La sera del 7 Aprile la sala parrocchiale di Sant’Andrea/Štandrež ha ospitato un incontro pubblico organizzato da Legambiente Gorizia APS, dal comitato EkoŠtandrež e Civilna Iniciativa Vrtojba con il sostegno di Coop Alleanza 3.0 dedicato al tema “Aria di Frontiera”.
Barbara Giardini del Consiglio di Zona Isontino di Coop Alleanza 3.0 ha portato il saluto dei soci, rinnovando l’impegno della Cooperativa per la sostenibilità ambientale. Coop lavora per ridurre l’impatto ambientale lungo tutta la filiera, con azioni concrete per proteggere l’aria: dall’efficienza energetica dei punti vendita, all’uso di fonti rinnovabili, alla logistica sostenibile, fino a progetti di riforestazione e coinvolgimento delle giovani generazioni.
È stata poi l’occasione per ricordare quanto fatto finora da Legambiente Gorizia APS rappresentata dalla Presidente Anna Maria Tomasich, dal comitato EkoŠtandrež con Romana Leban e dal comitato Civilna Iniciativa di Vrtojba rappresentata da Miloš Nemec (paese sito in Slovenia a circa due chilometri in linea d’aria da Sant’Andrea) per porre fine alle emissioni odorigene e pericolose provenienti dallo stabilimento Asfaltna Baza di Vrtojba. Il comitato sloveno da anni ha raccolto dati relativi alle emissioni del vetusto impianto, (che, come accertato, contengono anche IPA – Idrocarburi Policiclici Aromatici – o PAH, catalogati come cancerogeni, mutageni o teratogeni) molto vicino alle abitazioni del paese. L’impianto risulta privo delle autorizzazioni di legge per l’esercizio dell’attività. Civilna Iniciativa ha contattato la proprietà per illustrare e porre fine al grave disagio e pericolo per la salute provocato alla popolazione dalle emissioni, ma la richiesta di localizzare altrove, lontano da centri abitati o applicare dei dispositivi che ne riducano drasticamente la pericolosità secondo le BAT (Best Available Techniques- Migliori Tecniche Disponibili) non ha trovato assolutamente ascolto. Di conseguenza il comitato, sostenuto dall’amministrazione comunale di Vrtojba, si è rivolto alla magistratura slovena e la causa è ancora in corso.
È stata poi la volta di Jasmina Jerant del comitato EkoAnhovo della località slovena situata a circa dieci chilometri da Gorizia nella media valle dell’Isonzo e autrice del libro “Primer:Anhovo!” a illustrare le condizioni ambientali disastrose e le continue sofferenze della popolazione provocate dalla lavorazione, in passato, di manufatti in cemento-amianto e in tempi recenti dall’impianto di coincenerimento di rifiuti e produzione di cemento della società Alpacem (ex Salonit Anhovo). Anche il comitato di Anhovo chiede da anni che si proceda, secondo le normative europee, ad una bonifica seria dell’amianto ancora in situ e che vengano abbattute le emissioni attuali dell’impianto, estremamente pericolose e cancerogene, che spesso superano i limiti consentiti. Per questo i cittadini si battono affinché vengano effettuati controlli più rigorosi e con maggiore trasparenza e si proceda ad una più puntuale applicazione delle BAT (Best Available Techniques – Migliori Tecniche Disponibili). Anche se nel 2024 EkoAnhovo ha ottenuto un parziale successo con la riforma della Legge slovena sulla Protezione dell’Ambiente, la situazione resta problematica e potenzialmente pericolosa, sia per le acque dell’Isonzo che per l’aria che si respira fino a Gorizia. Infatti è passato più di un anno dal varo della legge che prevede maggiori controlli per la tutela della salute pubblica, ma essa non viene applicata in quanto il Governo sloveno non ha ancora adottato il relativo regolamento attuativo. In questo modo si rinvia la possibilità che la legge cominci realmente a tutelare l’ambiente e la salute delle persone.
La dottoressa Maria Teresa Padovan ha parlato delle gravi malattie, che possono essere causate dall’inalazione di fibre di amianto e che possono palesarsi anche decenni dopo il contatto, e dei rischi relativi all’inalazione e/o all’ingestione di altre sostanze rilasciate da Asfaltna Baza e dall’impianto Alpacem di Anhovo (Diossine, metalli pesanti, IPA, etc… ).
