Spessa di Cividale (Ud), 23 giu – “La commemorazione per i martiri della Brigata Osoppo a Bosco Romagno è importante e deve trovare una voce più forte, non gridata, ma di certo più sentita: la Regione Friuli Venezia Giulia sarà al vostro fianco per far conoscere a tutto il Paese la verità storica avvenuta in queste terre“.
Questo l’impegno del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga espresso intervenendo oggi alla commemorazione in ricordo degli osovani uccisi nel febbraio di settantaquattro anni fa.
Fedriga ha rivolto un ringraziamento particolare per la sua presenza al sottosegretario alla Difesa Raffaele Volpi, testimonianza importante visto che per la prima volta un’alta carica dello Stato era presente alla cerimonia. Organizzata per iniziativa dell’Associazione Partigiani Osoppo e in collaborazione con il Comune di Cividale, la cerimonia ricorda la data del 21 giugno del 1945 in cui vennero celebrati a Cividale i solenni funerali dei patrioti della Brigata Osoppo fatti prigionieri alle Malghe di Porzus e poi trucidati a Bosco Romagno.
“I drammi del Novecento – ha affermato Fedriga – si sono sviluppati sul confine orientale in modo nefasto e drammatico: lo testimoniano la Risiera di San Sabba, la Foiba di Basovizza e le Malghe di Porzus. Proprio qui, chi voleva combattere per consegnare una terra libera è stato barbaramente ucciso e massacrato da altri che dicevano di combattere per la liberazione, ma che di fatto volevano far passare il Paese – ha osservato il governatore – da una dittatura a un’altra, diversa ma con la stessa foga drammatica e liberticida“.
Per questo, per il governatore, “i martiri della Osoppo hanno l’ulteriore merito di non aver lottato per avvantaggiare una o l’altra fazione ma per la libertà di tutti e questo deve essere un esempio che tutta l’Italia deve riconoscere“.
“Un esempio – ha concluso Fedriga – che non guarda solo al passato, per ricordare e rendere omaggio a chi si è battuto con drammatiche conseguenze, ma anche al futuro, per far capire che le lotte di liberazione non si fanno per tutelare la propria idea ma quella di tutti e affinchè tutti possano continuare a esprimerla liberamente“.
Dopo la deposizione delle corone d’alloro e la benedizione impartita da don Giovanni Arduini, sono intervenuti il presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo Roberto Volpetti, il sindaco di Cividale Stefano Balloch e quello di Udine, città Medaglia d’oro al Valor Militare, Pietro Fontanini.
“Rinnovare ogni giorno ai giovani il concetto della complessità della storia, che non può essere ridotta a facili schematizzazioni, e ricordare che dietro ogni personaggio della storia c’è un uomo con i suoi eroismi e le sue miserie” è quanto il presidente dell’Apo Volpetti ha sintetizzato in merito al significato della rievocazione.
Nel corso della cerimonia è stato poi il presidente della Federazione Italiana Volontari della Libertà, Francesco Tessarolo, a consegnare alla medaglia d’oro al valor militare Paola Del Din l’attestato di benemerenza da parte della Associazione Carabinieri Paracadutisti “Esse Quam Videri” quale prima donna paracadutista in teatro di guerra.
E proprio a Paola Del Din il sottosegretario Volpi ha tributato un commosso ringraziamento. “Da semplice attuatore della democrazia che lei ci ha regalato – ha esordito – le faccio giungere l’applauso da tutta l’Italia. Qui, in questa cattedrale di alberi che così fortemente trasmette solennità, non c’è solo memoria ma la consapevolezza di un pezzo di storia e l’attualità dei sentimenti di un Paese: oggi mi sento a casa perché ritrovo la realtà di valori che avrei condiviso in quei momenti drammatici ma in cui continuo a credere anche oggi“.
Un concetto ripreso da Del Din quando, ricevendo l’attestato, ha ricordato che “la libertà oggi deve essere patrimonio di tutti, altrimenti il sacrificio e la morte di tutte queste persone, compresa quella di mio fratello – ha aggiunto a proposito di Renato, caduto a Tolmezzo e anch’egli medaglia d’oro al Valor Militare – saranno state vane. Scusate se approfitto ad ogni occasione per protestare, ma sono nata rivoluzionaria e continuo a esserlo: viva l’Italia“, ha concluso la novantaseienne tra gli applausi.
ARC/EP/dfd