Passariano (UD), 25 mar – Il nuovo Testo unico nazionale in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali, apporta nuove possibilità di crescita e valorizzazione per le realtà rurali del Friuli Venezia Giulia: si tratta di una nuova opportunità da recepire.
Lo ha affermato l’assessore regionale alle Risorse agricole e forestali, Stefano Zannier, intervenuto, a Villa Manin di Passariano, a un convegno che è stato organizzato dall’Ersa, l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, per illustrare i contenuti della nuova normativa che sostituisce il Regio decreto numero 99 del 1931, sulla raccolta delle piante officinali.
Il nuovo Testo unico è interessante – ha aggiunto – perché può consentire alla nostra agricoltura di continuare a mantenere il ruolo che essa ha svolto e svolge per la valorizzazione del territorio, in quanto può permettere di restituire, almeno in parte, redditività alle aziende del settore primario.
Attraverso il nuovo articolato, ha ribadito l’asssessore regionale, si aprono infatti nuove prospettive per il mondo rurale, per poter integrare, e in taluni casi sostituire, le colture che oramai non assicurano più la remuneratività necessaria, atta a garantire la sostenibilità delle aziende.
Nel Friuli Venezia Giulia, attualmente vi sono 37 realtà agricole impegnate nella coltivazione delle piante officinali, che operano su oltre una cinquantina di ettari di superficie.
Per piante officinali si intendono, oltre a quelle cosiddette officinali, le piante aromatiche e da profumo, nonché le alghe, i funghi macroscopici e i licheni destinati agli usi medesimi.
Il nuovo Testo unico, è stato detto dai tecnici intervenuti, riveste particolare significato nella nostra regione. Perché può valorizzare il ruolo degli agricoltori in una realtà, qual è quella del Friuli Venezia Giulia, che in conseguenza della particolare varietà delle condizioni pedoclimatiche è ricca di biodiversità.
Condizioni, che consentono la diffusione nell’ambiente naturale di oltre duemila varietà di piante diverse. Molte delle quali possiedono proprietà curative, terapeutiche, aromatiche. Ovvero, si prestano a divenire oggetto dell’attività di coltivazione. Il Testo unico, norma la raccolta delle piante spontanee. Ma nel contempo anche la prima trasformazione delle piante officinali.
Per prima trasformazione, si intendono le pratiche indispensabili alle esigenze produttive. Che consistono nelle attività di lavaggio, defoliazione, cernita, assortimento, mondatura, essicazione, taglio e selezione, polverizzazione delle erbe secche e nell’ottenimento degli olii essenziali da piante fresche. Operazioni, tutte queste, che potranno essere eseguite direttamente nelle aziende agricole.
Nel corso del convegno, sono state messe a confronto le esperienze di altre realtà, sono state valutate le opportunità del settore nel contesto delle norme europee, e sono stati chiariti alcuni aspetti sugli effetti pratici del nuovo articolato.
ARC/CM