notevoli dimensioni composto dalla villa, dalla Cappella Mares, dal Museo della Grande Guerra “Ernest Hemingway” e dal Museo Naturalistico. Dalla cappella Mares, splendido tempietto neoclassico, per arrivare alla villa, si percorre un romantico viale di Carpini secolari immerso in un curatissimo giardino con presenza di statue ornamentali e figure di animali. L’architettura esterna sobria e lineare  è  in netto  contrasto con la ricchezza dei decori degli interni

Durante le Giornate FAI di Primavera i Ciceroni del Liceo Classico “G.B. Brocchi”, IS. “G.A. Remondini faranno conoscere la storia della villa,  e condurranno i visitatori al piccolo oratorio e alle ricche stanze, tutte perfettamente arredate e decorate,  illustrando alcune  opere di artisti famosi quali Jacopo da Ponte, Canova, Ferracina, Marinoni.

Anche i Beni del FAI, dal Piemonte alla Sicilia, dal Trentino alla Sardegna, partecipano alla grande festa delle Giornate di Primavera e saranno aperti eccezionalmente a contributo libero. In Veneto si potranno visitare il Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia, Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD) e il Memoriale Brion ad Altivole (TV).

Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI. Dal 20 al 26 marzo la Rai sarà nuovamente in prima linea a sostegno del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico. Come dichiara la Presidente Rai Marinella Soldi: “La Rai da oltre dieci anni è al fianco del Fondo per l’Ambiente Italiano per valorizzare e tutelare la bellezza del nostro patrimonio culturale e paesaggistico. Anche quest’anno – attraverso radio, televisione e RaiPlay – vogliamo sensibilizzare il pubblico supportando la campagna di raccolta fondi per i Beni del FAI, tra ville, castelli, boschi, abbazie e torri. Crediamo in un servizio pubblico che sappia raccontare l’arte e la storia del nostro Paese con passione e competenza”.

Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2023, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del servizio pubblico.

Elenco completo dei luoghi aperti in Veneto e modalità di partecipazione all’evento su

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=VENETO

IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito

i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione.

Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.

Le Giornate FAI di Primavera 2023 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio della Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della cultura, di Regione del Veneto, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo.

Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata e per aver concesso in questa occasione l’apertura di suoi beni. 

Grazie alla Direzione centrale degli Affari dei Culti e l’amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno per aver concesso l’apertura della Chiesa e Chiostro di Sant’Agostino a Palermo.

Le Giornate FAI di Primavera 2023 sono possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate:

Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, da dodici anni preziosa sostenitrice dell’iniziativa, presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili – esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico – e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela della cultura, della natura e del territorio italiani.

Fineco, una delle più importanti realtà FinTech in Europa e fra le principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che la cura e il valore del patrimonio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese e per questo è il prestigioso Main Sponsor dell’evento dal 2020.

Edison, azienda energetica da sempre vicina al FAI e impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e sociale presenti nel nostro Paese, Sponsor dell’evento, accompagna il FAI nel suo percorso di transizione ecologica ed energetica. Per questa edizione aprirà al pubblico la Centrale Idroelettrica di Meduno (PN), l’Impianto Eolico a Santa Luce (PI) e lo storico Palazzo Edison a Milano.

Grazie anche a Poste Italiane, realtà unica in Italia per storia, dimensioni e presenza capillare sul territorio. L’Azienda, che svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale del Paese, è stata vicina al FAI in diverse occasioni e quest’anno, per la prima volta, è Sponsor dell’iniziativa.

Grazie di cuore alla Rete dei Volontari del FAI: 131 Delegazioni, 107 Gruppi FAI, 93 Gruppi FAI Giovani e 8 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia.Un ringraziamento anche ai 15.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

In copertina : VENEZIA AEROPORTO CIVILE

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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