L’artista, dell’Alto Piemonte Verbano, terrà anche una Lectio Magistralis al Metropolitan Museum of Art di New York
L’artista italiano Luca Ripamonti parteciperà alla Biennale d’Arte di Venezia con una sua opera, ammessa all’esposizione nel collettivo ‘The perceptive Group’ presso il Padiglione Grenada.
La Biennale d’Arte di Venezia rappresenta da sempre la kermesse più importante per tutti gli artisti, e quest’anno la manifestazione può contare anche sull’apporto di un artista del Luines.
Risultato ancora più significativo se si considera che la sua ammissione alla Biennale è stata positivamente influenzata dalla presentazione di alcune sue opere al Metropolitan Museum of Art di New York, che nel mese di maggio, presenterà l’artista con una ‘Lectio Magistralis‘.
Nato a Milano Luca Ripamonti è cresciuto artisticamente nella ‘Valle dei Pittori‘, località dell’alto piemonte Verbano che ha visto fiorire artisti del calibro dei Maestri come Carlo Fornara, Enrico Cavalli, Severino Ferraris. Ripamonti vive e lavora a Germignaga da circa vent’anni.
La sua naturale predisposizione artistica, coadiuvata dalle rilevanti influenze ambientali, l’anno portato a soli 11 anni ad essere ammesso ai corsi della Scuola d’Arte Rossetti Valentini di S.ta Maria Maggiore- . Successivamente, ha proseguito i suoi studi presso l’atelier del pittore realista Ugo Bernetti Da Vila.
Curiosamente, proprio come il suo Maestro, Ripamonti ha inizio ad esporre in tarda età. La prima esposuizione risale al 2021, nel concorso ‘Premio Antonio Ligabue ‘ nel quale si è classificato primo.
Da lì in poi la sua ascesa artistica è stata travolgente. Dopo aver vinto numerosi premi ( premio Caravaggio, Palma d’oro per le arti visive ) ed aver partecipato a mostre collettive in tutta Europa, nel 2023 viene invitato ad esporre a New York presso la Amsterdam Withney Gallery di Chelsea, il quartiere degli artisti della grande mela.
A questa prima esperienza faranno seguito altre 4 personali in tutto il Nord America. L’arte di Luca Ripamonti è di genere realista contemporanei. Lo stile prevalentemente naturalista, basato sullo studio e sulla rappresentazione della realtà, rappresenta scene autentiche, e ritratti di giovani, cui tende ad esaltarne la componente emotiva, cosa che gli è valsa un Award alla carriera con l’opera ‘Il Pasto nudo’ dove tratta il fenomeno della violenza sulle donne.