Pesano le minacce di morte degli integralisti
Due donne impegnate in politica, entrambe sotto scorta per aver chiesto maggior rigore contro le moschee abusive: martedì alle 20.30 in Fiera a Pordenone l’eurodeputato milanese Silvia Sardone e il sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint racconteranno cosa significhi vivere un’esistenza blindata, con la costante paura per sé e i propri familiari. Le due esponenti della Lega ricevono quotidianamente minacce di morte dall’Italia e dall’estero, con lettere anonime e addirittura filmati caricati sul web. “In uno di questi si promette che mi uccideranno sotto tortura ma prima mi convertirò all’Islam”, afferma la Cisint che ha scritto il libro “Ora basta!” e è candidata al Parlamento europeo il prossimo 8 giugno. Alla Sardone sono stati recapitati messaggi minatori che tirano in ballo anche i suoi figli in tenera età. La serata punta a fare chiarezza sulla posizione del Carroccio in merito al fenomeno migratorio, spesso non irregolare e clandestino come succede con i cantieri navali di Monfalcone. “Su chiamata di Fincantieri e delle imprese dell’indotto, negli anni si è creata una comunità del Bangladesh che raggiunge ormai il 30 per cento della popolazione insediata e presenta al proprio interno chiari segnali di integralismo – ha riferito la prima cittadina -. Non siamo contro questa o quella religione, chi dice il contrario sa di mentire. Chiediamo che tutti rispettino le leggi italiane e europee e non sia più ammissibile che qualche imam apra moschee improvvisate in garage e condomini. Ne va della sicurezza, dell’igiene e del rispetto reciproco, anche di quegli extracomunitari per bene che si riconoscono nella nostra Costituzione e si vogliono integrare secondo le basilari norme della convivenza civile”.