È stato quindi proiettato un video del direttore scientifico di Legambiente ONLUS, Andrea Minutolo, che ha ricordato i gravi danni all’ambiente marino, sventati, che avrebbero potuto essere causati da trivellazioni nei fondali in acque internazionali dell’alto Adriatico a cui si è rinunciato anche grazie all’intervento di Legambiente. Ha ricordato poi le norme relative alle autorizzazioni che le autorità competenti devono rilasciare per l’operatività di impianti industriali, frutto, se del caso, di collaborazione transfrontaliera (VIA transfrontaliera e AIA). Qualora i gestori dell’impianto non dovessero applicare le BAT (Best Available Techniques – Migliori Tecniche Disponibili) per l’abbattimento delle emissioni, è prevista la possibilità di far cessare la produzione.
Da ultimo Barbara Cosolo di Legambiente Gorizia APS ha sottolineato come il diritto a vivere in un ambiente salubre, pulito e sostenibile sia stato sancito come diritto umano universale dalla Risoluzione 76/300, considerata storica, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) il 28 luglio 2022. Il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo e da non confondere con il Consiglio europeo, istituzione dell’Unione Europea, ha adottato già nel 1950 la propria Convenzione Europea dei Diritti Umani e creato nel 1956 la Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU), che recentemente ha emesso due sentenze “storiche”, una a favore di un gruppo di anziane signore giudicate particolarmente lese dal cambiamento climatico, condannando la Svizzera a mitigarne gli effetti e l’altra contro l’Italia per non aver garantito il diritto alla vita degli abitanti della Terra dei Fuochi. Spetta ora a tutti vegliare affinché le sentenze trovino applicazione.
Nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea si legge che “nella definizione e attuazione di tutte le politiche e attività dell’Unione è garantito un livello elevato della salute umana”. Numerosi sono poi i Regolamenti e le Direttive che fissano norme precise in materia ambientale e per la tutela della salute dei cittadini europei, in particolare la Direttiva Emissioni Industriali e la recente Direttiva sulla Tutela penale dell’Ambiente, in cui si sottolinea come i reati ambientali e loro effetti si stiano diffondendo in misura crescente oltre i confini dei Paesi Membri in cui sono commessi, rappresentino una minaccia per l’ambiente ed esigano una risposta adeguata ed efficace, cosa che spesso richiede un’efficace collaborazione transnazionale.
Per quanto riguarda nello specifico le emissioni provenienti da Asfaltna Baza, Legambiente Gorizia APS, il comitato EkoŠtandrež e Civilna Iniciativa Vrtojba, hanno già intrapreso numerose azioni presso le relative autorità competenti (e in Slovenia anche avviato una causa) ma finora con scarsissimi risultati: ARPA, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, ha accertato la provenienza delle emissioni, ma nessuno ha tratto le conseguenze di tale informazione.
Ora si tratta di fare il prossimo passo, chiedendo con maggiore insistenza alle autorità preposte una Valutazione d’impatto transfrontaliera e l’applicazione delle BAT per concedere l’Autorizzazione AIA.
Inoltre si sta valutando la possibilità di presentare una denuncia alla Commissione Europea, per segnalare che le autorità competenti omettono al proprio dovere di far rispettare le Direttive europee, recepite negli ordinamenti nazionali.
Si potrà anche fare ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) e alla magistratura ordinaria, chiedere alla Commissione Europea di avviare una procedura d’infrazione contro i due Stati considerati in difetto e, come ultima risorsa, adire la CEDU, come fatto dalle signore svizzere.
Tra i presenti anche due abitanti del quartiere di Montesanto, che hanno segnalato il perdurare di emissioni odorigene moleste provenienti dalla fonderia Livarna di Salcano, sita a pochi passi dal confine, in Slovenia. Legambiente Gorizia APS già in passato era intervenuta a mettere in evidenza il problema, che sembrava essere stato risolto. Ora prende atto della segnalazione e si impegna a valutare nuovamente la situazione, secondo le proprie possibilità, per gli interventi del caso.
Legambiente Gorizia APS, EkoŠtandrež e Civilna Iniciativa Vrtojba ringraziano la parrocchia di Sant’Andrea per l’ospitalità, Coop Alleanza 3.0 per il contributo e i soci volontari che sono intervenuti a vario titolo per la realizzazione dell’evento.
Qui di seguito il link della videoregistrazione dell’evento pubblicato nella pagina youtube di Legambiente FVG:
Inoltre il video Rai TGR in lingua Slovena:
Infine il Servizio EstOvest della RAI Regione FVG andato in onda domenica 13 aprile 2025:
https://www.rainews.it/tgr/rubriche/estovest